Gavi stili di vinificazione a confronto

Le Sfumature del Gavi. Acciaio, Legno, Cemento e Anfora: stili di vinificazione e affinamento a confronto

Il “Gavi” o “Cortese di Gavi” DOCG può essere prodotto esclusivamente con il vitigno Cortese ed è declinato in 4 tipologie, Fermo, Frizzante, Spumante e Riserva. Il suo profumo è elegante e delicato, con sentori di frutta fresca e fiori bianchi, con note di agrume e mandorle amare, che si arricchisce con l’invecchiamento di profumi minerali e complessità, soprattutto nella tipologia Riserva. Un vino bianco longevo che conserva sempre la sua freschezza e che regge perfettamente il confronto con i grandi del mondo.
Figlio di un territorio unico, qui s’incontrano il vento marino che soffia dal Mar Ligure e la neve dell’Appennino. Gli inverni freddi e le estati calde e ventilate, l’altitudine dei pendii e l’esposizione, i terreni marnosi, calcarei e argillosi danno vita al Grande Bianco Piemontese.

Tutto il Gavi a Milano

Il terroir del Gavi si divide in tre fasce, che incidono sulle caratteristiche organolettiche del vino come del paesaggio.

Le Terre rosse sono originate dalla ferrettizzazione delle ghiaie miste ad argilla, antichi depositi alluvionali, qui le colline sono più dolci e le vigne si alternano a boschi di quercia e robinia. La fascia centrale, che affiora su una linea che unisce Serravalle a Gavi e San Cristoforo, vede un’alternanza di marne e arenarie. Terre Bianche, la parte meridionale è composta da marne argillose bianche la cui origine marina è evidente anche per la presenza di numerosi fossili. Il territorio fa parte del “bacino terziario del Piemonte” che comprende varie formazioni stratigrafiche della serie oligo-mio-pliocenica. In particolare, le formazioni caratterizzanti sono le “Marne Serravalliane”, terreni particolarmente adatti al vitigno Cortese perché in grado di esaltarne le qualità.

Tutto il Gavi a Milano

A Milano Aldo Fiordelli, giornalista penna della Guida de L’Espresso e Decanter, e Davide Ferraresi, agrotecnico viticolo e consulente del Consorzio del Gavi, hanno presentato una bellissima degustazione dove si sono messi a confronto i diversi stili di vinificazione e affinamento. Otto campioni a due a due in acciaio, cemento, anfora e legno, per cercare di capire se è più marcante il terreno o lo stile di vinificazione.

Le Sfumature del Gavi

I due campioni vinificati in acciaio, millesimo 2020, svelano il varietale del Cortese senza filtri. Offrono vini delicati, giocati su toni floreali e fruttati, con una bella freschezza e sapidità. I due campioni vinificati in cemento, quasi sempre vetrificato, millesimo 2020, lasciano intatto il varietale del vitigno perfettamente riconoscibile in ogni calice. Regala più “naturalezza” al vino rispetto all’acciaio dove risaltano toni più freddi. I due campioni vinificati in anfora, millesimo 2020, il varietale è più mascherato, dove a volte si nota una sensazione di astringenza. Certamente intriganti e particolari, più di difficile comprensione, ma sicuramente affascinanti. Nel campione 5 si notavano anche i lieviti in sospensione e un sentore che ricordava la caramella Rossana. I campioni affinati in legno, millesimo 2018, sono classici e rassicuranti, con note che ricordano l’agrume candito, frutta tropicale e spezie dolci. Certamente campioni di più facile approccio, dal carattere più internazionale e forse più avvolgenti.

Possiamo concludere che il Cortese è un vitigno versatile e duttile che può essere declinato in varie tipologie e che grazie ai diversi tipi di affinamento da sempre dei bei risultati… quindi non ci resta che imparare a conoscerlo e a degustarlo.

Produttori del Gavi
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