Podere Conca è una giovane Cantina del territorio bolgherese, potremmo iniziare dicendo: “Podere Conca è quel Podere con le tre porte rosse subito dopo Ornellaia e a 1 km da Tenuta San Guido”; ma questo sarebbe riduttivo.
Silvia Cirri è l’anima e il cuore pulsante di Podere Conca, Primario del servizio di Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva dell’Istituto Clinico Sant’Ambrogio del Gruppo San Donato di Milano, e fondatrice e Vicepresidente della Onlus “Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo”. Da subito coinvolge il nipote Giovanni Gastel Jr e l’amico agricoltore Livio Aloisi e insieme curano e vivono la realtà di Podere Conca a Bolgheri.
Podere Conca viene acquistato nel 1982 e da subito inizia a produrre un Extravergine d’Oliva Toscano IGP con i classici cultivar locali Frantoio, Moraiolo e Leccino in regime biologico, ma si deve aspettare il 2015 per i primi impianti dei vigneti, cinque ettari.
Silvia Cirri qualche anno fa decide di frequentare i corsi dell’Associazione Italiana Sommelier a Milano. Rimasta affascinata da questo mondo, colpita dalla scientificità, dalla possibilità di sperimentazione e dalla precisione di alcuni processi così vicini, per alcuni versi, al mondo della medicina, decide di provare a produrre vino.
L’Azienda vanta un team tutto al femminile: Laura Zuddas enologa senior, Linda Franceschi agronoma ed enologa, Paola Cioni trattorista e femminile è anche la parte commerciale.
Il primo vino ad essere prodotto è stato Agapanto, un rosso, ma Silvia Cirri voleva dargli un’impronta personale e per questo che nell’uvaggio vicino al Cabernet Sauvignon e Franc troviamo il Ciliegiolo, una scelta condivisa anche da Laura Zuddas.
Con la stessa voglia di innovazione è nata anche la seconda etichetta, Elleboro bianco IGT nato dall’unione di Viognier, Chardonnay e Sauvignon Blanc.
In affinamento sta’ riposando la terza etichetta Apistos Bolgheri Superiore, Cabernet Franc in purezza, che avrà come millesimo il 2018 ed uscirà nel 2021, dopo un affinamento di circa 18 mesi in tonneaux di primo passaggio.
Elleboro 2019 bianco IGT Viognier, circa il 50%, ma può variare a seconda dell’annata, Chardonnay 30% e Sauvignon Blanc 20%. L’uva viene raccolta a mano, diraspata, pigiata e fermentata in serbatoi d’acciaio. L’affinamento avviene in acciaio per 4 mesi, seguito da 2 mesi di maturazione in bottiglia. Nel bicchiere si presenta di un luminoso giallo paglierino; il bouquet è fruttato con note di frutta gialla, come pesca ed albicocca, su un sottofondo floreale come tarassaco, tiglio e acacia. In bocca l’ingresso è fresco, sapido con note minerali, il sorso è piacevolmente scorrevole. Ideale per aperitivo o con preparazioni a base di pesce e con formaggi poco stagionati.
Agapanto 2017 Bolgheri DOC rosso, Cabernet Sauvignon 40%, Cabernet Franc 40% e Ciliegiolo 20%. L’uva viene raccolta a mano, diraspata, pigiata e fermentata con le bucce in serbatoi d’acciaio per circa 20 giorni. L’affinamento è svolto per circa 12 mesi in tonneaux e barriques di rovere francese di secondo passaggio. Il calice si presenta di un bel rosso rubino vivo e una bella massa colorante. Al naso prevalgono le note di ciliegia, marasca e piccoli frutti rossi croccanti. Il secondo naso rivela tocchi di macchia mediterranea, come il lentisco, e delicate note di spezie dolci come liquirizia e vaniglia. I tannini sono eleganti e setosi, buono l’equilibrio tra morbidezza, freschezza e sapidità, il sorso è accattivante e invita ad un nuovo assaggio. Perfetto l’abbinamento con salumi, formaggi di media stagionatura, carni rosse non troppo elaborate.
Tre vini espressione di un territorio che vogliono fare dell’equilibrio e della piacevolezza il loro mantra. Quindi se passate da Bolgheri non esitate a fermarvi ad assaggiare i vini del Podere con le tre porte rosse subito dopo Ornellaia!
