Librandi e il suo Gaglioppo

La Calabria e Librandi: una terra di vigneti, una storia di valori

La Calabria, un lembo di terra racchiuso tra due mari, offre un paesaggio senza eguali, dalle cime impervie e i boschi rigogliosi nell’entroterra, fino alle chiare spiagge delle coste. Qui troviamo Cirò Marina, affacciata sul mar Ionio, con i suoi vigneti collinari e pianeggianti incastonati nella macchia mediterranea. Da questo paesaggio unico, la famiglia Librandi, da ben quattro generazioni, trae ispirazione per incarnare la tradizione enologica di una zona da sempre vocata alla coltivazione della vite.

L’azienda è da sempre a gestione esclusivamente familiare: guidata fino al 2012 dai fratelli fondatori Antonio e Nicodemo Librandi, oggi, dopo la scomparsa di Antonio, l’azienda è condotta da Nicodemo, Raffaele, Paolo, Francesco e Teresa Librandi.

A Vinitaly ci accoglie Paolo Librandi con l’inconfondibile disponibilità che contraddistingue le persone del Sud. Visto la varietà di produzione gli chiedo di poter avere un focus su un vitigno del territorio. La risposta è stata immediata: il Gaglioppo. Mi spiega che l’attività di imbottigliamento dei vini a base Gaglioppo, insieme al Greco Bianco, ha inizio nel 1953 nella piccola cantina di via Tirone.

Paolo Librandi
Paolo Librandi

A partire dal 2003 nasce un campo sperimentale di collezione dei vitigni autoctoni calabresi. Su questi vitigni è stato avviato un progetto molto articolato, il cui obiettivo ultimo sarà l’iscrizione al Catalogo Nazionale di una o più nuove varietà che, grazie al perfezionamento dei caratteri agronomici, produttivi, qualitativi e sanitari e grazie all’alto grado di adattamento alle condizioni ambientali del sud Italia, potranno rappresentare un sostanziale contributo alla qualità della viticoltura locale, rafforzando al contempo il legame elettivo tra vino e territorio.

Nasce così l’esigenza di avviare una sperimentazione volta ad individuare il comportamento del Gaglioppo su diversi portinnesti, con l’obiettivo di individuare i portinnesti più idonei alla coltivazione del più importante vitigno calabrese nell’ambiente pedo-climatico dell’entroterra cirotano.

Nel 2014, la pluriennale collaborazione tra Azienda Librandi, IPSP-CNR ed Enosis ha permesso di selezionare e iscrivere nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite i primi quattro cloni della cv Gaglioppo. La propagazione e la commercializzazione di questi cloni da parte della filiera vivaistica come materiale “certificato” e il successivo impianto per la realizzazione dei nuovi vigneti non potrà che comportare un netto miglioramento degli standard produttivi e qualitativi del Gaglioppo. Le varietà, di questo vitigno, utilizzate per la produzione dei vini Librandi sono 8.

Il Gaglioppo fiore all’occhiello della Calabria, ha corpo, struttura, grande fascino e rotondità, un frutto caldo ed ha una grande versatilità. L’influsso del mare si percepisce nella sapidità del vino, i profumi sono fini e screziati. La Doc Cirò è patria del Gaglioppo, uno dei vitigni più antichi di Italia.Il “Principe Nero”, come viene chiamato nel Cirotano, con il suo grappolo a forma allungata dal colore intenso tra il blu ed il nero e i luminosi riflessi rossicci.

Ecco alcuni vini di Librandi degustati a Vinitaly

Cirò rosato: profumo delicatocon sentori di melograno, ribes, mela anurca e un tocco di erbe mediterranee; al gusto fresco, sapido e snello.

Cirò rosso classico: solo acciaio, un bouquet con richiami alla frutta rossa, visciole e con un tocco, sempre, di erbe aromatiche. In bocca è schietto e diretto, fresco e minerale.

Librandi e le sfumature di Gaglioppo
Librandi e le sfumature di Gaglioppo

Cirò Rosso Classico Superiore Riserva DOC Duca Sanfelice: solo acciaio, un naso variegato che va dai toni fruttati di ciliegia a quelli speziati, con richiami di liquirizia e di tabacco e la classica nota mediterranea. In bocca è avvolgente e vellutato, sostenuto da una buona freschezza.

Gravello Val di Neto: un prodotto che nasce alla fine degli anni ’80 da un uvaggio di Gaglioppo e Cabernet Sauvignon. Da subito vino di punta dell’azienda ed emblema della Calabria che iniziava in quegli anni ad aprirsi al mercato internazionale. Vinificato in acciaio e lasciato maturare per circa 12 mesi in barriques di Allier.  Un vino elegante e strutturato, profondo e dal gusto internazionale. Al naso esprime bei profumi fruttati che richiamano il ribes e la ciliegia, con sfumature terziarie di liquirizia e di vaniglia. Al gusto è caldo, morbido, lungo e setoso.

Rosaneti, Brut rosé Metodo Classico a base di Gaglioppo che prende il nome dalla tenuta a cavallo di Rocca di Neto e Casabona. Il nome significa letteralmente “rosa del Neto”, il fiume che scava la valle omonima. Perlage fine e persistente, note di arancia sanguinella e crosta di pane, minerale; al gusto è fresco e leggermente sapido.

Rosaneti, Brut rosé Metodo Classico 
Rosaneti, Brut rosé Metodo Classico
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