Toscana IGT, un territorio per un brend iconico
I disciplinari delle denominazioni DOC e DOCG sono fondamentali perché definiscono l’identità dei vini che vi appartengono, tuttavia, a volte, vanno stretti a produttori che vogliono sperimentare, provare a produrre viti con altri vitigni o con tecniche diverse da quelle previste.
A volte la “trasgressione” ha esito felice e porta alla produzione di vini straordinari che però non si identificano nelle denominazioni del territorio e vengono classificati come “vino da tavola”. La storia dell’enologia italiana è costellata di vini che hanno esordito come vino da tavola, ad esempio Sassicaia e Tignanello, che si sono conquistati un posto nel palmares mondiale.
La denominazione Toscana IGT si estende a tutte le province della regione, prevede praticamente tutte le tipologie: dai frizzanti ai passiti, un numero considerevole di vitigni (ben 87) e lascia ai produttori “indisciplinati” la libertà di esprimersi con vitigni che amano e ritengono più adatti al loro terroir, con tecniche di vinificazione diverse e anche sperimentali. A differenza della classificazione “vino da tavola” consente l’identificazione della regione in cui le uve sono state coltivate e vinificate.
La grande varietà di vitigni, tipologie di vini e tecniche di vinificazione non consente di individuare dei caratteri comuni identificativi della denominazione e ne rende difficile la comunicazione e la promozione; per avere un’idea delle dimensioni, si pensi che, ogni anno, 4000 nuove aziende rivendicano la denominazione Toscana IGT.
Da quattro anni è stato costituito un consorzio con l’obiettivo di tutelare, promuovere e diffondere il nome Toscana, un brand importantissimo a livello mondiale.
Ventiquattro vini Toscana IGT, sei bianchi e diciotto rossi, sono stati i protagonisti delle due masterclass TOSCANA IGT, UN TERRITORIO PER UN BRAND ICONICO, condotte da Daniele Cernilli, Cesare Cecchi e Stefano Campitelli, rispettivamente Presidente e Direttore del Consorzio Vino Toscana, all’Hotel Principe Savoia di Milano nell’ambito della manifestazione DOCTORWINE.
Poneta IGT Toscana bianco 2023 (Fattoria Vecchia Rocca)
L’azienda è di proprietà della famiglia Ferrari, dalla lunga tradizione di vinificazione tra Barberino Val D’Elsa e Tavernelle, sul versante occidentale del Chianti Classico di fronte a San Gimignano. Da uve Trebbiano, vitigno autoctono, viene sottoposto a breve macerazione seguita da maturazione in anfora, un vaso vinario che rispetta i profumi del vitigno, in questo caso un bouquet elegante di mela, nocciola, mandorla, fiori bianchi, e ne accelera l’evoluzione favorendo la polimerizzazione dei polifenoli. Un’interpretazione classica del vitigno Trebbiano con sapidità iniziale che si arrotonda in un lungo finale avvolgente di alcolicità e glicerina leggermente ammandorlato e quasi astringente.
I Coltri IGT Toscana Chardonnay bianco 2023 (Poderi Melini)
L’azienda appartiene a Gruppo Italiano Vini. Si tratta di uno Chardonnay prodotto a 400 metri di altitudine vicino a Poggibonsi, vinificato tradizionalmente in stile californiano con fermentazione e successivo breve affinamento in barrique e tonneau. Un vino che esprime il calore del sole sia nel colore dorato che nei profumi e aromi. Le note di vaniglia e frutta esotica soddisfano le aspettative, ma sono affiancate sia da fresche note di agrume maturo che dai precursori di biscotto al burro, frutta candita, crema e zenzero che si accentueranno con l’evoluzione. Di buona struttura equilibrata dall’acidità conferita dall’altitudine.
Ala IGT Toscana bianco 2023 (Agricola Ludus)
Prodotto a Gambassi Terme, nell’entroterra pisano con un uvaggio sperimentale di Pinot Bianco, Petit Manseng e Sauvignon. Il Petit Manseng ha la caratteristica di mantenere l’acidità anche in zone abbastanza calde e costituisce un acidificante naturale per un vino mediterraneo. Dopo una breve macerazione sulle bucce, fermenta e affina in acciaio inox, esprimendosi con profumi particolari di frutto della passione, gelso bianco, melone bianco, erbe mediterranee, fiori di acacia, anice con un’acidità spiccata che lascia la bocca pulita.
Mezzo Braccio IGT Toscana bianco 2021 (Antinori)
Un Riesling Renano, vitigno che predilige i climi freschi e soprattutto le escursioni termiche, prodotto sulla collina di Fiesole in una delle tenute toscane dei Marchesi Antinori. Nel clima mediterraneo ha sviluppato sentori mentolati di eucalipto, naftalene, cedro, bergamotto inteso anche come base di profumi, l’acidità misurata e compensata dalla struttura non necessita di residuo zuccherino per essere bilanciata. L’aromaticità gustativa è sfaccettata, corrispondente al quadro olfattivo arricchito di albicocca e altra frutta a polpa gialla.
Melandre IGT Toscana bianco 2018 (Podere La Casa Rossa)
Prodotto a San Gimignano, in regime biologico, con Chardonnay e Malvasia che, dopo breve macerazione, fermentano e affinano in acciaio inox dopo un breve passaggio di tre mesi in barrique, una spolverata di legno che completa con leggere note vanigliate un bouquet di fiori bianchi, frutta esotica con un ricordo di Gewürztraminer, cipria. L’ingresso in bocca è morbido, con aromi di acacia e miele ed evolve in un finale fresco con la tipica nota ammandorlata dei vitigni aromatici compensata da un leggero residuo zuccherino.
Orofino IGT Toscana bianco 2015 (Rabitti)
Un uvaggio di Malvasia e Trebbiano Toscano prodotto a Suvereto, in un terroir da grandi rossi, da un’azienda che adotta la fermentazione spontanea con lieviti indigeni, breve macerazione e metodi di vinificazione sostenibili. Nonostante sia un 2015 non presenta note di ossidazione ma si esprime con sentori terziari evoluti di frutta esotica, banana, ananas, pesca gialla matura anche cotta al forno, mallo di noce, alloro. All’assaggio dimostra notevole struttura, sapidità spiccata ed è ancora piacevolmente fresco.
La Furba IGT Toscana rosso 2022 (Tenuta Buon Tempo)
Piccola produzione di sole 1000 bottiglie a Castelnuovo dell’Abate, una frazione di Montalcino, in una zona calda. Sangiovese 100% vinificato in cocciopesto con lieviti indigeni. Questo tipo di vinificazione mantiene tutto il frutto del Sangiovese: ciliegia, violetta, anice, ma accelera la polimerizzazione dei polifenoli conferendo morbidezza e limitando l’astringenza del tannino. Il risultato è un equilibrio dinamico fra acidità e tannino.
Sasso di Fata IGT Toscana rosso 2021 (Tenuta Licinia)
Prodotto a Lucignano, con Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc per due terzi e un terzo Merlot in stile neo bordolese dall’inglese James Marshall-Lockyer, che ha ereditato la tenuta dal nonno. Colore fitto che ricorda il mirtillo, che troviamo anche nei profumi insieme ad altri piccoli frutti rossi completati da note di corteccia e speziate di cannella e chiodi di garofano. Al sorso è denso, masticabile con tannino importante, finale ammandorlato e un richiamo di grafite.
Vallepicciola IGT Toscana rosso 2021 (Vallepicciola)
Prodotto a Pievasciata, nella zona del Chianti Classico più possente, con Sangiovese 100%, sembra un Brunello fuori zona. Affinato in barrique per circa 20 mesi è un Sangiovese potente, caldo, tutto frutto sia come piccoli frutti freschi che in confettura di ciliegie e prugne, arancia sanguinella e un pizzico di pepe nero.
Celestino IGT Toscana rosso 2021 (Celestino Pecci)
Si torna a Montalcino, da un produttore storico del Brunello con un Sangiovese 100% affinato in barrique e tonneau per 12 mesi, un periodo più breve rispetto a quello previsto dal disciplinare del Brunello. Si esprime olfattivamente con frutta scura, mora, amarena, susina, rosa rossa e noce moscata; a livello gustativo è caratterizzato da struttura e tannino importante con una nota di liquirizia morbida.
Mike IGT Toscana rosso 2020 (Tamburini)
Vino che nasce da una storia romantica: Michele Jerman si innamora di Emanuela Tamburini, fugge dal Friuli e insieme producono vino a Gambassi Terme. Un sangiovese 100% affinato in tonneau francese, prodotto in soli 600 esemplari. Un’espressione varietale di frutta nera, gelso, con note terziarie di incenso ed eucalipto e un alternarsi dialettico tra l’acidità ben evidente e il tannino rotondo ma ben presente.
Estatura IGT Toscana rosso 2019 (Barone Pizzini Tenuta Ghiaccioforte)
Un uvaggio di Sangiovese e Carignano prodotto in regime biologico, a Scansano, nel sud della Maremma, da un’azienda del gruppo Barone Pizzini. L’affinamento per 12 mesi in barrique conferisce profumi caldi di ciliegia, susina rossa, dattero fresco, accenni speziati, al sorso presenta l’avvolgenza tipica dei vini mediterranei con finale ammandorlato che equilibra la morbidezza.
Camboi IGT Toscana rosso 2019 (Castello di Meleto)
Azienda storica e antica, produttrice di rinomati Chianti Classico, attualmente di proprietà di Agricola Toscana, una società di 1600 persone in tutta Italia. In questo caso presenta un vino prodotto con Malvasia Nera in purezza, uno dei vitigni autorizzati nel Chianti Classico per l’aggiunta in piccola percentuale in uvaggio al Sangiovese. Il colore abbastanza scarico il bouquet fresco di rosa, frutti rossi, lampone anche in gelatina e l’acidità importante unita a un tannino poco incisivo lo rendono adatto da bere fresco in abbinamento a una pizza o un hamburger.
Poderuccio IGT Toscana rosso 2019 (Camigliano)
Camigliano è una zona molto calda dove il Merlot, vitigno a maturazione precoce, sembrerebbe inadatto, ma in presenza di buona escursione termica riesce a dare risultati sorprendenti. Contrariamente a quanto si pensa il Merlot marca molto il territorio e predilige i terreni argillosi e Camigliano è la zona con maggiore presenza di argilla di Montalcino. Il colore di questo uvaggio di Cabernet Sauvignon, Merlot e Sangiovese è fitto, impenetrabile, il legno in cui affina è ben presente a livello olfattivo e completa i profumi più freschi di lampone, quelli più cupi di sottobosco e chiodi di garofano e una nota animale selvatica. A livello gustativo la morbidezza e il tannino ben presente creano una dinamica alternanza.
Il Blu IGT Toscana rosso 2021 (Brancaia)
Ci spostiamo a Radda in Chianti, una zona più fresca, con un uvaggio di 80% Merlot 10% rispettivamente di Sangiovese e Cabernet Sauvignon che riposa per 12 mesi in barrique di diversi passaggi. L’intensa illuminazione delle vigne conferisce un colore più violaceo e le note fruttate sono nitide, ben definite, con lampone, amareno, gelatina di frutti di bosco, aromi dolci di bastoncino di zucchero seppure in assenza di residuo zuccherino. All’assaggio la percezione dolce è ben equilibrata dall’acidità importante più percettibile rispetto al tannino e riconferma la nitidezza percepita a livello olfattivo.
Alleanza IGT Toscana rosso 2021 (Castello di Gabbiano)
A San Casciano Val di Pesa, non distante dai vigneti del Tignanello, troviamo un blend di 60% Merlot e 40% Cabernet Sauvignon prodotto da questa azienda del gruppo Treasury Wine Estates di proprietà del colosso australiano della birra Foster’s Brewing Group che ha voluto creare nel Castello di Gabbiano un gioiellino vitivinicolo. Lo stile ricorda quello californiano con il legno nuovo ben presente con sentori di tabacco, vaniglia che si affiancano a quelle di erbe mediterranee e bacche scure. In bocca è austero con tannino superiore all’acidità aggraziato dalla morbidezza conferita dalla zona calda.
Villa L’Olmo IGt Toscana rosso 2021 (Diadema)
Un taglio bordolese più classico con Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot in parti uguali quello prodotto da Diadema a Impruneta nei Colli Fiorentini, su terreni argillosi che trattengono l’acqua e ritardano leggermente la maturazione. Il quadro olfattivo è giocato sui colori scuri con mirtillo, mora, confettura di frutta scura, inchiostro e una leggera nota di caramello, sentori che si ritrovano in bocca in un vino completo, ancora giovane ma dotato già di discreta avvolgenza, con acidità importante che fa pensare a un lungo potenziale di invecchiamento.
Poco per Pochi IGT Toscana 2021 (Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano)
Si distingue dagli altri questo Sangiovese 95% Alicante 5% prodotto a Scansano, in Maremma, dalla cooperativa Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano, un esempio di come oggi molte cooperative siano passate da una produzione di quantità a una qualità eccellente. La zona di produzione conferisce toni caldi di crostata di more, vaniglia, china ed equilibrio gustativo.
Balze rosse IGT Toscana rosso 2019 (I Balzini)
Un taglio da Supertuscan di Sangiovese Cabernet Sauvignon e Merlot prodotto da un’azienda costituita nel 1980 a Barberino Val D’elsa appena fuori dal comprensorio del Chianti Classico. Un bouquet complesso e intrigante di frutti rossi, balsamicità, carruba, cioccolato fondente che ricorda la parte centrale della Sachertorte. L’ingresso in bocca tannico lascia spazio alla freschezza.
Campo all’Albero IGT Toscana rosso 2020 (La Sala del Torriano)
Merlot con una piccola percentuale di Cabernet prodotto a nord di San Casciano Val di Pesa su terreni di galestri e argilla rossa nell’annata 2020, un po’ più fresca che ha portato a tannini meno possenti, più misurati. L’affinamento per 18 mesi in barrique ha composto un profumo giocato su note di confettura, ciliegia sotto spirito, spezie dolci e zucchero a velo.
Cabernet Franc di Vignamaggio IGT Toscana 2020 (Vignamaggio)
Vignamaggio è la più bella villa del Chianti Classico, nella parte più meridionale del comune di Greve in Chianti, di proprietà di un gruppo internazionale che sta facendo grandi investimenti. La vinificazione del Cabernet Franc in purezza è tutta italiana, infatti, nonostante la provenienza bordolese del vitigno, a Bordeaux viene utilizzato solamente in taglio. Il colore è fitto e violaceo e si esprime con profumi di ribes nero, mirtillo, erbe officinali, tè nero in foglia, china con un equilibrio gustativo intrigante.
Roccato IGT Toscana rosso 2020 (Rocca delle Macie)
Passiamo a un Cabernet Sauvignon in purezza prodotto a Castellina in Chianti da Rocca delle Macie, un’azienda fondata da Italo Zingarelli, il produttore cinematografico della serie Trinità e attualmente condotta dai figli. Di colore rubino caldo ha una dominante fruttata di amarena con un apporto importante del legno che aggiunge note di tabacco da pipa, toffee alla liquirizia, chinotto; la tannicità è importante ma ben integrata.
Cerviolo IGT Toscana rosso 2019 (San Fabiano a Calcinaia)
Taglio bordolese di Cabernet, Merlot e Petit Verdot prodotto sempre a Castellina in Chianti. Olfattivamente ha note evolute di erbe aromatiche, spezie, susina, arancia sanguinella, dattero fresco, pepe bianco dato dal Petit Verdot. Tannino ben presente ma rotondo e acidità in un sorso ben equilibrato.
Sancta Catharina IGT Toscana rosso 2018 (Dei)
Taglio di Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot Petit Verdot prodotto però a Montepulciano da Caterina Dei. Un vino dalla struttura importante, austero, con profumi di fiori essiccati, frutti neri, liquirizia, spezie. Il meno mediterraneo con tannini leggermente astringenti.