Consorzio Vini Alto Adige vendemmia 2021

Con la fine della vendemmia in vigna si chiude un “anno complesso ma con un lieto fine”, come afferma Andreas Kofler, presidente delConsorzio Vini Alto Adige.: “I maestri cantinieri, i viticoltori e i vignaioli si aspettano un’annata 2021 molto varia e assai promettente sul piano della qualità. Sarà infatti una buona annata per tutti i vini bianchi senza alcuna eccezione, mentre per i vini rossi ci saranno differenze in base alla zona di produzione, anche se sarà comunque complessivamente molto buona” afferma con sicurezza il presidente Kofler. Leggermente sotto la media si è rivelata invece la quantità del raccolto, che ha fatto registrare un calo tra il 5 e il 10 per cento. Due le ragioni principali spiega Kofler: “La quantità del raccolto dipende da un lato dalle riduzioni di DOC introdotte nei ricavati per ettaro e, dall’altro, dal peso dei grappoli leggermente ridotto, aspetto quest’ultimo che va imputato alle particolari condizioni climatiche”.
Fioritura tardiva, vendemmia tardiva
L’anno è iniziato con una siccità straordinariamente lunga, cui è seguito un marzo freddo, con quattordici giorni di gelate. A inizio aprile le temperature sono aumentate per un breve periodo, dopo il quale le condizioni metereologiche sono progressivamente peggiorate toccando l’apice dell’ondata di gelo il 7 aprile. “Questo andamento ha portato a un leggero ritardo nella fioritura delle viti”, afferma Hansjörg Hafner, capo del reparto viticoltura presso il Centro di Consulenza per la fruttiviticoltura dell’Alto Adige.
Nelle zone più calde della Bassa Atesina e della Valle dell’Adige, la piena fioritura è avvenuta solo tra fine maggio e inizio giugno, quindi con quasi due – e nelle zone più elevate anche tre – settimane di ritardo rispetto alla media sul lungo periodo. Questa tendenza è proseguita fino all’inizio della fase di maturazione. Il periodo tra la piena fioritura e l’inizio della maturazione è stato segnato da un giugno secco e caldo, seguito da un luglio eccezionalmente piovoso.

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Meteo turbolento prima del raccolto
Con ben 150 millimetri, a luglio si è registrato il 56% di pioggia in più rispetto alla media sul lungo periodo. Notevole è stata anche l’intensità delle precipitazioni che in alcune zone hanno causato danni in parte considerevoli. Alcune zone – soprattutto nell’Oltradige e nella Bassa Atesina – sono state danneggiate da forti grandinate.
Anche nelle prime settimane di agosto si sono registrati maltempo e forti precipitazioni. A fronte di giornate dalle temperature medie, le quantità di pioggia sono state ben oltre i valori medi degli ultimi decenni. Giusto in tempo per l’inizio della vendemmia, il tempo si è stabilizzato, garantendo un clima autunnale pressoché ideale. I primi grappoli sono stati raccolti con temperature elevate di giorno e nottate fresche, nonché giorni di pieno sole. A fine settembre e inizio ottobre sono poi riprese le precipitazioni.
Mentre le condizioni meteorologiche così variabili hanno causato gravi preoccupazioni ai viticoltori nell’imminenza del raccolto, buone notizie sono invece arrivate dal fronte delle malattie. “Nei vigneti non si sono verificati particolari focolai, se si escludono piccoli problemi di putrefazione nella fase di maturazione di alcune varietà di Pinot”, fa notare Barbara Raifer, responsabile del settore viticoltura presso il Centro di Sperimentazione Laimburg. Raifer sottolinea anche come la gestione dell’irrigazione nei vigneti sia uno dei temi centrali del settore, e che lo sarà ancor di più in futuro. “Ci accompagnerà sia nella ricerca che nella pratica, affinché i nostri viticoltori siano in grado di contrastare il crescente stress causato alle viti da caldo e siccità.”
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