Vino Nobile di Montepulciano un vino un terroir

Il Nobile di Montepulciano è un vino unico legato a filo doppio con il proprio territorio, gli stessi produttori, guidati dal Consorzio, lo difendono e cercano di valorizzarlo e farlo conoscere, ma la sua storia inizia con gli Etruschi e prosegue nell’elogio che Francesco Redi, medico e poeta mediceo, nel suo Ditirambo “Bacco in Toscana” dove lo definisce “Montepulciano d’ogni vino è Re”.  Rimase in un limbo fino a quando, negli anni ‘30, Adamo Fanetti, delle omonime cantine, presentò un rosso di eccezionale qualità e decise di aggiungere “Nobile” al suo vino…da qui la nascita del Vino Nobile di Montepulciano!

Il Nobile è stato tra i primi 10 vini DOC italiani, nel 1966, e nel 1980 il primo a ricevere la denominazione la DOCG.  Il disciplinare di produzione, con l’ultima modifica del 2010, racchiude tutte le peculiarità e le caratteristiche distintive di questo prodotto.

Consorzio Vino Nobile di Montepulciano

 Non è un caso che per questo si parli di un vino di territorio, di “micro zone”, ovvero dei piccoli fazzoletti di terreno dove oggi si concentra la maggior parte del “Vigneto Nobile”, l’altra vera particolarità di questo vino. I vitigni previsti dal disciplinare sono per lo più quelli autoctoni; Sangiovese min. 70%, localmente chiamato Prugnolo Gentile, possono poi concorrere all’uvaggio, fino ad un massimo del 30%, altri vitigni a bacca rossa. Le operazioni di vinificazione e di invecchiamento devono essere effettuate in cantine situate nel territorio di Montepulciano e l’invecchiamento deve durare almeno due anni, a partire dal primo gennaio successivo alla vendemmia. Entro questo periodo il produttore può decidere se far maturare il Nobile per 24 mesi in legno, o 18 mesi in legno e i restanti in altri recipienti, o almeno 12 in legno, sei in altri recipienti e sei in bottiglia. Del Vino Nobile esiste da disciplinare anche la tipologia “Riserva”, che presenta un invecchiamento più lungo, 3 anni minimo di affinamento in legno e almeno sei mesi in bottiglia.

Nel 2020 il Vino Nobile di Montepulciano ha festeggiato quarant’anni dalla DOCG e di storia del vino italiano di Qualità.

La Vendemmia 2021. Il 2021 ha avuto un andamento meteorologico decisamente straordinario, sia in termini di piovosità, sia per alcuni picchi termici registrati in primavera. Relativamente alle temperature, i mesi che si sono discostati fortemente dalle medie del periodo sono stati marzo e soprattutto aprile, che hanno fatto registrare valori delle minime particolarmente bassi. La vendemmia si è sviluppata tra la metà di settembre i primi di ottobre.

I vini del 2021, degustati dopo le fermentazioni malo-lattiche, presentano colori molto decisi, profumi intensi dominati da sentori di frutta matura e una notevole struttura caratterizzata da abbondante tannicità e buona acidità. A livello analitico si rilevano valori elevati di intensità e tonalità di colore, di alcool, di estratti e di polifenoli totali e livelli medi di acidità e pH.

Vino Nobile di Montepulciano “Pieve: Sono oltre 40 le aziende di Vino Nobile di Montepulciano che con la vendemmia 2021 hanno selezionato una partita di Vino Nobile di Montepulciano atto a divenire “Pieve”. Circa 500 mila le bottiglie previste in uscita per la prima annata disponibile (la 2024), pari al 10% circa della produzione di Vino Nobile di Montepulciano. Rispetto allo scorso anno, data di presentazione del disciplinare, dopo la delibera positiva da parte della Regione Toscana (primo step dell’iter), ora il Consorzio aspetta l’ok definitivo dalla Comitato Vini del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. L’idea di far nascere il Vino Nobile di Montepulciano menzione “Pieve”, nasce da un percorso metodologico che ha visto il consenso e la partecipazione di tutte le aziende produttrici. Un percorso di studio all’interno della denominazione stessa, che grazie a momenti di incontro, confronto e di analisi collettiva, ha portato alla nascita di una “visione” univoca di Vino Nobile di Montepulciano.

Nobile di Montepulciano etichetta consortile

Il disciplinare “Pieve”: Un vino che avrà come caratteristiche il territorio con le sottozone, l’uvaggio che sarà legato al Sangiovese e ai soli vitigni autoctoni complementari ammessi dal disciplinare con uve esclusivamente prodotte dall’azienda imbottigliatrice. Inoltre, verrà istituita una commissione interna al Consorzio, composta da enologi e tecnici, la quale avrà il compito di valutare, prima dei passaggi previsti dalla normativa, che le caratteristiche corrispondano al disciplinare stesso.

Le “pievi” per caratterizzare anche la territorialità del vino. Lo studio storico della geologia e della geografia del territorio ha portato alla individuazione di 12 zone, definite nel disciplinare di produzione UGA (Unità geografiche aggiuntive), che saranno anteposte con la menzione “Pieve” in etichetta. La scelta di utilizzare i toponimi territoriali riferibili a quelli delle antiche Pievi in cui era suddiviso il territorio già dall’epoca tardo romana e longobarda, nasce da un approfondimento di tipo storico, paesaggistico e produttivo vitivinicolo. In particolare, la volontà del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano è quella di ribadire e codificare una realtà fisica con antica radice storica, che ha caratterizzato il territorio poliziano fino all’epoca moderna e che trova la sua eco anche nel catasto Leopoldino dei primi decenni del XIX secolo, che suddivideva il territorio in sottozone definite con il toponimo.

Sostenibilità, il distretto della Denominazione Vino Nobile di Montepulciano primo in Italia ad essere certificato con la norma EQUALITAS. Il Vino Nobile di Montepulciano è la prima denominazione italiana ad aver ricevuto il marchio di certificazione di sostenibilità secondo lo standard Equalitas. Negli anni 1985/1990, grazie alla sensibilità del Consorzio ed al sostegno del Comune di Montepulciano, fu creata una rete di stazioni meteorologiche installate su tutto l’areale di produzione per la rilevazione dei dati meteo. In base alle condizioni riscontrate, a cadenza settimanale gli esperti agronomi emanavano il “messaggio verde”. Di fatto uno strumento operativo a favore delle aziende che permetteva di razionalizzare gli interventi di difesa fitosanitaria con la conseguente limitazione dell’utilizzo di presidi chimici.

Nei primi anni ’90 il Consorzio fu tra i primi in Italia ad indagare i terreni produttivi tramite un progetto di zonazione denominato “Vino Nobile Di Montepulciano Zonazione e Valorizzazione Del territorio” che interessò i vigneti di produzione nel triennio 1992/1994. Fu condotto dal gruppo di ricerca in viticoltura presso l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige con il fondamentale apporto dell’allora Istituto Sperimentale per lo studio e la difesa del Suolo di Firenze

Nel 2015 il progetto della Carbon Footprint del Vino Nobile di Montepulciano diventa un modello su scala nazionale.

#Portamiconte: un progetto con l’Amministrazione Comunale contro lo spreco alimentare. Nasce l’accordo tra Amministrazione Comunale di Montepulciano, Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano e gli esercenti del territorio, per utilizzare particolari doggy e wine bag, realizzate con materiale riciclato e a sua volta ancora riciclabile da destinare ai turisti e ai consumatori che da oggi continueranno a vivere nel territorio comunale. Con queste doggy e wine bag si mira ad aumentare il concetto di lotta allo spreco alimentare a partire proprio dal consumatore.

Vino Nobile di Montepulciano

Legno certificato per la filiera vitivinicola: accordo con PEFC Italia. Infatti, i prodotti con la certificazione PEFC garantiscono la provenienza della materia prima da foreste gestite in modo responsabile, con l’obbligo della riforestazione degli alberi abbattuti, e le foreste mantengono alti i livelli dei servizi ecosistemici, come l’azione mitigatrice del cambio climatico.

Il mercato. Il 2021 è stato un anno importante per il mercato del Vino Nobile di Montepulciano rispetto a quello precedente caratterizzato dalle chiusure di ristoranti e ridimensionamento dell’export. Ebbene il mercato del Vino Nobile di Montepulciano nell’anno appena trascorso ha visto un incremento significativo del mercato interno. Le esportazioni, che tuttavia restano il principale canale di sbocco, hanno fatto segnare un 70% (negli anni passati si era arrivati al 78%), mentre il restante 30% viene commercializzato in Italia. Continua la tendenza di crescita degli ultimi anni la vendita diretta in azienda che nel 2021 ha raggiunto il 30%.

Tutto questo è stato raccontato a Milano dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano e dal suo Presidente, Andrea Rossi che ha presentato anche la nuova etichetta consortile dove l’uso di icone più contemporanee, vogliono rappresentare i contenuti della tradizione.

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