Durante il Festival del Franciacorta ogni Cantina organizza degustazioni a tema o particolari iniziative. La Cantina Quadra, quest’anno, ha optato per un Momento Rosè; otto sfumature di rosè in una verticale, oltre il disciplinare e interpretazione dell’annata.
Forse non tutti sanno che il Rosè non era contemplato nel primo disciplinare del 1967 del Franciacorta DOC. Il Pinot di Franciacorta DOC era ottenuto da uve Pinot bianco con la possibilità di aggiunte di Pinot grigio e Pinot nero, con rifermentazione naturale in bottiglia o in vasca. Nel 1974 il Pinot nero entra nel disciplinare con un massimo del 15%. Nel 1995 con l’ottenimento della DOCG si passa a un minimo 25% e con l’ultima modifica del 2017 si passa a un minimo 35%, ma molte aziende decidono di optare per un Pinot nero in purezza. La Franciacorta DOCG conta circa 2.902 ettari vitati così distribuiti Chardonnay 81%, Pinot nero 15%, Pinot bianco 3%, Erbamat 1%, mentre in Quadra la distribuzione ampelografica è un po’ diversa, Chardonnay 60%, Pinot nero 20% e Pinot bianco 20%.
L’Azienda Quadra nasce nel 2003 quando Ugo Ghezzi, affiancato dai figli Cristina e Marco, decise di acquistare una piccola cantina per ristrutturarla completamente. L’enologo e direttore Mario Falcetti ha aperto la degustazione facendo un quadro sull’ultima vendemmia. La 2019 è stata un’annata che si è preannunciata con qualche ombra a causa di un maggio freddo e piovoso che ha portato un ritardo nello sviluppo della vite così come per la fioritura e la maturazione degli acini. Giugno e luglio sono stati caldi e siccitosi e si è dovuto ricorrere all’irrigazione di soccorso per evitare stress alla vite. Durante la vendemmia gli acini erano leggermente più piccoli rispetto alla media, con meno polpa, ma con una bellissima sanità.
La degustazione si è aperta con due campioni del millesimo 2015, atti a divenire Franciacorta, sboccati à la volée, un Blanc de Noir e QRosè. Potremmo definirli due gemelli diversi con delle similitudini e delle diversità dovute al differente processo di vinificazione. Grande acidità e verticalità, leggere note di linfa e geranio. Il Blanc de Noir estremamente teso come una corda tirata tra due punti, così lo definisce Mario Falcetti, al contrario del QRosè dove si percepiscono più nette le note varietali del Pinot nero, che risulta più morbido e con un finale ammandorlato.
Segue poi il campione 2014, figlio di un’annata medio tardiva, dove si ricorda che sul tavolo della cernita non è passato l’11% dell’uva raccolta. Il 2013 un campione che regala bellissime sensazioni di piccoli frutti rossi e buona acidità, le classiche che ci si aspetta da un QRosè. Seguono poi il 2012 e il 2011 sempre stappati à la volée e figli della loro annata. La vera sorpresa è stata la Magnum 2008 anche lei stappata à la volée, 20% Chardonnay e 80% Pinot nero, 124 mesi sui lieviti. Uno spettacolo che ha messo d’accordo tutta la sala, composta sia da tecnici che appassionati. Un naso complesso con note terziarie, ma con una freschezza ancora viva e vibrante a cui non si è potuto trovare nessun difetto fatta eccezione per la quantità di bottiglie rimaste. La degustazione si è chiusa con il 2007 stesso uvaggio del 2008, ma 136 mesi sui lieviti, stappato à la volée. Note di distillato e note terziarie.
Come si può notare la maggior parte dei campioni sono stati stappati à la volée quindi senza alcuna correzione del grado zuccherino.
I QRosè di Quadra sono frutto di un’idea progettuale, dell’annata e di un progetto che li vedrà millesimati nei prossimi anni.
