Mine il Gavi DOCG che non c’era

Mine Gavi DOCG che racchiude in sé le 11 terre del Gavi

Il Gavi è un territorio che alterna vigneti, boschi, valli e dolci colli; comprende undici Comuni ed è sostanzialmente diviso in due parti: una, più a Sud, costituita principalmente da terre bianche, ricche di calcare e l’altra caratterizzata da terre rosse, ricche di argilla. Le prime donano ai vini finezza e longevità, le secondeconferiscono opulenza ai profumi e una buona struttura.

Bosio, Capriata d’Orba, Carrosio, Francavilla Bisio, Gavi, Novi Ligure, Parodi Ligure, Pasturana, San Cristoforo, Serravalle Scrivia e Tassarolo, da queste 11 terre del Gavi nasce Mine Wine dal progetto di Giusi Scaccuto Cabella che ha voluto creare un vino unico nel suo genere. “Voglio fare un Gavi che sia mio in tutto e per tutto, e che racchiuda la vera anima di queste 11 terre dalle caratteristiche tanto diverse, sia per clima, altitudine e composizione dei suoli. – spiega Giusi – La scelta delle percentuali di ciascuna terra tiene conto dell’andamento dell’annata e di come si sono espresse le zone nel corso della stagione. È stata una sorpresa anche per me scoprire le caratteristiche organolettiche di un blend nato da terre rosse, bianche e di mezzo, perché non avevo idea di come si potessero esprimere in un unico prodotto. Di fatto, credo di aver realizzato un Gavi, che rappresenti la mia personalità, tanto complessa quanto sfaccettata”.

Gavi, MINE vino. 2019 Photo Copyright  © Cristian Castelnuovo
Gavi, MINE vino. 2019 Photo Copyright © Cristian Castelnuovo
Giusi, one woman band

Giusi si comporta come un agronomo, lavora come un enologo, ma non è né l’uno né l’altro. La sua è una competenza che nasce dell’esperienza maturata in 30 anni di lavoro, che la rendono una produttrice di vino unica nel suo genere. Tenace e coraggiosa, non ha paura di rischiare. Ne è prova il fatto che dopo tanti anni spesi in un’azienda del Gavi decide di lasciare tutto per creare un suo progetto vinicolo: Mine Wine. Si occupa della selezione delle uve, sceglie le percentuali del blend delle 11 terre, cura l’imbottigliamento e persino la commercializzazione. A darle supporto la sua famiglia: il marito Ivo, il figlio Gabriele e la sorella Maria Teresa, la sua vera forza da cui trae l’energia e l’ispirazione per il suo lavoro.

Una storia fatta di profonda conoscenza del territorio, cominciata trent’anni fa, proprio dopo una vendemmia fatta quasi per scherzo. “Da quella vendemmia, sono entrata a far parte di un’aziendadel Gavi, occupandomi della parte amministrativa, ma quel ruolo mi stava stretto. – spiega Giusi – Sentivo il desiderio di stare in vigna, a contatto con la terra, e poi in cantina, confrontandomi con chi ne sapeva più di me. Ho imparato tanto, tantissimo in quegli anni”. Lascia quella cantina per occuparsi di consulenza per altre aziende Piemontesi, ma sente forte il richiamo alla terra e accetta di entrare in un’altra cantina del territorio, dove si occupa principalmente delle vigne, della riconversione al biologico e della parte produttiva in cantina.

Oggi tutta quest’esperienza e la conoscenza maturata in tanti anni di lavoro, sono a servizio del suo progetto vinicolo.

La produzione

Sono stati 11 piccoli produttori di uva a ispirare la scelta di Giusi per Mine: “Non avrei potuto realizzare questo vino se non fossero presenti questi piccoli artigiani che producono uva con particolare attenzione. Non sono certificati bio, ma lavorano nel rispetto di sostenibilità e biodiversità. Sono tutti vigneti a conduzione famigliare che non producono vino o non ne vinificano l’intera produzione, tanto da cedere l’uva eccedente. Sono la storia e la ricchezza di questo territorio: non ho fatto altro che attingere alla loro esperienza e selezionare le migliori uve per il mio progetto”.

La presenza in percentuale di uve da ciascun Comune varia a seconda dell’annata. Le uve vengono vendemmiate a mano. Mine fermenta con lieviti indigeni in acciaio; è Giusi che segue in prima persona la fermentazione fin dalla realizzazione del pied de cuve.

Mine Gavi DOCG 2018
Mine Gavi DOCG 2018
Mine Gavi DOCG 2018

Colore giallo paglierino, con riflessi luminosi. Al naso si percepiscono subito note fruttate come melone bianco e pesca bianca con tocchi di pompelmo rosa e lime, qualche delicato profumo di acacia e biancospino su una base di note iodate. La bocca è fresca e sapida, invitante, minerale e di facile beva. Buona la persistenza così come la complessità. Un vino che racchiude in sé le due anime del terroir del Gavi, sia quella delle terre bianche sia quelle delle terre brune.

Un vino di facile beva e comprensione, che permette abbinamenti trasversali e perfetto per questa pazza estate 2019.

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