Successo per la Prima dell’Alta Langa

Dal Piemonte, incuranti della pioggia torrenziale, 29 produttori hanno partecipato alla Prima dell’Alta Langa, a Palazzo Serbelloni a Milano. Un debutto da record per questa giovane Denominazione spumantistica, circa 67 cuvée declinate nelle 4 tipologie contemplate dal disciplinare: Alta Langa; Alta Langa Riserva; Alta Langa Rosato e Alta Langa Rosato Riserva.

“Una giornata più che mai positiva – dichiara Giulio Bava, Presidente del Consorzio – per raccontare a Milano, crocevia del mercato vinicolo più importante d’Italia, i caratteri distintivi dell’Alta Langa.”

Produttori Alta Langa
Produttori Alta Langa

Non tutti sanno che il primo metodo classico italiano nasce in Piemonte. Già dall’inizio dell’800, i conti di Sambuy, influenzati dalle produzioni vinicole francesi, diedero inizio in Piemonte alla coltivazione di alcuni vitigni francesi – Pinot Nero e Chardonnay in particolare – per produrre vini spumanti sul modello di quelli della Champagne.

Dopo gli studi di enologia, nel 1848 Carlo Gancia partì per Reims con l’obiettivo di apprendere i segreti della produzione dello Champagne. Una volta rientrato a casa avviò insieme al fratello Edoardo una piccola attività, dove iniziò la produzione del primo spumante italiano utilizzando le tecniche di lavorazione del metodo “champenoise”. Due anni dopo iniziò un periodo di lavoro e sperimentazione, coltivando Pinot Nero e Chardonnay soprattutto nella zona di Canelli, aprendo così la strada a molti altri produttori del territorio.

Dall’inizio del Novecento, la produzione di spumante si sviluppò grazie alle case storiche dell’epoca che, all’esportazione del vermouth, affiancarono quella del metodo classico piemontese, prodotto ininterrottamente fino a oggi. Nel 1990 le case spumantiere piemontesi Cinzano, Contratto, Fontanafredda, Gancia, Martini&Rossi, Riccadonna e Vini Banfi sottoscrissero un impegno comune per la coltivazione in Piemonte di vitigni Pinot Nero e Chardonnay per la produzione di vini da spumantizzare. Qualche anno dopo il “Progetto Spumante” si trasformò in “Tradizione Spumante”.

Nel 1996 si iniziò a studiare la proposta di un disciplinare di produzione sotto il nome di “Alta Langa”. Bisogna attendere il 2001 per vedere la nascita del Consorzio Alta Langa e nel 2002 venne riconosciuta la DOC Alta Langa. Infine, nel 2011 l’Alta Langa ottenne la meritata DOCG con il riconoscimento retroattivo fino alla vendemmia 2008.

Giulio Bava e Sandro Minella
Giulio Bava e Sandro Minella

“In Piemonte non si fa mai il passo più lungo della gamba, ma tutto viene calcolato e programmato, si sta’ pensando ad un ampliamento della superfice vitata, circa 350 ettari, per poter raggiungere le 3 milioni di bottiglie per la vendemmia del 2021- preannuncia Giulio Bava”.

Durante La Prima dell’Alta Langa a Milano ad arricchire l’evento anche 2 MasterClass: durante la prima condotta da Sandro Minella, responsabile della comunicazione per il Consorzio, si è potuto degustare un Pinot nero 100%, uno Chardonnay 100%, una cuvée di Pinot nero e Chardonnay, un rosato e una riserva: cinque calici di Alta Langa DOCG per raccontare storia, caratteristiche e disciplinare di produzione della denominazione. La seconda dedicata all’Analisi sensoriale del Tartufo Bianco d’Alba o Tuber magnatum Pico, condotta da Isabella Gianicolo, esperta del Centro Nazionale Studi Tartufo di Alba, è stata un piccolo viaggio nell’analisi sensoriale di questo pregiato prodotto, per sfatare miti e credenze. Ma lo sapevate, ad esempio, che è stata promossa la candidatura a patrimonio immateriale Unesco della ‘Cerca e cavatura del Tartufo in Italia? Oppure che il Tartufo “profuma a zaffate” e che quindi non ha sempre la stessa intensità olfattiva?

Tartufo Bianco d’Alba a Alta Langa
Tartufo Bianco d’Alba a Alta Langa

Un grande e meritato successo per questa Prima dell’Alta Langa a Milano che ha voluto essere un punto di partenza per promuovere questo Spumante piemontese che si caratterizza per freschezza, eleganza e facilità di beva.

 

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