SINEFINIS”, senza fine, senza confine. Questo è il nome del vino spumante Metodo Classico frutto della collaborazione e dell’amicizia tra Robert Princic, enologo formatosi presso la facoltà di Enologia e Viticoltura di Conegliano Veneto, Master in Wine Business Management conseguito a Trieste e proprietario di GRADIS’CIUTTA, azienda vitivinicola con sede a Giasbana, località nel comune di San Floriano del Collio, a pochi chilometri da Gorizia, e Matjaž Četrtič, agronomo, a sua volta Master in Wine Business Management e produttore di vino nella Goriska Brda, il Collio Sloveno, oltre quel confine che nel 1947, all’improvviso, fece ricadere sotto due diverse giurisdizioni un unico territorio, ancora unito a livello culturale da una stessa identità, che è senza fine e senza confine. Transfrontaliera.

Robert Princic durante la presentazione di Gradis’ciutta e dei suoi vini.

Vino orgoglioso di essere ‘europeo’, ‘made in Europe’”, evidenzia Robert Princic con un sorriso, perché prodotto con l’assemblaggio di un 50% della massa vinificato in GRADIS’CIUTTA, nel territorio del Collio Goriziano, e un 50% della massa vinificato nel territorio del Collio Sloveno, con una tecnica di lavorazione – il Metodo Classico – che è stata capace di travalicare ogni frontiera e che viene svolta di annata in annata al di qua o al di là del confine, a seconda della disponibilità di spazio nei locali di cantina dei due produttori. Un vino impossibile da riportare nei limiti definiti da una qualsivoglia denominazione di origine stabilita a livello ministeriale e nazionale, eppure un vino che immediatamente riporta al territorio del quale è figlio per essere prodotto al 100% con Ribolla Gialla – Rumena Rebula, vitigno autoctono e identitario e, di fatto, indissolubile collante tra le due parti del territorio del Collio separate dal confine.

“Perché la Ribolla ha bisogno di Ponca – Opoca, matrice geologica costituita da marne, ovvero argille compattate, e arenarie, ovvero sabbie compattate, stratificate tra loro, con un’origine compresa, ci dicono, tra i 45 e i 50 milioni di anni fa, ricca di sali minerali e con capacità drenante adeguata a ben gestire la significativa piovosità del Collio, analoga a quella della Borgogna, con i suoi 1000-1400 mm di precipitazioni l’anno”, racconta Robert Princic. Associata al fatto che il Collio è un territorio collinare al 100%, dove è percettibile l’influenza del mare, a circa 20 km di distanza, la Ponca contribuisce a garantire la creazione e il mantenimento del microclima unico e necessario all’allevamento della Ribolla, “e la Ponca c’è solo in Collio”, conclude Robert. Ed è transfrontaliera.

SINEFINIS “REBOLIUM” (sinonimo di Ribolla) è anche il nome del vino. L’annata 2018 (MMXVIII in retro-etichetta), con una permanenza di circa 50 mesi sui lieviti, riflette la luce in ogni dove, una volta versata nel bicchiere, quasi fosse un brillante di grande purezza e dalle innumerevoli sfaccettature, ed è pure mutevole e in evoluzione continua al naso, inizialmente verticale ed essenziale, e poi reso elegantemente speziato da sfumature al pepe bianco, che si aprono al profumo dolce e suadente di una mela cotta, resa vivida da un tocco di zenzero, verso un sorso pieno e stuzzicante per via di un perlage finissimo e pungente, fatto di una miriade di capocchie di spillo, e teso verso una conclusione resa godibile dalla graduale scoperta dell’anima minerale e sapida che costituisce la struttura di questo spumante.

L’anima del Collio, cifra di tutti i vini proposti da Robert Princic e dalla sua GRADIS’CIUTTA nel prosieguo della sessione d’assaggio, tutti prodotti con uve allevate nei vigneti aziendali, oggi estesi in Italia su una superficie di 45 ettari nei comuni di San Floriano del Collio, Gorizia, Capriva del Friuli, Dolegna, ai quali si aggiungono i vigneti acquisiti in Brda, località Neblo e Zali Breg, totalmente coltivati in regime BIOLOGICO certificato, punto di arrivo di un processo di conversione durato 10 anni, tra il 2008 e il 2018, e guidato dalla ferma convinzione che solo il più che totale rispetto dei ritmi della Natura sia sinonimo di ‘sostenibilità’.

Il GRADIS’CIUTTA COLLIO DOC RIBOLLA GIALLA 2024, 100% Ribolla Gialla da vigneti situati in Ruttars, Monte Calvario, Gradis’ciutta, San Floriano, vinificato in acciaio e in bottiglia da all’incirca una settimana, un’anteprima assoluta (“forse stiamo aprendo la seconda bottiglia dell’intera partita”, confida Robert sottovoce), ancora nel pieno dell’energia coinvolgente tipica della gioventù, è inebriante come una giornata inondata di sole in primavera, quando l’aria nella Natura è intrisa del profumo di fiori freschi e dolci, tra cui spiccano la fresia, la camomilla, il dente di leone, con qualche anticipazione estiva in alcune note di frutta a polpa gialla matura, di nespola e pesca, in un equilibrio d’assieme reso fragrante e aromatico da appena percettibili sfumature di sedano verde e finocchietto, e sostenuto da un sorso consistente e pieno, morbido, connotato da un nitore estremo, verso un finale elegantemente sapido, territoriale.

Lo SVETI NIKOLAJ REBULA SLOVENIJA 2021, 100% Rumena Rebula da vigneti di proprietà situati a Neblo e Zali Breg, nel Brda, vinificato come da tradizione in botte grande nella cantina di GRADIS’CIUTTA, nel Collio Goriziano, figlio di “un’annata di concentrazione, quanto a zuccheri e freschezza”, riporta Robert Princic, è evoluto, dritto, teso, pulito e, nel finale, sorprendentemente scalpitante. Note di cedro caramellato, l’agrume intero, denso di polpa, non solo la buccia, animate da sfumature speziate allo zenzero, arrivano in progressione a smuovere il ricordo della vivacità della mostarda di frutta, stimolante a livello tattile e verticale, evanescente, preludio di un finale sofisticato e infinito.

Lo SVETI NIKOLAJ SERENDIPITA’ REBULA SLOVENIJA 2020, 100% Rumena Rebula da vigneti di proprietà in Zali Breg, nel Brda, fermentato in acciaio da uve estremamente mature e sulle bucce, con una macerazione di 20-25 giorni, affinato in botte, “è un vino bianco vinificato in rosso”, un “vino curioso”, un “rosso mancato”, un “vino diverso, nato quasi per provocazione”, racconta Robert Princic, mosso da una continua “voglia di cambiamento e di miglioramento”, di esplorazione aperta e creativa delle potenzialità della Ribolla Gialla, “vitigno versatile, più o meno neutro, dotato di una buona acidità”, sempre nel pieno rispetto dell’“eleganza, finezza, pulizia” che sono imprescindibili valori aziendali e sono ravvisabili per questo vino fin dal colore, trasparente, luminoso, simile a quello di un vin santo, foriero di un naso reso elegantemente verticale da appena percettibili sfumature ossidative, reso fresco e aromatico da note di litchi, albicocca e mandarino candito, amplificate da tocchi di timo e rosmarino e da effluvi di olio di noce, che accompagnano verso un sorso inaspettatamente pieno e corposo, per la tipologia di vino, rivelatore della gradevole “componente tannica di cui la Ribolla Gialla è geneticamente dotata”, spiega Robert, in un equilibrio d’assieme conturbante e raffinato, inaspettato e sorprendente. Il concetto di ‘Serendipità’ permea a tutto tondo la storia di questo vino ed è insito nel suo nome. ‘Nomen omen’, dicono.

Il GRADIS’CIUTTA COLLIO RISERVA DOC 2019, uvaggio di Ribolla Gialla, (Tocai) Friulano e Malvasia Istriana, come da tradizione, un anno in botte grande dopo una pressatura soffice e 24 ore di macerazione prefermentativa a freddo, condotta con l’obiettivo di preservare il patrimonio di aromi primari dei tre vitigni, è animato da una freschezza inebriante e corroborante, da un naso che ricorda un giardino in pieno rigoglio, ricco di fiori bianchi d’agrume, di sambuco e d’acacia, e di frutta a polpa bianca, di pesca tabacchiera e mela, che accompagnano verso un sorso pieno e vibrante e vigoroso, sostenuto dall’impronta sapida e minerale della straordinaria matrice geologica del territorio del quale questo vino porta il nome. Un “vino che parla di Collio, che parla di territorio”, perché “è la terra che dà il nome al vino, non il vitigno”, e il “nome ‘COLLIO’ deve essere riportato in grande in etichetta”, spiega Robert Princic, “come fermamente sostenuto dal Conte Sigismondo Douglas d’Attems Petzenstein”, nel 1964 primo firmatario dell’atto costitutivo del Consorzio di Tutela dei Vini del Collio, del quale GRADIS’CIUTTA è membro e del quale Robert Princic è stato Presidente – il sesto – dal 2013 al 2019.

Il GRADIS’CIUTTA MONSVINI 2019 è un uvaggio di Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, vitigni alloctoni allevati in Collio sin dal XIX secolo, “un taglio bordolese”, come lo definisce Robert Princic, “un vino rosso”, vinificato in Italia con uve prodotte in Italia (in località Calvario e Grdinca) e in Slovenia (in località Zali Breg), con vendemmia effettuata a completa maturazione delle uve, pressatura soffice, macerazione sulle bucce di 15-20 giorni, affinamento in barrique, permanenza in bottiglia per almeno due anni. Attraente sin dal colore, rosso come solo i petali di una rosa rossa in piena fioritura possono essere, al naso è carezzevole e caldo, suadente, mutevole, un caleidoscopio di aromi che da un bouquet di rose rosse e viole conduce alla frutta rossa matura, alla ciliegia, alla fragola, alla prugna, verso una chiusura animata da note speziate di cacao amaro, che accompagnano un sorso morbido e denso, adeguatamente tannico, reso vivace da una freschezza stimolante, capace di sostenere con elegante fermezza l’intero equilibrio d’assieme.

I vini rossi rappresentano circa il 10-15% della produzione di Robert Princic e MONSVINI parecchio sollecita la curiosità di poter proseguire nell’assaggio delle etichette non ancora provate per questa tipologia. Potendo, magari, contestualmente approfondire e concludere l’esplorazione delle etichette vinificate in bianco tranquillo e spumante appena iniziata. Per quanto possibile, in GRADIS’CIUTTA, azienda vitivinicola oggi anche dotata di una struttura per l’accoglienza e l’ospitalità – BORGO GRADIS’CIUTTA – antico casale cinquecentesco riportato alla vita da un intervento di ristrutturazione recentemente conclusosi, immerso nei vigneti del Collio, a poco più di un chilometro dalla cantina. Perché il vino buono, quando possiamo berlo nel luogo in cui è nato, in totale assonanza col suo genius loci’, è ancora più buono. E Robert Princic, che è un imprenditore, oltre che un enologo e un viticoltore, lo sa.

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Sommelier AIS dal 2018, Assaggiatore Esperto ONAV dal 2021, nel 2024 ho conseguito il Diploma di Maestro Assaggiatore ONAV presso la SUMAV Scrivere del vino e del suo mondo caleidoscopico è per me un modo formidabile per coniugare mente e cuore, competenze tecniche e passione. E' emozionante e coinvolgente, un’impagabile occasione per continuare ad imparare, esplorando territori, conoscendo persone, con le quali condividere esperienze d’assaggio, di studio, di vita, sentendomi spesso come stessi giocando con le scatole cinesi: ne apri una, e dentro ne trovi un'altra, e poi un'altra ancora e poi ancora, all’infinito ... e forse il bello sta proprio qui.

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