Il Franciacorta DocG secondo Rizzini

“Un solo vigneto, un solo uvaggio, vino base prodotto con uve della stessa annata al 100%, lunghi affinamenti”.

Guido Rizzini sintetizza in questi quattro capisaldi il modus operandi di Rizzini Franciacorta, cantina di Monticelli Brusati, in provincia di Brescia, nella zona nord-est dell’areale Franciacorta DocG.

Il vigneto è ‘Cascina Buizza’ (‘Buissa’, in dialetto franciacortino), corpo unico con suolo argilloso contenente sassi calcarei bianchi e con un’estensione di 2,2 ettari distribuiti su due livelli, ad un’altitudine compresa tra i 290 e i 300 metri sul livello del mare (superiore alle altitudini di riferimento per l’areale indicate nel disciplinare, comprese tra i 130 e i 200 metri sul livello del mare), ai piedi delle Prealpi Bresciane, che garantiscono un’escursione termica maggiore e una temperatura tendenzialmente inferiore di 1-2 gradi Celsius rispetto alla media della Franciacorta, con un conseguente posticipo della raccolta delle uve di circa 10 giorni rispetto alla data decretata di anno in anno per l’inizio della vendemmia all’interno della denominazione.

L’uvaggio è lo Chardonnay, piantato nel 1985 dal padre di Guido Rizzini assieme ad una piccola quota di Pinot Bianco, non sopravvissuta all’attacco di flavescenza dorata che colpì la Franciacorta negli anni ’90 dello scorso secolo, e che portò l’azienda a decidere – in un’ottica di estrema semplificazione – di lavorare un unico vitigno, con il ruolo di veicolo delle peculiarità del territorio di Monticelli Brusati, “da sempre terra di vini rossi con struttura e potenza, adatta solo all’allevamento della vite o alla produzione del foraggio, perché l’argilla è durissima da arare e, in più, a Monticelli non c’è possibilità di irrigazione”, specifica Guido.

Condizioni climatiche e territoriali connotanti, che rendono necessari affinamenti estremamente lunghi, rispetto a quelli previsti dal disciplinare (alla data odierna: 18 mesi per un Franciacorta base, 30 mesi per un Millesimato, 60 mesi per una Riserva), con l’obiettivo di produrre vini particolarmente corposi, potenti e strutturati, in grado di distinguersi nel panorama franciacortino, anche per il fatto di essere sempre il tramite delle specifiche connotazioni di una sola e unica annata (i Franciacorta Rizzini sono esclusivamente Millesimati al 100%), non essendo ammessa alcuna aggiunta di vino di riserva durante il processo di lavorazione in cantina, che viene condotto con un approccio di totale osservazione e ascolto e rispetto delle caratteristiche del vino durante la sua maturazione.

Guido Rizzini durante la presentazione di Rizzini Franciacorta e dei suoi vini

Rizzini Franciacorta produce quattro etichette: Millesimato Brut, Millesimato Dosage Zéro, Selezione Extra Brut, Riserva Brut Nature, per un totale, in media, di 12.000-13.000 bottiglie l’anno (ridotte a 7.500 per l’annata 2024, segnata dalla forte grandinata occorsa lo scorso agosto nell’areale franciacortino).

Non necessariamente tutte le etichette vengono prodotte ogni anno, non c’è previsione su come verrà effettuato il dosaggio, la decisione viene presa in corso d’opera, a seconda dell’evoluzione del vino durante il periodo di affinamento.

Da un unico vino base, maturato totalmente in acciaio, si potrà ottenere un Brut o un Dosage Zéro a seconda dell’esito degli assaggi condotti dopo 4-5-6 anni di permanenza sui lieviti da Guido Rizzini e dal suo enologo. Nelle annate connotate da un eccellente livello qualitativo tutta la massa verrà destinata alla produzione del Millesimato Dosage Zéro (e non del Brut), mentre nelle rimanenti annate verrà prodotto solo il Millesimato Brut (e non il Dosage Zéro).

Sempre dall’unico vino base, solo nelle annate eccezionali viene estrapolata una parte della massa, atta a diventare Riserva Brut Nature o Selezione Extra Brut, e maturata in legno per un 10-15% del totale prima del tiraggio (in barriques borgognone da 225 litri, in rovere di Allier, usate in proporzioni variabili dal 1° al 3° passaggio in funzione delle caratteristiche del millesimo). Anche qui, solo l’assaggio tecnico condotto negli anni durante la presa di spuma porterà alla decisione di produrre una Riserva (cosa che sinora è accaduta, ogni dieci anni, non più di una, due, massimo tre volte), oppure di procedere ad un ‘declassamento interno’, come lo chiama Guido, che porterà alla produzione della Selezione.

Ho un pensiero minimalista, il pensiero del ‘tutto o niente’”, racconta Guido Rizzini sorridendo, “il vino deve uscire solo nel momento ottimale. O è come dico io, oppure niente, preferisco non uscire, preferisco lasciar perdere”.

Franciacorta DocG Rizzini proposti durante la sessione d’assaggio.

Essenziale e diretto, proprio come il Rizzini Franciacorta DocG Brut Millesimato 2015, sboccato a marzo 2024 dopo 94 mesi di permanenza sui lieviti e servito da magnum, reso fine ed elegante al naso da lievi note di mandorla fresca e lime, in buona assonanza con un sorso ricco di chicche di sale e tanta e ancora godibile freschezza, che fa presagire una lunga prospettiva di vita per questo vino e rende auspicabile il poter ripetere un assaggio tra qualche anno ancora.

In un buon equilibrio tra morbidezze e durezze, il Rizzini Franciacorta DocG Dosage Zéro Millesimato 2016, sboccato a marzo 2023 dopo 72 mesi di permanenza sui lieviti, si apre al naso con lievi sentori di vaniglia e crema pasticcera, con un ricordo di burro e la fragranza di un mapo maturo e succoso, che trova un contrappunto nel ritorno retronasale dopo il sorso, reso vivido da un perlage fine e persistente, percepibile a livello tattile come un pizzicore stimolante e gradevole, predisponendo la bocca al cibo. Auspicabile anche in questo caso la ripetizione di una prova d’assaggio. “Tra un paio d’anni”, prevede Guido Rizzini, quando questo vino – secondo il suo produttore – avrà raggiunto l’apice del suo processo evolutivo.

Rizzini Franciacorta DocG Extra-Brut Selezione Millesimato 2010.

Sobrio ed elegante, il Rizzini Franciacorta DocG Extra-Brut Selezione Millesimato 2010, prodotto con vino base maturato in acciaio per il 90% e legno per il 10%, sboccato ad aprile 2022 dopo 132 mesi di permanenza sui lieviti, si apre al naso con note di miele di tarassaco cristallizzato, rese vivaci da sfumature di noce moscata e pepe bianco, enfatizzate da un sorso pieno e sapido, che evoca un ricordo di note marine accompagnate da un bouquet di erbe aromatiche e stupisce per la freschezza di beva, rilevata in tutti i Franciacorta Rizzini provati durante la sessione d’assaggio e cercata anche tramite l’assenza di fermentazione malolattica per la totalità dei vini prodotti da questa azienda.

Scelta coerente con lo stile lineare e pulito di Guido Rizzini, che sa cosa vuole e lo fa a modo suo, meticolosamente, con un paziente lavoro di cesello, distinguendosi per la garbata essenzialità.

“Le cose eccellenti maturano lentamente”, secondo Arthur Schopenhauer.  Per Rizzini Franciacorta, pure.

 

 

 

 

 

 

Monica Marcandelli

Sommelier AIS dal 2018, Assaggiatore Esperto ONAV dal 2021, nel 2024 ho conseguito il Diploma di Maestro Assaggiatore ONAV presso la SUMAV Scrivere del vino e del suo mondo caleidoscopico è per me un modo formidabile per coniugare mente e cuore, competenze tecniche e passione. E' emozionante e coinvolgente, un’impagabile occasione per continuare ad imparare, esplorando territori, conoscendo persone, con le quali condividere esperienze d’assaggio, di studio, di vita, sentendomi spesso come stessi giocando con le scatole cinesi: ne apri una, e dentro ne trovi un'altra, e poi un'altra ancora e poi ancora, all’infinito ... e forse il bello sta proprio qui.

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