Il Natale 2022 di Pasticceria Tesi

Il vino Vernaccia Crannatza I.G.T.: una storia millenaria
Nasce nel territorio di Tramatza, nell’areale vitivinicolo che comprende 17 comuni della provincia di Oristano, nella parte centro-occidentale della Sardegna. Questo si trova percorso da due fiumi il Tirso e Riu di Mare Foghe, che sfocia nello stagno di Cabras. Un territorio fortemente vocato dove è custodita la storia di oltre tre millenni di agricoltura. Infatti, in questa generosa valle, precisamente nel sito nuragico di Sa Osa,  fu rinvenuta solo qualche decennio fa, la scoperta di un vitigno coltivato fin dalla civiltà Nuragica, grazie al ritrovamento di 15.000 semi di vite, perfettamente conservati in fondo a un pozzo che fungeva da “paleo-frigorifero” per gli alimenti. Gli archeo-semi ritrovati e analizzati sono quelli della Vernaccia e della Malvasia, varietà a bacca bianca coltivate proprio nelle aree centro-occidentali della Sardegna. Un vitigno che non ha parenti, il cui nome deriva dal latino “vernaculus” con cui i Romani lo battezzarono come “vino del luogo”. Quest’ultimo dà il nome all’omonima DOC all’interno della sua area di origine, la bassa Valle del Tirso, secondo quanto stabilito dal disciplinare di produzione e nel pieno rispetto dell’antica tecnica tradizionale.

Il vino Vernaccia Crannatza I.G.T.: il metodo ancestrale di vinificazione. È un vino bianco fermo, ottenuto da uve locali del ceppo Vernaccia. La vendemmia avviene manualmente secondo i criteri artigianali, di difesa della biodiversità e sviluppo di un’agricoltura sostenibile, utilizzati da oltre vent’anni dall’azienda familiare Orro. Una delle sue peculiarità è data dal raro metodo di vinificazione, secondo il quale tre meccanismi (biologico, fisico e chimico) concorrono contemporaneamente al suo affinamento: il vino viene affinato naturalmente minimo 5 anni in piccole botti di castagno scolme, grazie all’azione dei lieviti flor, che formano un velo sulla superficie del vino e nutrendosi di alcool rilasciano molecole aromatiche che danno origine al complesso profilo sensoriale, indicato ancora oggi con un antico epiteto “su murruai”. Questa tecnica è tra le più ancestrali al mondo e perciò considerato il vino nobile della Sardegna e utilizzato in tutte le più importanti ricorrenze.

Il vino Vernaccia Crannatza I.G.T. 2016: la degustazione Crannatza, nel dialetto sardo, è il modo più antico di chiamare la Vernaccia. Nella sua etichetta è stato disegnato a mano il volto di un uomo che ricorda il padre del suo produttore, Davide Orro.
Questo prezioso nettare si presenta al calice con una consistenza fluida, un brillante color giallo dorato e riflessi ambrati. Al naso il suo profumo è intenso ed ampio: prevalgono primariamente un bouquet floreale e note mielate dolci, per poi lasciar spazio ad una lieve fragranza (data dai lieviti) e sentori tostati di mandorla e uvetta passa. All’assaggio è un vino secco, abbastanza caldo e morbido. Decisamente poco tannico e caratterizzato da un’eccezionale mineralità, nonostante sia un vino che rientra tra i dolci passiti.
Questa sua originalità dimostra la sua poliedricità ad abbinarsi con cibi molto diversi tra loro: dai formaggi ovini erborinati, ai pesci grassi ed affumicati, alla frutta fresca estiva fino alla pasticceria secca e ai grandi lievitati. Le sue peculiarità lo rendono un vino da meditazione da degustare lentamente per assaporarne tutta la sua nobiltà d’anima.
Questo vino, nell’annata proposta del 2016, è stato insignito delle 4 viti nella Guida Vitae 2022 edita dall’Associazione Italiana Sommelier (Ais).

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