Un capitolo importante si apre per la viticoltura italiana: Mattia Vezzola, enologo e anima della cantina Costaripa , è stato il primo italiano invitato a prendere parola al convegno “ Matinée Technique 2025 ”, evento organizzato dal Groupe ICV Provence , l’istituzione più autorevole della ricerca enologica francese dei rosé.

L’edizione 2025 ha preso in esame l’impatto del cambiamento climatico sulla viticoltura, con particolare attenzione allo stress idrico della vite , alla selezione di nuovi portinnesti , al contrasto di parassiti come i cryptoblabes, e agli effetti di odori solforati indesiderati nei vini ed alla fine un ritorno ad un argomento sempre e comunque d’avanguardia, un focus sugli straordinari aspetti organolettici e strutturali derivati dalla fermentazione e dall’elevazione in botti di rovere bianco destinati ai vini rosé d’eccellenza . Mattia Vezzola ha portato i suoi cinquant’anni di esperienza di un’antica visione ancora oggi profondamente raffinata, innovativa, quanto rara e rischiosa.

Vezzola ha condiviso con circa 60 colleghi enologi il percorso che ha permesso a Costaripa di essere considerata una delle voci più autorevoli del panorama “rosé da viticoltura dedicato”, illustrando il lavoro svolto nella cantina di Moniga del Garda, nel cuore della Valtènesi.

Un lavoro che parte da un confronto e da una convinzione condivisa con l’amico Patrick Léon , straordinario enologo francese. “Per produrre grandi rosé servire sostenere la stessa filosofia che si applica ai vini dello Champagne, la stessa identica viticoltura e la stessa identica enologia ” ha raccontato Mattia Vezzola.

Il risultato di questa visione è l’espressione del profilo sensoriale olfattivo e della tessitura del Valtènesi RosaMara , che ne rappresenta il valore più compiuto.

La Provenza, oggi epicentro mondiale del rosé, ha da sempre concorso al valore di un progetto che in Valtènesi affonda le radici nel 1896. Qui abbiamo custodito e innovato pratiche secolari, dando vita a un rosé “straordinariamente gentile” che parla di identità, territorio e visione ”.

La partecipazione al Matinée Technique non è solo un riconoscimento personale: è il segno tangibile di come la Valtènesi sta confermando un ruolo da protagonista nel segmento dei “rosé da viticoltura dedicato”, che nulla hanno da condividere con i buonissimi rosé del resto del mondo.

L’invito da parte dell’équipe ICV è un tributo alla visione di Costaripa, oggi punto di riferimento nel panorama internazionale. “ Il RosaMara è tra i vini più affascinanti; è forse il progetto che ha riunito al meglio la tradizione della mia famiglia al valore della magia del Lago di Garda ” ha concluso Mattia Vezzola.

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