Onore al Gen. D. Pietro Tornabene Comandante dell’Istituo Geografico Militare e al dottor Andrea Cantile che è Responsabile Scientifico dell’attività editoriale dello stesso Istituto per aver avuto la lungimiranza di cogliere il potenziale di questa ricerca. E grazie all’enologo Francesco Pisani che a nome del Consorzio Terre dell’Alta Val d’Agri ne ha fatto parte. C’è voluto un team di tutto rispetto per raggiungere risultati così importanti e dargli solidità:
ANTONIO AFFUSO, archeologo, specializzato in Preistoria – VITTORIO ALBA, ricercatore agronomo del CREA (VE) – ANGELO RAFFAELE CAPUTO, ricercatore agronomo del CREA (VE) – TEODORA CICCHELLI, archeologa, specializzata sull’Età Classica – PASQUALE CIRIGLIANO, ricercatore agronomo del CREA (VE) – MARICA GASPARRO, ricercatrice biologa del CREA (VE)
DORANGELA GRAZIANO, laureata in Gestione e Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario – AGATA MAGGIO, demoetnoantropologa e biblioteconoma del CNR ISPC – FRANCESCO MAZZONE, enologo del CREA (VE) – ADDOLORATA PREITE, archeologa, specializzata in Preistoria e Protostoria – SABINO ROCCOTELLI, perito agrario (viticoltura ed enologia) del CREA (VE) – ANNARITA SANNAZZARO, archeologa, sull’Età Classica
Al termine del convegno è stato possibile assaggiare alcune micro vinificazioni di vitigni autoctoni lucani realizzate dal CREA Viticoltura ed Enologia di Turi (BA) del tutto sconosciuti come il rosso Colatamurro e i bianchi Giosana e Ghiandara (o Aglianico bianco).
E siccome “tutti i Salmi finiscono in Gloria” a chiusura della mattinata la degustazione del Fagiolo di Sarconi IGP, del pecorino Canestrato di Moliterno IGP e dei vini della DOC Terre dell’Alta Val d’Agri.