Riflessi d’Annata: Quadra Verticale Scomposta

Dieci annate, per 10 differenti vendemmie, 2014 – 2005, e tre tipologie di Quadra Franciacorta: Satèn, Rosé e Quvée, tutte in formato magnum e degorgiate à la volée, quindi senza dosaggio e senza aggiunta di solfiti.

Questa la degustazione proposta dall’Azienda Quadra per il Festival Franciacorta 2020. Quadra è la materializzazione di un sogno, nel 2003, infatti, l’imprenditore Ugo Ghezzi e la sua famiglia decidono di produrre un loro vino con le uve provenienti dai vigneti di proprietà. Le vigne di Quadra si estendono su 20 ettari: lo Chardonnay occupa il 60% della superficie vitata, al Pinot Nero, 20%, sono state destinate alcune parcelle collinari insediate sui depositi morenici e Pinot Bianco, 20% per il quale si sta portando avanti un lavoro di valorizzazione, utilizzato nelle diverse Quvée contribuisce ad esaltarne carattere ed originalità.

Quadra Verticale Scomposta

A condurre la degustazione non poteva che essere Mario Falcetti, enologo di lunga esperienza, anima e cuore dell’Azienda, e artefice di queste bollicine ormai definite “diversamente Franciacorta”. Poche e semplici sono le regole che segue per la realizzazione delle sue quvée:
– selezione manuale delle uve sia in vigna che in cantina;
– meticoloso controllo dei mosti e chiarifiche a freddo, per portare in bottiglia tutte le qualità della materia prima di partenza;                                                                                         – vendemmia e fermentazioni separate per ogni singolo vigneto o in caso per parcelle fino al momento della scelta delle quvée;                                                                                               – lunghi affinamenti sui lieviti, ben oltre il limite minimo previsto dal Disciplinare del Franciacorta;
– minimo utilizzo del dosaggio, che comprende esclusivamente vino, zucchero derivante dall’uva e solforosa in limitatissime quantità;

In queste operazioni Mario Falcetti è affiancato da Sergio Gatti, perito agrario, responsabile di produzione, e dall’enologa Antonia Tancredi responsabile del controllo qualità.

Quadra Verticale Scomposta

Vendemmie in degustazione

Il 2014 forse una tra le vendemmie più complicate del decennio. La fase di cernita è stata molto più meticolosa, 11% dell’uva raccolta non è arrivata nemmeno sul tavolo di controllo, ma è stata mandata direttamente in distilleria.
2014 Quvée 86: extra brut riserva(?), CH 60%, PN 40%, PN 80% in legno, 5 anni+5 mesi sui lieviti. Un prodotto che non è ancora in commercio. Il risultato è un vino che gioca su acidità e freschezza, profumi delicati che ci riportano alla materia prima. Al naso è fragrante, con sentori di uva spina e mela. In bocca netta la freschezza e sapidità; ancora in evoluzione; discreto e delicato giocato tutto sulla finezza e piacevolezza, caratteristiche non sempre così scontate.

2013 QSatèn: CH85%, PB 15%, 10% in legno (solo CH), 6 anni+3 mesi sui lieviti.
Dopo una primavera turbolenta, la stagione è proseguita in maniera più che soddisfacente. Essendo degorgiato à la voléeè un Satèn non Satèn perché è senza dosaggio e non un brut, come richiede il disciplinare, e su questo punto Mario Falcetti ci tiene particolarmente. Inoltre, sempre da disciplinare è un blanc de blancs, ma la caratteristica dei QSatèn è la presenza del Pinot Bianco. Il 2013 è stata una tra le vendemmie più tardive del decennio, quasi settembrina. Il vino si presenta fin da subito con una bella rotondità, fresco, con note di frutta tropicale e un agrumato dolce, il sorso risulta piacevole anche senza dosaggio.

2012 QSatèn: CH 75%, PB 25%, 5% di CH in legno, 7 anni+5 mesi sui lieviti.  Un’annata caratterizzata da bruschi cambiamenti climatici che hanno portato a una ridotta l’allegagione e grappoli spargoli. Un calice caratterizzato da una maggior presenza di Pinot Bianco; il naso è floreale, balsamico, pesca bianca e iris; netta la nota sapida, con una morbidezza e una leggerezza che si richiede e ci si aspetta da questa tipologia.

Quadra Verticale Scomposta

2011 QRosé: PN 90%, CH 10%, 30% in legno, 8 anni+5 mesi sui lieviti. Un’annata che
Mario non esita a definire eccezionale, la più grande annata del Franciacorta. Perfetta per temperature, apporto idrico, escursioni termiche, tanto da aprire in Franciacorta il concetto di “riserva vendemmiale”. È l’anno del Pinot Nero il che giustifica la scelta di vinificarlo quasi interamente in rosa, e l’idea del primo QRosé millesimato, ma in questo anno è stato prodotto anche l’unico vino fermo dell’Azienda. La versione Magnun non è ancora in commercio, rispetto alla sorella 0,75 che è uscita a luglio. Granitico, elegante, fine e verticale, un bouquet che racchiude in sé tutti i piccoli frutti di bosco e con accenni di iris, melograno, mela annurca e menta bianca. Un vino ancora in divenire che racchiude in sé un’armonia senza eguali.

2010 QRosé n.v.: PN 63%, CH 37%, 70% in legno, 9 anni+5 mesi sui lieviti. Un’annata non facile, con un luglio piovoso a che ha messo alla prova l’azienda in tema di difesa fitosanitaria e ha rallentato la crescita vegetativa. Un prodotto delicato al naso e che si allarga in bocca grazie allo CH, un bouquet agrumato, con note di lampone e di ribes, e dotato di una buona freschezza.

2009 Cuvée 46: CH 80%, PN 20%, 40% in legno (sia CH che PN), 10 anni+5 mesi sui lieviti. Una buona annata che ha regalato uva “croccante” con un perfetto equilibrio tra buccia e polpa. Un naso dolce, che spazia dal tropicale ai canditi d’agrume, il sorso è teso, sapido, vien quasi voglia di usare il temine “minerale”, anche se, secondo alcuni, sarebbe un termine da bandire.

2008 QRosé: PN 80%, CH 20%, 20% in legno, 11 anni+5 mesi sui lieviti. Una buona annata che ha regalato ottimi prodotti su tutto il territorio franciacortino. Questo QRosé rappresenta un compromesso tra la verticalità e l’austerità del 2011 e la rotondità del 2010. Un naso giocato sui piccoli frutti rossi, come lampone, ribes, cramberry e cassis, il sorso è verticale, introspettivo sapido e con ancora una buona freschezza.

2007 Quvée 34: CH 80%, PN 20%, 30% in legno, 12 anni+2 mesi sui lieviti. Una vendemmia che si è svolta con un discreto anticipo rispetto alle annate precedenti, con notti fresche in pre-vendemmia. Un olfatto opulento dove prevale un floreale dolce, come tiglio e acacia, si susseguono poi note di frutta disidratata, candita e secca, e con tocchi balsamici. Ampiezza, potenza e volume anche al sorso, dove la matrice dello Chardonnay è la protagonista indiscussa.

Dégorgement à la Volée

2006 QSatèn: CH 100%, 20% in legno, 13 anni+5 mesi sui lieviti. Un’annata sicuramente da ricordare, con escursioni termiche anche di 10°C, che hanno contribuito al mantenimento della freschezza e degli aromi. L’ultimo QSatèn solo CH. Un naso opulento e una dolcezza regalataci dalla frutta disidratata, note di miele di zagara e tocchi balsamici e cipriati.

2005 Quvée 18: CH 50%, PB 40%, PN 10%, 30% in legno, 14 anni+5 mesi sui lieviti
Un’annata da grande millesimato come la 2011. Nonostante gli anni presenta ancora una bellissima freschezza. Presenti eleganti note di evoluzione, ricordi di cotognata, pasticceria, agrume candito, con qualche nota di gesso e di cipria. Una bollicina da meditazione da assaporare lentamente.

Degustare bollicine degorgiate à la volée significa degustare i prodotti frutto dell’annata e delle scelte aziendali, senza camouflage, senza correzione perché non dosati. Questi “diversamente Franciacorta” hanno dimostrato che lo scorrere del tempo è quasi un’illusione e che non hanno bisogno di bassissime temperature di servizio per poter essere apprezzati, anzi qualche grado in più lascia trasparire il potenzialità del vino base che c’è dietro.

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