Villa Matilde Avallone in Campania Felix

 A darci una panoramica dell’inizio della vendemmia 2021 a Villa Matilde Avallone è Salvatore Avallone, proprietario dell’azienda con la sorella Maria Ida Avallone: «I tempi della vendemmia sono quelli ante global-warming, quindi gran parte delle uve non sono ancora state raccolte, ma a Villa Matilde Avallone le premesse per un’ottima vendemmia ci sono tutte». 

Secondo l’aspetto meteorologico, in Campania la primavera è stata fresca, le temperature sono rimaste sotto la media degli ultimi 30 anni fino a metà giugno. L’estate ha proseguito con temperature moderate a parte qualche giornata afosa. Da un punto di vista pluviometrico le precipitazioni sono state quasi assenti fino a scatenarsi proprio in questi giorni di fine settembre con tremendi temporali. Tuttavia, spiega Salvatore Avallone: «Il grande lavoro fatto in vigna e le condizioni meteo-climatiche avute finora, stanno favorendo un equilibrato ciclo vegeto-produttivo. Inoltre – sottolinea – abbiamo incontrato una situazione gestionale semplice sotto il profilo dei parassiti e malattie della pianta».

Maria-Ida-e-Salvatore-Avallone.

Le premesse della vendemmia 2021 sono quindi buone, grazie anche allo svolgersi di pratiche agricole all’avanguardia, che si focalizzano sul rispetto dell’ambiente e la direzione è quella verso un’agricoltura biologica. Dal 2009, infatti, si è avviato “Emissioni Zero” un ampio progetto di sostenibilità ambientale con l’obiettivo di azzerare progressivamente le emissioni di gas serra e produrre vino in maniera eco-compatibile. 

«Le uve ora sono bellissime – continua il proprietario – abbiamo riscontrato un buon rapporto zucchero-acido nelle uve. Abbiamo già raccolto l’Aglianico che servirà per le basi dello spumante Mata Rosé». Queste si trovano assieme alle uve di Piedirosso e Falanghina, nelle tenute di San Castrese e Parco Nuovo – lungo le pendici del vulcano spento di Roccamonfina, dove si crea un terroir unico dovuto alla natura del suolo con note marine e salmastre – protette dall’aggressione del vento e dal freddo dalla catena montuosa. 

«Dobbiamo, invece, ancora aspettare circa 15 giorni, per le tenute di Greco di Tufo e Fiano di Avellino della Tenuta di Pietrafusa. Qui per vendemmiare l’Aglianico invece aspetteremo fino alla terza decade di ottobre». Questo perché la questa tenuta, con oltre 25 ettari vitati, presenta una notevole differenza di altitudine e di esposizione.

Pietrafusa-Avellino

Dato il grande numero di ettari e la diversa esposizione delle vigne, si esegue un preciso ed assiduo campionamento vigneto per vigneto. Inoltre, in alcune vigne si pratica la vendemmia notturna, per una migliore conservazione del corredo aromatico dell’uva e mantenere inalterati i suoi tipici aromi. 

«Con quantità e qualità siamo sostanzialmente in linea con gli obiettivi aziendali – conclude Salvatore Avallone – ma solo il bicchiere ci darà la certezza». 

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