Le terre e le età del Gavi a Golosaria

A Golosaria a Milano il Consorzio Tutela del Gavi ha presentato un wine tasting “Le terre e le età del Gavi”, una degustazione verticale alla cieca (2020-2008) che ha voluto approfondire l’evoluzione negli anni di questo grande bianco piemontese. Una degustazione condotta da Marco Gatti. Un’occasione per scoprire la profondità del Cortese, il vitigno autoctono celebrato quest’anno dalla Regione Piemonte.

In Piemonte troviamo un territorio unico, delimitato da 11 comuni compresi tra Liguria e Lombardia, a trenta chilometri dal mare, un lembo inferiore della Pianura che sale verso i colli e si arrampica sull’Appennino Ligure. Questa zona di confine, sospesa nel tempo, autentico paesaggio che alterna vigneti, boschi, valli e dolci colli è il territorio della Denominazione del Gavi, vino Cortese, il Grande Bianco Piemontese.

Le terre e le età del Gavi a Golosaria

La denominazione di origine controllata e garantita “Gavi” o “Cortese di Gavi”, ottenuta da Cortese in purezza, può essere prodotta nelle seguenti tipologie: tranquillo, frizzante, spumante, Riserva e Riserva Spumante Metodo Classico.

Il Gavi ha un profumo elegante e delicato, con sentori di frutta fresca e fiori bianchi, con note di agrume e mandorle amare, che si arricchisce con l’invecchiamento di profumi minerali e complessità; sapore asciutto, pieno, gradevolmente fresco e armonico, di grande eleganza e finezza.

L’habitat naturale in cui la vite cresce, il clima, le caratteristiche geologiche del terreno e il lavoro del viticoltore influenzano le caratteristiche del vino. A questo universo visibile se ne affianca un altro costituito dalla microflora biologica, originale e autoctona, che nello stesso modo condiziona la vinificazione, qualificando gli elementi distintivi dell’uva prodotta in un determinato territorio. Il terroir del Gavi dal punto di vista geologico si divide in tre fasce, che incidono sulle caratteristiche organolettiche del vino come del paesaggio.

Le Terre rosse sono originate dalla ferrettizzazione delle ghiaie miste ad argilla antichi depositi alluvionali. Si trovano a Nord di Gavi, verso Tassarolo e Novi. Qui le colline sono più dolci e le vigne si alternano a boschi di quercia e robinia.

La fascia centrale, che affiora su una linea che unisce Serravalle a Gavi e San Cristoforo, vede un’alternanza di marne e arenarie. Sono i terreni di Monterotondo e dei vigneti alle falde della splendida foresta del monte Mesima.

Terre Bianche, la parte meridionale, che si fa più ripida per l’approssimarsi dei rilievi dell’Appennino, è composta da marne argillose bianche la cui origine marina è evidente anche per la presenza di numerosi fossili. Il territorio fa parte del “bacino terziario del Piemonte” che comprende varie formazioni stratigrafiche della serie oligo-mio-pliocenica. In particolare, le formazioni caratterizzanti sono le “Marne Serravalliane”, terreni particolarmente adatti al vitigno Cortese perché in grado di esaltarne le qualità.

Le terre e le età del Gavi a Golosaria

In generale si può dire che le Terre bianche regalino vini più ricchi di acidità e più “nervosi” mentre le Terre rosse più morbidi e avvolgenti, ma accomunati entrambi da una bellissima sapidità e mineralità.

Che dire un Bianco che affronta con grazia ed eleganza lo scorrere del tempo regalando grandi emozioni, ma che si dimostra disinvolto e di facile approccio in gioventù!

 

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