Sfumature di Ruchè Ferraris a Vinitaly

Il Ruchè è un vitigno coltivato nei dintorni di Castagnole Monferrato in provincia di Asti e sporadicamente in territori limitrofi della provincia di Alessandria. Delle sue origini non si conosce molto e varie sono le disquisizioni sull’origine del suo nome e su come sia giunto in questo territorio, tanto che qualcuno si è spinto fino ad assegnargli l’appellativo di “vino del mistero”. Di certo si sa solo che il Ruchè per un periodo di tempo molto lungo non è stato un vitigno popolare e la sua presenza si limitava a qualche pianta tra i filari di Barbera e Grignolino.

Il Ruchè è rimasto in un oblio fino al 1964, anno in cui giunse a Castagnole Monferrato un nuovo parroco, Don Cauda, il quale scoprì questo vitigno semisconosciuto all’interno della piccola vigna della parrocchia e, incuriosito, provò a vinificarlo: ne fu subito entusiasta! A Don Cauda si deve la riscoperta enologica del Ruchè. Iniziò una produzione sistematica e così facendo contribuì a renderlo popolare offrendolo durante le feste paesane. Potremmo dire che Luca Ferraris, proprietario di Ferraris Agricola, sia l’erede spirituale di Don Cauda. Come lui crede moltissimo in questo vitigno e ne ha fatto il portabandiera della sua Azienda.

Luca Ferraris, subentrato alla guida nel 1999, ha dato il via ad un processo di rinnovamento dell’azienda, aprendo una nuova area produttiva dotata di macchinari innovativi, al fine di ottenere solo vini di altissima qualità. Oggi si producono circa 220.000 bottiglie, di cui più della metà di Ruchè DOCG, che anche grazie a questa azienda vede crescere la sua fama a livello internazionale. Innovazione non vuol dire dimenticare la tradizione: nei locali della cantina storica, situata nel cuore di Castagnole, è nato il Museo del Vino. Costruita nel XVII secolo in mattoni e tufo, conserva antichi strumenti ed oggetti di famiglia utilizzati sia in vigna che in cantina ed uno spettacolare “infernot” scavato a mano nella terra cruda.

Luca Ferraris
Luca Ferraris

Ma torniamo a questo vitigno e vediamo 4 dei più significativi vini, 100% Ruchè, di Luca presenti allo Stand di Ferraris a Vinitaly 2018.

Sant’Eufemia 2017, il fratello più piccolo della gamma aziendale, solo acciaio per dar risalto al varietale del vitigno. Color rosso rubino con sfumature porpora, profumi floreali accattivanti di rosa e viola, con tocchi di ciliegie e delicata speziatura dolce. La freschezza e il tannino ne fanno un vino “easy to drink” in qualsiasi situazione.

Clàsic 2016, fermentazione malolattica in tini di rovere da 54 Hl e affinamento di 6-9 mesi in botti grandi di rovere. Rosso rubino luminoso con una elegante trama olfattiva sottile e complessa. Aromi profondi e intensi di petali di rosa si intrecciano a sensazioni fruttate di confettura di ciliegie e sottobosco per chiudere con venature speziate di pepe rosa e bianco. In bocca è verticale: acidità vibrante, tannini dolci e in sottofondo una nota di vaniglia, data dal rovere, perfettamente integrata.

Opera Prima 2016 en primeur. Nato dall’amore che lega un nonno ad un nipote, il fondatore dell’azienda al suo futuro, al di là del tempo. Un nuovo modo di interpretare il Ruchè in chiave moderna. Le uve provengono dalla vigna Bricco della Gioia, piccolo appezzamento dove terreno, esposizione, microclima, massima cura e selezione in vigna sono la splendida combinazione per produrre un vino unico ed inimitabile. Nel bicchiere si presenta rosso rubino con una massa colorata profonda e compatta lasciando intravedere un’iniziale sfumatura granata sull’unghia. Il bouquet è elegante, intenso e complesso; il primo naso è incentrato su piccoli frutti di sottobosco, come more e mirtilli, ma anche susine disidratate e ciliegie sottospirito su un sottofondo di potpourri di rosa canina; il secondo naso rivela una speziatura dolce come vaniglia, cardamomo e cannella, ma anche sfumature mentolate, di tabacco dolce e un tocco di china. In bocca non delude: elegante, fine, avvolgente, glicerico e con tannini dolci. Questo “gioiello” riposa nella cantina storica scavata nel tufo, che appartiene da generazioni alla famiglia, per 24-32 mesi in tonneaux di rovere francese da 500 Hl.

Opera Prima 2016
Opera Prima 2016

Vigna del Parroco 2016 ottenuto da viti impiantate nel 1964. 
Solo il 20% affina in tonneaux
per 9 mesi
e poi 3 mesi in bottiglia in cui vi arriva senza alcuna filtrazione. Il vino si presenta di un affascinante rosso rubino brillante; si muove avvolgendo le pareti del calice anticipando così la buona componete glicerica.
Intensi aromi floreali si sprigionano avvicinando il naso al calice
, come rosa e viola, ma anche fruttate, ciliegia, more di gelso, fragolina e piccoli frutti di sottobosco. Sul finale si percepiscono sentori terziari come spezie dolci, vaniglia, tabacco biondo e cacao. In bocca non delude, i tannini sono eleganti e dolci, sorprendente la corrispondenza gusto olfattiva.

Sfumature di Ruchè Ferraris a Vinitaly
Sfumature di Ruchè Ferraris a Vinitaly

Che dire “sfumature di Ruchè” che vanno dal più immediato e diretto, Sant’Eufemia, al più classico, Clàsic, al più complesso, Opera Prima, per terminare col più intrigante, Vigna del Parroco. Si potrebbe dire: “Ad ogni occasione il suo Ruchè!”

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