Nel cuore di Asolo, un vigneto ritrovato

“Nel cuore di Asolo, un vigneto ritrovato”: questo il nome del progetto che racconta il legame speciale tra Montelvini e la città di Asolo. La “Città dei centro orizzonti”, simbolo di cultura, storia e bellezza, cuore della denominazione Prosecco Superiore Asolo Docg di cui Armando Serena ne è Presidente.

Questo nuovo progetto è stato presentato ufficialmente, sabato 7 ottobre, nella sede del Comune di Asolo, alla presenza del sindaco Mauro Migliorini e con i saluti del Governatore Luca Zaia. Alberto Serena, A.D. Montelvini, ha illustrato l’ambizioso progetto di recupero di un piccolo appezzamento vitato posizionato nel centro storico della città. Si tratta di quello che è stato definito “Vigneto ritrovato” e che rappresenta una sorta di Cru di mezzo ettaro in cui si lavorerà al recupero del genoma della pianta originale, per ritornare alle radici della storia del Prosecco Superiore e in particolarissimo di quello della DOCG Asolo Prosecco Superiore. Una Denominazione di cui la cantina di Venegazzù si fa portavoce nel mondo da oltre 135 anni.

Armando Serena e i figli Sarah e Alberto

L’Asolo Docg è, infatti, l’unica denominazione del Prosecco che può vantare nel disciplinare la versione Extra Brut, poiché solo qui il terreno e il microclima regalano al vino struttura e salinità uniche. Una tipologia nella quale Montelvini crede da sempre e che oggi interpreta il più alto concetto di qualità della cantina.
Lo spirito del progetto di recupero firmato Montelvini appare chiaro fin dal titolo “Nel cuore di Asolo, un vigneto ritrovato”, che vuole esprimere anzitutto il senso di appartenenza al territorio e lo stretto legame con Asolo. L’impegno di Montelvini si fonde con la consapevolezza che questo spazio urbano verde, incastonato tra natura e città, appartiene prima di tutto ad Asolo e alla sua storia. Il vigneto, che si trova a pochi passi dalle antiche mura cittadine, è un giardino dal valore inestimabile, che sarà “ritrovato” e riportato all’antico splendore per divenire patrimonio di tutti.

L’intera filosofia del progetto è guidata dal desiderio di recuperare questa antica vigna con grande delicatezza, attenzione, ascolto, pensiero e con sguardo moderno per valorizzare il passato. Il recupero coinvolgerà uno spazio che unice la storia della città con il paesaggio. È stato costituito un gruppo di lavoro multidisciplinare, capace di portare avanti un progetto così ambizioso.

Durante la presentazione sono intervenuti: l’architetto Adriano Marangon, di MADE associati, studio di architettura e paesaggio; la dott.ssa Elisa Angelini del CREA – VIT Centro di ricerca per la viticoltura di Conegliano; il prof. Manlio Brusatin, architetto, docente universitario e storico del territorio; Davide Genovese dello studio associato Progetto Natura; Marco Pavan, documentarista. Un pool di professionisti che, ognuno con la propria competenza ed esperienza, hanno spiegato ai presenti come avverrà il recupero di questo gioiello di Asolo angolo in cui storia, cultura enologica, architettura e paesaggio si incrociano da secoli.

Alberto Serena

Un racconto unico ed emozionante, un progetto che ha ufficialmente preso il via con un brindisi inaugurale proprio in quel “Vigneto ritrovato” che tornerà ad essere simbolo tangibile di un’alleanza tra uomo e terra, quell’antico ed ancestrale legame che Montelvini esprime con il motto “Alleati in vigna”.

Particolare vigneto ritrovato

Il progetto “Vigneto ritrovato” impegnerà Montelvini, Armando Serena e i figli Alberto e Sarah, nei prossimi anni e culminerà con la prima produzione effettiva soltanto a settembre 2022 con l’arrivo sul mercato delle prime bottiglie nel 2023.

Asolo Villa Contarini giardino all’italiana di Villa De Mattia che si affaccia sul Vigneto ritrovato
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