Per un giorno il vino greco è stato protagonista a Firenze portando con sé la storia e la cultura millenaria che lo circondano.
L’evento ideato da Haris Papandreou, grande appassionato ed esperto di vino, organizzato con il patrocinio del Consolato Onorario di Grecia a Firenze e la collaborazione di Fisar Firenze, giunto alla sua quarta edizione, si è svolto nel salone Michelangelo dell’hotel Albani.
La kermesse ha visto la partecipazione di circa 50 aziende con numerosi produttori presenti per raccontare i loro vini.
Protagonisti i vitigni autoctoni:
Assyrtiko, originario dell’isola di Santorini, qui, in alcuni casi, è presente a piede franco sui terreni vulcanici. È il vitigno a bacca bianca più coltivato e rappresentativo di tutto il territorio ellenico. Succoso, ricco di acidità vibrante, particolarmente sensibile alla mineralità del terreno, si esprime con sfumature diverse che, ai palati esperti, rendono riconoscibile il terroir di provenienza.
Vidiano, autoctono di Creta, si presenta con un bouquet complesso di frutta matura a polpa gialla, agrumi ed erbe aromatiche. Al sorso dà vini equilibrati, con acidità moderata e avvolgenti.
Malagousia, riscoperto negli anni ’70, è un vitigno dotato di spiccata aromaticità che si esprime in note di fiori bianchi, agrumi, albicocca e pesca. Viene vinificato secco o in versione dolce sia fermo sia vivace.
Agiorgitiko, vitigno a bacca nera originario di Nemea, dove attualmente si trovano le sue massime espressioni. Dà vini corposi di colore cupo come i frutti scuri che ne caratterizzano i profumi. Vinificato sia in versione fresca in acciaio che affinata in legno, raramente si trova in versioni Metodo Classico Blanc de noir.
Xinomavro, legato alla regione di Naoussa, nel cuore della Macedonia, è considerato uno dei vitigni più nobili della Grecia. Ha un profilo organolettico caratterizzato da colore intenso, alta acidità e tannino vigoroso che lo fanno spesso assimilare al Nebbiolo.
Accanto a questi si trova un’ampia produzione di vitigni alloctoni sia bianchi che rossi, introdotti da diversi decenni per soddisfare le richieste del mercato internazionale, soprattutto del nord Europa. In particolare, nei rossi si riscontrano stili più simili a quelli americano e spagnolo che a quello italiano.
Grazie alla collaborazione con il Consorzio Vino Chianti Classico è stato proposto un banco di incontro fra il Vin Santo Chianti Classico DOC e il Vinsanto DOC di Santorini che ha dato la possibilità di toccare con mano analogie e differenze fra due vini da appassimento che condividono il nome.
La manifestazione ha visto la partecipazione dei Master of Wine italiani: Gabriele Gorelli, Andrea Lonardi e Pietro Russo, che hanno presentato il loro progetto Officina del Vento: un vino prodotto in sole 4176 bottiglie da un piccolo vigneto di Grillo di quarant’anni affacciato sul mare in Sicilia, nella Riserva Naturale Isole dello Stagnone a Marsala.
Un grazie particolare per l’invito e le preziose spiegazioni all’amico Marinos Skolaricos, esperto comunicatore del vino che con la sua testata online Allwinestories racconta delle eccellenze vinicole non solo della sua Grecia, ma di tutto il mondo, dimostrando grande passione e competenza per le realtà francesi e italiane. Allwinestories è portavoce ufficiale dell’OIV, di numerosi concorsi come il Concours Mondial Des Vins Blancs Strasbourg, il Concours Mondial Des Vins Feminalise, Burgondia e numerosi eventi, fra cui il concorso Miglior Enotecario D’ Italia.





Comments are closed.