Extra Blu in verticale il tempo in un calice

Extra Blu in verticale il tempo in un calice, quando il vino ti sblocca un ricordo

Come in una favola tutto comincia con un piccolo borgo di origine medievale, che sorge a Monticelli Brusati, a pochi chilometri dal Lago d’Iseo. Ma la storia di Villa Franciacorta inizia nel 1960 quando Alessandro Bianchi, divenuto proprietario del borgo, e capendone il valore e il potenziale, lo ristruttura con visione lungimirante. Dopo un attento studio dei terreni a disposizione, nascono le prime etichette nel 1974 e nel 1978 il primo Metodo Classico. Oggi l’azienda, condotta da Roberta Bianchi e dal marito Paolo Pizziol, è un punto di riferimento della denominazione. L’amore e il rispetto per la vigna, la scelta di utilizzare solo dei cru di proprietà, solo millesimati dai bassissimi residui zuccherini ha dato vita ad un’Azienda che riflette il cuore di questa famiglia e soprattutto del suo fondatore, Alessandro Bianchi, prematuramente scomparso.
Oggi, come nei lontani secoli passati, il borgo incanta la vista dei suoi visitatori, mentre la cantina, che rispecchia le diverse fasi nella storia dell’azienda agricola, inebria i ricordi di chi ha potuto degustare, tra le antiche mura del palazzo patriarcale, i vini che compongono la ricca collezione.

Proprio qui in una di queste meravigliose sale si è svolta una verticale unica, giunta alla sua XXVII edizione “Extra Blu in verticale” Dieci millesimi, 2018, 2016, 2015, 2013, 2011, 2010, 2009, 2008, 2006, 2000 che raccontano 10 storie diverse. In ogni calice è un racconto a sé, si ritrovano le caratteristiche dell’annata, profumi e sentori dominanti, la magia e l’arte di fare vino.

Extra Blu Extra brut, un gioco di parole per ricordare il blu profondo del mare giurassico che ricopriva una volta queste terre. Anche nella cantina dell’Azienda si possono vedere i resti di questi fondali marini, marne e argille stratificate ricche di fossili a testimonianza di un terroir unico che garantisce assoluta qualità in ogni millesimo ed è in grado di esprimere freschezza, mineralità e struttura e grande complessità.

Extra Blu nasce nel 2006 si affianca a Emozione, lo storico Brut millesimato interpretandone la freschezza e la vitalità, ma allo stesso tempo racchiude la complessità del Diamant Pas Dosè millesimato, grazie al parziale passaggio in barrique e al prolungato affinamento sui lieviti.

Villa

Extra Blu, Extra Brut Millesimato, è un blend di Chardonnay 90%, da vigne vecchie di 45 anni, e Pinot nero 10%, da vigneti di collina di 30 anni. 48 mesi sui lieviti e un residuo zuccherino intorno ai 3gr/lt. Ogni singola particella delle 26 di proprietà viene vinificata separatamente finisce la fermentazione e affina parzialmente in piccoli carati francesi per 6 mesi prima della messa in bottiglia e in seguito alla presa di spuma matura ulteriormente per altri 4 anni sui lieviti. Pigiatura soffice, sedimentazione naturale a freddo, prima fermentazione alcolica, con lieviti autoctoni, in acciaio inox. Permanenza più lunga sulle fecce fini in vendemmia con frequenti rimontaggi. 1/3 della base svolge la prima fermentazione in barrique fino alla messa in bottiglia (tirage) nella primavera successiva all’anno della vendemmia. In fase di tiraggio vengono aggiunti più lieviti, arrivando ad una percentuale del 5%.

La degustazione di 10 annate di Extra Blu vuole essere un modo di incontrarsi e raccontarsi.  Bottiglie degorgiate da dieci o addirittura da vent’anni, come le bottiglie che ognuno di noi può acquistare e poi lasciare riposare in cantina, per poi poterle degustare in un momento speciale.

A condurre la degustazione Nicola Bonera, miglior sommelier d’Italia 2010 e grandissimo conoscitore del territorio franciacortino, insieme a Roberta Bianchi, il marito Paolo Pizziol e gli enologi Angelo Divittini e Alessandro Gobbetti.

Extra Blu 2018 annata generosa, un calice sbarazzino, più vino, tutto proiettato verso il futuro. Subito arriva il floreale, camomilla, e il fruttato, albicocca, pesca, arancia e poi arriva la frutta a guscio come la mandorla fresca pelata. Se fosse una persona incarnerebbe la beatitudine di un puto o un serafino.

Extra Blu 2016 profumi intensi e fragranti, un naso sofisticato. Spiccano note iodate e fumé, su una base fruttata, agrumata e candita che ricorda un po’ la scorzetta d’arancia brinata. In bocca è appagante, l’acidità spicca incontrastata, la carbonica è rotonda, con una delicata e piacevole nota sapida.

Extra Blu 2015 millesimo che rappresenta lo spartiacque della tecnica enologica con l’uso dei lieviti autoctoni. Un naso floreale, rosa, agrume dolce, con accenni di camomilla che richiama un po’ il 2016.

Extra Blu 2013 annata non facile. Rigoroso, verticale, specchio di un’annata fresca. Si alterna tra note fruttate, albicocca, pesca, nocciole e mandorle caramellate. Il secondo naso regala eleganti tocchi di genziana e rabarbaro. In bocca stupisce per la sua freschezza che maschera l’annata. Slancio di luminosità di un vino che sulla longevità non avrà tanti pari.

Extra Blu 2011 una bellissima annata in tutta la Franciacorta. Un calice che non deve chiedere, un calice che ha tutto: pienezza, ricchezza, succosità, salinità, complessità, corpo e verticalità. Un sorso succoso frutti rossi, kumquat, alchechengi quasi salino. Un’annata che riesce a mettere d’accorto tutti tecnici e appassionati.

Extra Blu 2010 morbido, appagante e rassicurante, frutta candita, chutney, miele, liquirizia, sempre con quel tocco agrumato che caratterizza questi terreni.

Extra Blu 2009 un colore che maschera la sua età, un dorato più tenue rispetto al 2010 e al 2011. 70 mesi sui lieviti e 94 dalla sboccatura. Grandissima eleganza, pot-pourri floreale, tuberosa, linfa, gelsomino, pompelmo rosa; più leggero del 2010 e del 2011. Grande freschezza anche in bocca e una garbata vena salina.

Extra blu verticale

Extra Blu 2008 un naso più dolce con un frutto polposo, come pesca e albicocca, rispetto al 2009. Il bouquet è particolare e leggiadro, sfumato con note cipriate e di finocchietto selvatico.

Extra Blu 2006 un naso classico pasticceria, un po’ di malto, immancabile il tocco fruttato, ma caratterizzato da una speziatura elegante e immutabile. Genziana, liquirizia, cardamomo e un finale leggermente ammandorlato.

Extra Brut 2000 un naso che non ti aspetti. 35 mesi sui lieviti, ma circa 230 dalla sboccatura. Eleganza che gli viene dal terreno e dalla cura della vinificazione. Il bouquet è variegato e complesso, note di pasticceria. Un vino che trascende il tempo, che sa ammaliare fin da quel giallo dorato lucente. Un millesimo che scandisce il passaggio nel nuovo secolo, unico e imparagonabile.

Potremmo concludere dicendo che il fil rouge di Villa è quel tocco agrumato, che caratterizza questo areale, freschezza, sapidità e bassi residui zuccherini. Pesca ed arancia marcatori di questa zona. La scorza di pane è un retaggio del passato. Il lievito è il principale alleato, ma non deve prevale. È colui che valorizza la materia prima in prima fermentazione, è colui che darà una sfumatura in seconda rifermentazione. Ricchezza genetica a livello ampelografico. «A Villa – svela Roberta Bianchi- il tempo è secondo solo al terroir.»

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