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Con un DDL del 26 ottobre scorso il Ministero dell’agricoltura, sovranità alimentare e delle foreste ha introdotto il sinonimo Cordisco per la varietà Montepulciano. Questa misura renderebbe esclusivo ai soli produttori abruzzesi l’utilizzo di “Montepulciano” nell’etichetta, indicando a tutte le altre regioni che utilizzano il vitigno Montepulciano il sinonimo “Cordisco”. Il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano interviene ancora sulla questione puntualizzando che da decenni, in Europa, ma soprattutto in Italia, il sistema DOP IGP ha investito sulla territorialità dei prodotti. La stessa sigla “Denominazione di origine protetta” fa chiaramente riferimento alla zona di produzione, in questo caso il vino. Alla luce di questo, sostiene ancora il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, più che un sinonimo la strada più legittima potrebbe essere una denominazione che, come avviene per la quasi totalità delle denominazioni italiane e non solo, leghi i vini a base di uve Montepulciano al territorio di produzione…

Si è tenuta ieri nella sede del Consorzio Tutela vini d’Abruzzo, la riunione straordinaria fortemente voluta dal presidente del Consorzio, Alessandro Nicodemi, con la presenza di tutte le associazioni di categoria regionali e il vicepresidente della Regione AbruzzoEmanuele Imprudente. Il tema sul tavolo è il DM etichettatura, e in particolare l’articolo 16, che con la sua approvazione rischia di compromettere una delle più grandi denominazioni di vino rosso fermo italiano, il Montepulciano d’Abruzzo, che ormai da molti anni supera i 100-120 milioni di bottiglie prodotte e vendute in tutto il mondo. Tutti gli attori del mondo del vino abruzzese ieri hanno sottoscritto un importante documento d’intenti che sarà portato sui tavoli di concertazione regionali e nazionali poiché la proposta di una sorta di “liberalizzazione indiscriminata” dell’uso dei vitigni in etichetta, senza nessuna eccezione, come previsto invece per altri vitigni e sinonimi, porterebbe un danno incalcolabile non solo in termini economici,…

Vino Nobile di Montepulciano: ecco come si diventa la prima denominazione d’Italia certificata “equalitas” per la sostenibilità Il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano svela le buone pratiche delle aziende che hanno contribuito a raggiungere l’obiettivo della certificazione di sostenibilità. Parte così ufficialmente l’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano (2020 e Riserva 2019) che proseguirà dal 18 al 20 febbraio per operatori e appassionati Dal 2022 quella del Vino Nobile di Montepulciano è la prima denominazione italiana ad aver raggiunto la certificazione di sostenibilità secondo la norma Equalitas. Per arrivare a questo risultato, che è solo un tassello di un percorso in divenire, si sono impegnate gran parte delle imprese vinicole del territorio. Il 75,8% delle aziende di Montepulciano, per l’esattezza, ha contribuito con le proprie attività al raggiungimento della certificazione. Quale sia stato il modo in cui ciascuna cantina ha contribuito a farlo, ha cercato di scoprirlo il Consorzio…

La Toscana esercita sempre un fascino particolare, attira a sé appassionati di vino e non di rado viene scelta come meta per realizzare i propri sogni enoici. Ecco che, agli inizi degli anni Sessanta, Egidio Corradi, di origini genovesi, acquista “Poderi Boscarelli” nella zona di Cervognano, a Montepulciano. Qui troviamo i primi vigneti dai quali è partita tutta l’avventura enologica di questa Azienda a carattere familiare. Tutto inizia nel 1967 con una produzione totalmente sperimentale e le prime duemila bottiglie escono nel 1968. Il Montepulciano è una zona che non riesce a riscattarsi, ma regala vini eleganti ed affascinanti. Egidio Corradi ci ha creduto da subito e l’ha scelta come zona per realizzare il suo sogno: produrre il miglior vino che avesse potuto. A dar voce a questo racconto a Il Liberty di Milano è stato Luca De Ferrari, nipote di Egidio. “L’obbiettivo è produrre un vino piacevole, elegante, che possa essere…

Conti degli Azzoni, storica azienda vitivinicola marchigiana a Montefano, ha messo la sostenibilità al centro della sua visione del futuro. Tra i produttori di vino italiani il concetto di sostenibilità è sempre più diffuso, ma ancora pochissimi sono quelli disposti a mettere “nero su bianco” ciò che fanno o non fanno all’interno delle proprie aziende; Conti degli Azzoni è sicuramente tra le pioniere di questa importante frontiera. Condotta dai fratelli Aldobrando, Filippo e Valperto degli Azzoni, dopo un duro lavoro hanno realizzato il primo Bilancio di Sostenibilità al quale è stato dato un titolo onirico: “L’etica crea Felicità?”. La cantina si estende su una superfice di oltre 850 ettari, di cui 130 a vigneto tra vitigni autoctoni, Montepulciano, Sangiovese, Maceratino e Grechetto, ed internazionali, Merlot, Cabernet Sauvignon e Chardonnay. “È stata una simpatica avventura: iniziare a illustrare la vita aziendale secondo dei canoni differenti da quelli tradizionali, ci ha costretti a conoscere…