Variazioni di Moscato di Alice Bel Colle

Chi non conosce il Moscato?  Frequente è la versione dolce, ma il moscato è molto di più.

Iniziamo con il dire che è un vitigno bianco aromatico diffuso in quasi tutta la penisola italica e conta un’importante superficie vitata. Appartiene alla grande famiglia dei Moscati il cui nome deriva da “muscum”, muschio per il caratteristico aroma che dell’uva. Ha moltissimi sinonimi a seconda delle diverse zone di produzione ad esempio: Moscadello di Montalcino, Moscato di Canelli, Moscato di Trani, Moscato d’Asti, Moscato di Siracusa e molti altri.

In Piemonte il Moscato bianco è un vitigno molto diffuso coltivato in vari comuni soprattutto nelle province di Cuneo, Asti e Alessandria. È utilizzato soprattutto per la produzione di vini dolci, aromatici, frizzanti o più spesso spumanti; a seguito dell’appassimento delle uve se ne ottengono anche passiti di eccellente qualità; sono poi rari, ma non meno interessanti, i vini secchi e aromatici.

Da sx) Claudio Negrino, Bruno Roffredo

Nell’Alto Monferrato Acquese, tra le province di Alessandria e Asti, immersa in un paesaggio bucolico troviamo la Cantina Alice Bel Colle. Vigneti a perdita d’occhio, trecento ettari coltivati, 200 a Moscato bianco, la varietà più pregiata, 60 a Brachetto, 50 a Barbera e i restanti 40 ettari divisi tra Dolcetto, Chardonnay, Cortese e altre uve.

Sin dal 1955, anno della sua fondazione, la Cantina è portavoce del proprio territorio puntando sulla produzione di vini aromatici dolci. A oltre mezzo secolo dalla sua fondazione, la Cantina non ha mai smesso di evolversi grazie alla ricerca, lo sviluppo ed all’innovazione tecnologica. Circondata a 360° dai propri vigneti la Cantina Alice Bel Colle può contare su cento soci viticoltori.

Moscato versione Alice Bel Colle

Spesso si usa il termine Moscato non solo per indicare un vitigno ma anche quella categoria di vini dolci aromatici spumanti. Pochi sanno che questo vitigno, dal profumo inconfondibile, è molto versatile e si possono produrre varie tipologie. Ad esempio, possiamo trovare l’Asti Spumante e Moscato d’Asti: stesso vitigno, stessa zona ma con una diversa pressione in bottiglia. L’Asti Spumante ha un perlage più intenso rispetto al Moscato d’Asti che, essendo un “vino frizzante”, risulta più delicato. Tappo raso e non il classico tappo a fungo degli spumanti. Il Moscato d’Asti tende ad avere un minore grado alcolico e una maggiore concentrazione zuccherina, ma anche i bouquet sono nettamente differenti.

Piemonte DOC Moscato secco “Collezione 360° Filarej” 2022: il mosto è portato alla temperatura di 0 °c dove rimane per 4/5 giorni in stabulazione a freddo, per favorire l’estrazione di precursori aromatici. Per la fermentazione alcolica si utilizzano lieviti selezionati per estrarre ed esaltare le note terpeniche tipiche di questo vitigno. Uno dei problemi che si può incorrere durante la vinificazione di vini aromatici come il Moscato nella versione secca è quello di ottenere note amare, ma mantenendo un buon apporto azotato dei lieviti si possono evitare le sgradevoli note amare. Al termine della fermentazione alcolica il vino viene mantenuto sulle fecce fini, quotidianamente in agitazione in modo da favorire la cessione di aromi e polisaccaridi da parte del lievito, sino all’imbottigliamento. Nel calice si presenta giallo paglierino chiaro. Il bouquet è fine e aromatico, varietale con note di salvia sclarea, fiori di acacia, biancospino e sambuco, glicine, uva spina e tocchi mielati di ailanto. In bocca il sorso è inaspettato, secco, morbido, minerale, varietale e con un piacevole retrogusto aromatico e un finale lievemente ammandorlato.

Moscato d’Asti DOCG “Le Casette di Alice”2022: Il mosto filtrato è portato alla temperatura di 0 °c, per essere conservato a temperatura controllata per avere un prodotto “fresco” da utilizzare per la “presa di spuma” in qualsiasi momento dell’anno. La fermentazione alcolica avviene in autoclavi per trattenere la CO2 che si sviluppa ottenendo così un prodotto naturalmente frizzante. I lieviti selezionati sono in grado di esaltare le note terpeniche naturali del Moscato. Non appena la fermentazione arriva intorno ai 5,5% di alcool viene arrestata abbassando repentinamente la temperatura della vasca dai 17°c a 0 °c inibendo così i lieviti nella loro attività fermentativa.

Il vino ottenuto si definisce naturalmente dolce in quanto il residuo zuccherino del prodotto è dato dal succo dell’uva visto che la fermentazione alcolica è avvenuta solo parzialmente (circa un 50%) per cui gli zuccheri che non sono stati fermentati donano dolcezza al vino. Al naso troviamo immediatamente profumi freschi e floreali, fiori bianchi, acacia, tiglio e glicine con accenni di miele e pesche. Il sorso è dolce, ma non stucchevole, bilanciato da una buona acidità e mineralità.

Moscato d’Asti DOCG Strevi “Paiè” 2022: il nome trae ispirazione da “Paiè” una piccola valletta chiusa esposta ad est ad una altitudine intorno ai 350 metri. Il processo di vinificazione è molto simile a quello per il Moscato Le Casette di Alice. Quando il mosto arriva intorno ai 5,5% di alcool si abbassa repentinamente la temperatura bloccando la fermentazione. In questa fase il mosto sosta per qualche settimana sui lieviti di fermentazione, operazione che aiuta a conferire un’insolita longevità al vino negli anni. Il vino ottenuto è dolce, decisamente più dolce del Moscato Le Casette (circa 135 g/L), ma allo stesso tempo l’acidità ottenuta è più spiccata. Questo consente di ottenere un vino armonico e ben equilibrato.

Color giallo paglierino con riflessi dorati, che si intensificheranno con il passare del tempo, Il primo anno presenta sentori aromatici, mielati, acacia, sambuco e frutta sciroppata per passare a note più balsamiche dopo qualche anno e per ottenere dopo 4 anni note di un classico descrittore del vino Moscato che è il profumo di salvia sclarea. Al gusto è piacevolmente dolce, ma sorretto da una buona freschezza che dona a questo vino una piacevole persistenza senza renderlo stucchevole. Perfetto non solo per accompagnare preparazioni dolci, ma anche formaggio di media stagionatura.

Asti Metodo Classico Spumante Dolce D.O.C.G. 2013 sboccatura 2015. Le uve di Moscato bianco arrivano da vigneti storici e vocati esposti a sud, o a surì che in dialetto piemontese significa “soleggiato”, con un’età media che supera i 40 anni. Color giallo paglierino con riflessi dorati perlage sottile e persistente. Il bouquet è sorprendente si parte dal varietale del vitigno per poi passare a note tipiche della rifermentazione in bottiglia, troviamo un agrumato dolce come il lime, erba limoncina, cocco, accenni di miele, vaniglia, mela cotogna, nocciola e frutta secca. Il sorso ci porta in una dimensione che non ci si aspetta: avvolgente, una discreta freschezza e sapidità, dolcezza contenuta, un perlage “conforteble” e una buona struttura e persistenza. Un calice che non ci si stanca mai di bere perché in ogni sorso si scoprono nuove sfumature.

Che dire… Alice Bel Colle produce Moscato a 360° e ci dimostra che non è così facile produrre un buon Moscato e che quest’ultimo, se ben fatto è capace di regalare grandi emozioni anche con il passare del tempo.

No Comments Yet

Leave a Reply

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi