Grana Padano e Ascovilo a Milano

Grana Padano e Ascovilo presentano una serie di eventi che rientrano nel progetto triennale “Eccellenze europee del gusto. Nati per stare insieme” (Maggio 2021 – Aprile 2024), piano di informazione e promozione cofinanziato dall’Unione Europea (Regolamento (UE) 1144/2014) e gestito congiuntamente da Consorzio Tutela Grana Padano e Ascovilo.

Lo scopo è favorire la conoscenza dei marchi DOP e IGP tra i consumatori europei, soprattutto in Italia e in Germania, e di diffondere in tali Paesi la notorietà del Grana Padano DOP e dei vini lombardi DOCG, DOC e IGT promossi da Ascovilo, prodotti dalla qualità e dall’autenticità certificata.

Eccellenze europee del gusto. Nati per stare insieme

Il primo appuntamento “Nati per stare insieme” è andato in scena a Milano dal 10 al 14 settembre tra Design week e Art week, dove è stato possibile vivere l’esperienza di una “degustazione enogastronomica emozionale”. Le bottiglie di vino e le forme di Grana Padano sono state le protagoniste dell’allestimento, gli ospiti hanno potuto seguire un percorso interattivo che li ha portati a scoprire gli abbinamenti con cui esaltare le caratteristiche organolettiche dei vini lombardi e le diverse stagionature.

Il Grana Padano

Si può dire che il Grana Padano nasce intorno al 1135 quando i monaci cistercensi dell’Abbazia di Chiaravalle, dopo la bonifica delle terre della pianura del Po e l’incremento dell’allevamento, si trovano ad avere a disposizione una grande disponibilità di latte in esubero e cercarono un modo per riuscire a conservarlo a lungo. Decisero così di cuocere il latte aggiungendovi il caglio e in seguito sottoporlo a salatura, nasce così un formaggio a pasta dura. I Monasteri con le loro caldaie divennero i primi caseifici della storia. I monaci chiamarono questo formaggio “caseus vetus” (formaggio vecchio), per la sua lunga stagionatura, ma il popolo preferì chiamarlo “grana” per la sua pasta compatta e punteggiata di granelli bianchi.

Grana Padano Riserva

Ben presto il “grana” diventa un formaggio pregiato protagonista dei banchetti rinascimentali di principi e duchi. Tra le testimonianze documentate, se ne trova riferimento in una lettera del 1504 di Isabella d’Este, consorte di Francesco II Gonzaga e marchesa di Mantova, che invia questo formaggio in regalo ai suoi familiari, signori del ducato di Ferrara.

Tutto ha inizio con il latte Crudo, proveniente da allevamenti con caratteristiche ben determinate. Il latte crudo, proveniente esclusivamente dalla zona di produzione definita nel Disciplinare, successivamente viene parzialmente decremato mediante affioramento naturale. 1000 litri di latte così decremato vengono posti all’interno di caldaie di rame e da ognuna nascono due forme cosiddette “gemelle”. Viene aggiunto il siero innesto naturale prodotto dalle lavorazioni casearie del giorno precedente, il latte inoculato viene portato alla temperatura di 31-33°C e aggiunto il caglio di vitello. Segue poi tutto il lungo processo di produzione fino alla stagionatura che deve avere un minimo di 9 mesi.

Nati per stare insieme

Gli abbinamenti Grana Padano – vino

Quattro giorni di degustazione per scoprire i migliori abbinamenti tra le diverse stagionature del Grana Padano e le varie tipologie dei vini di Lombardia. Spumanti, rossi, rosati, vini mossi e vini giovani… largo alla fantasia e al gusto personale, ma tenendo sempre conto che la struttura del Grana Padano, datagli dalla stagionatura, deve essere simile alla struttura del vino in abbinamento.

Una bollicina delicata, come certi Lugana, è perfetta con una stagionatura di 9-16 mesi, un Metodo classico ottenuto da Pinot nero dell’Oltrepò Pavese con un discreto invecchiamento, al contrario, regge bene anche stagionature importanti oltre i 20 mesi. Sempre con stagionature importanti il Moscato di Scanzo è una chicca da provare assolutamente. Stesso discorso per i vini rossi, un Terre Lariane giovane dal tannino delicato risulta perfetto con una media stagionatura oltre i 16 mesi, un rosso importante magari ottenuto con la tecnica dell’appassimento come i Valtellina o alcuni vini della Val Camonica regge bene il confronto con le lunghe stagionature. Un Rosé si abbina bene alle medie stagionature, ovvero oltre i 16 mesi, la semplicità di un Bonarda, un Sangue di Giuda o un Lambrusco si sposano con la delicatezza di una stagionatura tra i 9 e i 16 mesi.

Nati per stare insieme

Queste sono solo alcune indicazioni, ma il gioco degli abbinamenti è libero e lascia spazio al gusto personale; importante è scegliere sempre prodotti dove qualità e origine siano certificate.

 

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