La Cococciola quell’affascinante sconosciuta

Quando si parla dei vitigni dell’Abruzzo si pensa subito al Montepulciano, al Trebbiano, al Pecorino o alla Passerina ma raramente alla Cococciola. La Cococciola è un raro vitigno, a bacca bianca, autoctono abruzzese, dalle origini tuttora incerte, usato, in passato, esclusivamente come uva da taglio per donare freschezza e acidità ad altre varietà, oggi vinificato in purezza. La sua presenza è limitata alla provincia di Chieti. Viene anche detta Cacciola o Cacciuola. È menzionata da Viala e Vermorel verso i primi del ‘900 che lo indicano semplicemente come uno dei vitigni abruzzesi. Se pur non vanti né la storia né le fonti dei più famosi vitigni abruzzesi, la Cococciola c’è sempre stata.

L’acino presenta una buccia spessa e il grappolo ha una forma irregolare e tendenzialmente compatto. Gli ettari vitati sono circa 500 in tutta la Regione; a parte qualche rara eccezione, la Cococciola viene generalmente affinata in acciaio.

Il vino che si ottiene è color giallo paglierino a volte scarico e con riflessi verdolini, ma molto dipende dall’annata si pensi all’ultima calda vendemmia 2017. Delicato all’olfatto con note di freschezza, profumi che rimandano a frutta a polpa bianca, ma anche a note agrumate, floreali, a volte erbacee ed ammandorlate. Sapido e spesso minerale, ma soprattutto con una buona gradevolezza nella beva.

La Cococciola a Milano

Sotto la denominazione DOC Abruzzo questo vitigno esprime le sue proprietà in recenti realizzazioni in purezza. Grazie all’intuizione dei pionieri dell’enologia abruzzese, la buona acidità della Cococciola è stata utilizzata per la produzione di vini spumanti sia con Metodo Martinotti sia con Metodo Classico.

Durante il banco d’assaggio tenutosi il 15 gennaio al Westin Palace di Milano, organizzato dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, in collaborazione con AIS Milano, che ha visto la partecipazione di ben 44 produttori e circa cento etichette, si sono potute degustare 4 espressioni di Cococciola.

I Vini in degustazione a Milano

Az. Agr. Olivastri Tommaso L’Ariosa Cococciola Abruzzo DOC: una Coccciola in purezza, vinificata in acciaio. Il sistema di allevamento usato è il tendone e si trova a10 km dal mare. Le vigne vengono letteralmente cullate dalle brezze marine. Color giallo paglierino con riflessi quasi dorati. Sentori di uva spina, mela, frutta matura e a pasta bianca con note agrumate e di erbe di campo. Elegante bouquet floreale e al palato spicca la caratteristica nota acida, tipica del vitigno, la vena sapida e la buona persistenza. Un vino semplice ma di grande piacevolezza.

Ciavolich Ancilla Cococciola IGT Colline Pescaresi: Un blend di Cococciola 95% e Moscato 5%, nonostante la minima quantità di quest’ultimo vitigno la sua presenza si fa notare. Le uve provengono da 1 ha di tendone piantato a Loreto, da qui il nome Vigneto Loreto Aprutino impiantato negli anni ’60. L’affinamento avviene in acciaio inox. Color giallo paglierino brillante. I profumi intensi regalati dal Moscato sono inconfondibili. Bouquet variegato di fiori bianchi, acacia, pesca e salvia sclarea. In bocca, al contrario, prevalgono le caratteristiche di freschezza e sapidità della Cococciola.

Ciavolich Ancilla

Dora Sarchese Esmery’s Vino Spumante Brut di Qualità: ottenuto da un blend di Cococciola, Trebbiano, Chardonnay. Il perlage è delicato e fine con una discreta persistenza. Si presenta nel bicchiere con un color giallo paglierino con riflessi verdolini, profumo intenso, fruttato con richiami alla frutta matura, leggero sapore di crosta di pane, nocciola e wafer, gusto secco, fresco, caldo, di buon corpo, morbido ed equilibrato.

Dora Sarchese Esmery’s

Eredi Legonziano “36” Metodo Classico Abruzzo DOC : ottenuto da un blend di Pecorino, Passerina e Cococciola .I vigneti si trovano a Lanciano, la forma di allevamento è la contro spalliera e Pergola abruzzese. L’epoca di vendemmia varia in base alla varietà. Le bottiglie affinano all’interno della bottaia per 36 mesi. Color giallo paglierino brillante possiede un perlàge fitto, sottile e persistente. Il profumo è ampio, quasi marino, con sentori classici di crosta di pane, si nota poi la frutta bianca, pesca e mela verde. Al palato è elegante, fresco, sapido con buona acidità, scolpita dalle escursioni termiche della vicina Maiella.
È un eccellente aperitivo, ma grazie alla sua complessità è ottimo per accompagnare anche un tutto pasto.

Quindi, se vi capitasse, non disdegnate un buon calice di Coccocciola vi saprà stupire!

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