Rosé Connection un ponte tra Valtènesi e Provenza

Rosé Connection è un importante progetto che unisce due territori, Valtènesi e Provenza, molto diversi tra loro, ma che condividono una storica vocazionalità per la produzione di vini rosati di altissima qualità.

La Provenza è un territorio storicamente dedito alla produzione di rosé: 27 mila ettari e 150 milioni di bottiglie annue, la regione francese con la più alta produzione di rosé a denominazione, vanta una quota pari al 4,3% della produzione mondiale, e unica area vinicola che dedica fino al 91% delle sue potenzialità al rosé. Per questo programma triennale finanziato dalla Comunità Europea, la Provenza ha voluto come partner la Valtènesi, piccolo territorio italiano da 1000 ettari vitati sulla riviera bresciana del lago di Garda, dove il rosé è una tradizione ormai ultracentenaria e dove la produzione, circa 2 milioni di bottiglie, cresce in valore e in quantità da diversi anni ad un ritmo medio del 10% (+17% nel 2021).

Rosé Connection presentazione

L’iniziativa è stata presentata a Milano con i rappresentanti di Consorzio Valtènesi e CIVP- Conseil Interprofessionel des Vins de Provence, il progetto si svilupperà intorno alla realizzazione di una campagna triennale sul patrimonio dei vini rosé DOC e AOC di Valtènesi- Riviera del Garda Classico e Provenza (che si suddivide in tre grandi denominazioni: Côtes de Provence con i suoi cinque terroir Sainte-Victoire, Fréjus, La Londe, Pierrefeu and Notre-Dame des Anges, oltre a Coteaux d’Aix-En-Provence e Coteaux Varois en Provence). Il target prioritario sarà quello dei millennials per rafforzare il legame emozionale ed esperienziale dei consumatori ed aumentare la percezione del reale valore qualitativo dei rosé a denominazione.

“Per il nostro Consorzio, questa iniziativa rappresenta un salto di qualità enorme in termini di immagine, percezione e riconoscibilità internazionale – commenta Alessandro Luzzago presidente del Consorzio Valtènesi -. Non si tratta certo di un episodio isolato, quanto del culmine di un percorso iniziato ormai tempo fa con lo studio quinquennale sul profilo sensoriale dei nostri rosati effettuato dal Centre du Rosé di Vidauban: ma con Rosé Connection la Valtènesi viene di fatto accreditata dalla Provenza, regione leader a livello mondiale, come punto di riferimento imprescindibile nella produzione di rosati italiani di altissima qualità, di forte vocazione tradizionale ed identità storica. Per noi questo è motivo di onore e di grande orgoglio”.

Brice Eymard, direttore Civp, il presidente Eric Pastorino e per Consorzio Valtènesi Alessandro Luzzago e Mattia Vezzola

“Rafforzare il successo dei vini AOP dalla Provenza a livello europeo insieme alla bellissima regione vinicola della Valtènesi è per noi un grande orgoglio – afferma il presidente CIVP Eric Pastorino -. Le nostre due regioni, da diversi secoli specializzate nel vino rosé a denominazione, uniscono i loro know-how, i loro paesaggi, la loro arte di vivere e un’importante ambizione comune: quella cioè che i vini di Provenza e Valtènesi siano riconosciuti come i punti di riferimento assoluti per i vini rosé sulla base del loro eccezionale livello qualitativo”.

Nonostante le diverse ed evidenti dimensioni, il progetto, in partenza nel mese di maggio 2022, vedrà i due Consorzi coinvolti alla pari, nel rispetto delle rispettive e specifiche peculiarità. Rosé Connection rappresenta un’alleanza internazionale che vede Francia e Italia insieme per rafforzare la cultura del vino rosé in Europa.

Vigne dedicate alla produzione dei rosé

La storia del rosato in Valtènesi inizia con Molmenti Pompeo Gherardo, racconta Mattia Vezzola vicepresidente del Consorzio, un senatore veneziano determinato, vissuto a Moniga, che nel 1896 ideò il Chiaretto di Moniga.

I “veri” vini rosati, non sono facili da produrre – spiega Mattia Vezzola – si devono piantare vigne con vitigni a bacca rossa dedicati alla loro esclusiva produzione. I rosé della Valtènesi, identificabili con il termine “succosità e sapidità” sono vini abbinabili a un ventaglio enorme di elaborazioni gastronomiche dal semplice prosciutto e melone alla bouillabaisse.

Rosé Connection presentazione

Ais Lombardia

A tenere a battesimo questa nuova partnership a Milano è stata AIS Lombardia, che a seguito della presentazione ha coinvolto oltre 100 associati professionisti in un’ampia degustazione guidata delle due denominazioni.

“I nostri sommelier degustatori ogni anno compiono un lungo e impegnativo percorso formativo che si conclude con le sessioni dedicate all’analisi dei vini che poi verranno giudicati all’interno della guida regionale Viniplus e nella sezione dedicata alla Lombardia della guida nazionale Vitae – conclude Hosam Eldin Abou Eleyoun, presidente di AIS Lombardia –. Questo approfondimento sui vini rosati di due zone così intimamente legate a questa tipologia ci ha consentito un confronto e un’analisi davvero imprescindibile per la nostra formazione”.

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