Era la fine degli anni ‘70 quando l’imprenditore Enrico Braggiotti, di origine francese, intuì le potenzialità di una zona dell’Oltrepò Pavese, oggi chiamata “la collina del Pinot Nero”.

L’ispirazione francese gli suggerì che nei terroir vocati per il Pinot Nero anche lo Chardonnay dava ottimi risultati, iniziò, così, la coltivazione e la vinificazione di questo nobile vitigno nella frazione Mazzolino, dal latino Mansiolinum, che significa punto d’incontro, una tappa sulla strada di ritorno della via del sale, dalla Liguria alla Pianura Padana.

Tenuta Mazzolino Francesca Seralvo

Un’intuizione felice, una sfida, confermata e incoraggiata anche da Luigi Veronelli e Giacomo Bologna, che diede subito ottimi risultati sia in versione ferma che nella produzione, dal 1989, di uno spumante Metodo Classico Blanc de Blancs, una scelta controcorrente per questa zona.Il millesimo 2020 del Blanc de Blancs VSQ Metodo Classico Chardonnay, dopo 4 anni di affinamento sui lieviti, si presenta con perlage finissimo e setoso, elegante bouquet di fiori bianchi, glicine, frutta a polpa bianca matura, sostenuto dalla mineralità conferita dal substrato ricco di gesso, simile a quello dei terroir più preziosi dello Champagne. In questa evocazione, tutta giocata sulle sfumature del bianco, con sorso lungo nella sua sapida completezza, colpisce la percezione contemporanea di frutta bianca matura e di notevole freschezza. “Il segreto – rivela Francesca Seralvo, nipote del fondatore e attuale conduttrice dell’azienda – è la combinazione dei cloni, che non devono essere a duplice attitudine, ma selezionati per la spumantizzazione, della verticalità, data dalle terre bianche calcaree e ricche di gesso, dell’esposizione, dell’escursione termica e di una vendemmia perfettamente dosata per una perfetta maturità delle uve che dia sostanza”.

La versione ferma Provincia di Pavia IGT Chardonnay Blanc 2023 fermenta in barrique dove rimane ad affinare per 12 mesi. Nonostante il passaggio in legno il colore è chiaro con vivaci riflessi oro verde, la nota vanigliata è appena percettibile ad addolcire la fresca frutta gialla matura al punto giusto. Fresco, sapido, con la percezione di una iniziale avvolgenza che promette di arrotondarsi negli anni in una prospettiva di longevità paragonabile a quella dei migliori esemplari d’oltralpe con acquisizione di nuances di frutta candita e pasticceria.

Naturalmente non è stata trascurata la vocazionalità della zona per il Pinot Nero. Dal cuore delle vigne più vocate nasce NOIR Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese DOC, etichetta storica dell’azienda prodotta a partire dal 1985. Vinificato in acciaio con successivo affinamento in barrique, di cui circa il 20% nuove, per dodici mesi, con l’intento di valorizzare soprattutto la finezza e l’eleganza del vitigno in uno sguardo oltralpe senza dimenticare la tipicità locale. Come per tutti i vini dell’azienda c’è una cura estrema della vigna per vendemmiare uve perfette, cogliendo con attenzione il momento della piena maturità senza ricadere nella surmaturazione, che vengono lavorate in cantina nel massimo rispetto per ottenere la loro espressione più elegante, valorizzandole senza prevaricarne il carattere. La verticale proposta a Vinitaly negli incontri one-to-one con rappresentanti della stampa specializzata ha dato l’opportunità di valutarne l’evoluzione e l’espressione legata all’andamento stagionale di ogni singola annata. NOIR 2021 si esprime con pienezza di piccoli frutti, cassis e mora, e delicate note floreali nella sua elegante gioventù. NOIR 2017 ancora sorprendentemente fresco all’assaggio esprime le note legate alla terra, al sottobosco e al tartufo, frutto di un’annata in cui si sono avute gelate primaverili con maggiore sofferenza della vite. Diverso NOIR 2015elegante espressione di un’annata con estate molto calda, giocato su frutta scura disidratata e in confettura, liquirizia dolce, ma ancora sorprendentemente fresco in bocca con potenziale di ulteriore evoluzione. NOIR 2004 dopo 20 anni ancora molto godibile in bocca, non stanco, con note olfattive terziarie, di evoluzione, balsamiche e mentolate.

Ultimo nato nel 2020, anno di Covid e di riflessioni, Blanc de Noirs Oltrepò Pavese DOCG Pinot Nero Metodo Classico, 100% Pinot Nero, Extra Brut, con affinamento di circa il 20% dei vini base in barrique usate per conferire maggiore complessità. Piccoli frutti rossi maturi, ma non dolci, caratterizzano le note olfattive che si ritrovano nella croccante masticabilità del sorso che ripropone lo stesso stile di maturità di frutto ricercata del Blanc de Blancs equilibrata da freschezza e sapidità minerale.

Che dire a conclusione, non vedo l’ora di visitare le vigne e la cantina per conoscere meglio dove nascono vini così sorprendenti.

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Sommelier e degustatore ufficiale AIS, dal 2006 si dedica allo studio e all’approfondimento frequentando numerosi master fra cui la Barolo & Barbaresco Academy (in corso) per diventare Ambasciatore dei vini di Langa oltre a numerosi altri sui vini del Piemonte, L’ecole des Vins de Bourgogne a Beaune dove ha conseguito il titolo di Ambassadeur del Climats de Bourgogne, l’École de Champagne e numerosi altri. È giudice internazionale a concorsi vinicoli tra cui Tastevinage a Clos di Vougeot, Concours International de Lyon, Frankfurt International Trophy, Burgondia a Beaune. Collabora con esportatori nella selezione delle aziende più adatte ai diversi mercati internazionali ed organizza eventi enogastronomici in Italia e in Borgogna. Il suo intento nel narrare il vino è quello di trasmettere ai lettori la sua passione, dando particolare risalto a un territorio, una storia, uno stile, una filosofia, un progetto, una famiglia, che lo rendono unico e invogliarli a conoscere lo sfaccettato mondo del vino e dell’enoturismo in Italia e nel mondo.

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