Si è conclusa la settima ed di Italian Taste Summit

È giunta a conclusione la settima edizione di Italian Taste Summit, il primo evento in Italia nel settore Wine&Beverage che propone un modello per l’internazionalizzazione personalizzata di ogni produttore e l’unico format 100% improntato all’export. Il sipario si chiude su un’edizione che anche quest’anno è riuscita a richiamare a sé numerosi buyer e giornalisti provenienti da tutto il mondo, che durante tre giorni hanno incontrato le 60 aziende vitivinicole protagoniste e partecipato agli oltre 10 eventi in programma. Le masterclass sono state occasioni uniche per scoprire le sfaccettature di carismatici vini come l’Aglianico e il Taurasi di Antica Hirpinia; per esplorare territori con una vocazione unica come la Valle di Nahe, con la verticale di Riesling della cantina tedesca Schlink Haus 1886 e la versante Nord dell’Etna a firma della Firriato Winery; per mettere a confronto diversi terroir, come la degustazione di quattro Pinot Nero prodotti in Borgogna, Romania, Libano e Italia o per ammirare la forza e la complessità dei Supertuscan con la degustazione verticale guidata da Tenuta Trinoro.

Italian Taste Summit – masterclass

I workshop, invece, sono stati interessanti momenti di confronto tra la critica nazionale e internazionale e di formazione per le cantine partecipanti, grazie a un ricco palinsesto con importanti relatori: “Consumer Neuroscience, Neuroselling e Neuromarketing” è stato il tema dell’intervento di Vincenzo Russo, coordinatore del Centro di Ricerca di Neuromarketing Behavior and Brain Lab dell’Università IULM; Davide Gaeta e Luca Castagnetti, entrambi professori dell’Università degli Studi di Verona, hanno trattato le “Strategie per lo Sviluppo delle Imprese Vitivinicole”; Saverio Biscaldi, avvocato e esperto in Diritto Agrario Vitivinicolo e Agroalimentare, ha dedicato il suo intervento all’enoturismo e all’applicazione delle disposizioni legislative attuali in questa materia e Guido Di Fraia, founder & Ceo del Laboratorio Intelligenza Artificiale “IULM AI LAB”, ha parlato dell’Eno-innovazione e Tecnologie emergenti per il settore Viti-Vinicolo.

Joanna Mirò – founder Italian Taste Summit

La guida di Joanna Mirò per un’internazionalizzazione efficace e tailor made

Durante la tre giorni sono emerse nuovi visioni e linee direttive per chi opera nel wine business: Joanna Mirò, padrona della kermesse, regala in una sintesi estrema una “guida” sull’inserimento in tutti i mercati, e ancor più in quelli esteri, dove la competizione è molto variegata e imponente. Sono delle linee guida da fare proprie ogni volta che un’azienda vitivinicola decide di espandersi fuori dalla propria cerchia verso mercati più grandi, che sia quello nazionale o a maggior ragione quando si parli di competizione internazionale.

  • Per una netta percezione e conoscenza della propria identità differenziante occorre analizzare: in cosa mi differenzio da altri competitor, cosa compone la mia unicità davanti ai consumatori?
  • Per la comprensione del proprio target cliente, la scelta strategica dei mercati opportuni e la selezione dei buyer adeguati in ogni nazione bisogna porsi le seguenti domande: chi compra o comprerebbe il mio vino? Come acquista questo cliente tipo? A quale prezzo, stile del vino e con quale packaging in senso ampio del termine – dall’etichetta alla hospitality passando per l’experience design?
  • Per essere in linea con i desideri del target cliente, quali strategie di promozione e di vendita sono indispensabili per entrare in contatto e aprire una trattativa adeguata con esso? In una visione b2b, rivolta ai buyer e anche orientata al b2c, clienti del buyer, risulta dunque necessario capire: “sono più adatte le fiere di settore, le azioni mirate o i contatti diretti? In quali contesti e di che tipo? Quali strategie di vendita sono le più efficaci?
  • Per la trattativa commerciale e l’inserimento dei propri vini nei diversi mercati: è indispensabile partire da partnership già create, lavorando nella costruzione di un legame affettivo e di coinvolgimento emozionale durante l’intero processo di crescita del nostro brand, al fine di elevare la sua reputazione e dei nostri vini e servizi come l’enoturismo.

    Italian Taste Summit – Masterclass Schlinkhaus 1886 a cura di Enomundus

“Si è appena conclusa un’edizione eccezionale di Italian Taste Summit: ottime dinamiche, molto business, la passione e la soddisfazione di tutti era palpabile. Più che mai è confermata l’efficacia del nostro format, sempre connesso con le esigenze dei consumatori e dei player ed atto a comprendere le tendenze dei mercati internazionali del vino: così prevediamo le direzioni possibili della costante evoluzione e di anticipare i tempi creando un format ad hoc, pragmatico e funzionale. Sono grata a tutti i partner presenti e onorata della fiducia dei player protagonisti di questa 3 giorni.

Un ringraziamento speciale a tutti i relatori che con i vari workshop hanno collaborato a dare un nuovo sguardo sul vino italiano, a Enomundus per la selezione di vini esteri e alle cantine che hanno guidato delle masterclass brillanti con la presenza della stampa del vino italiana”

Joanna Mirò-

Italian Taste Summit

italian.taste.summit@joannamiro.com

www.italiantastesummit.com

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Instagram: https://www.instagram.com/italian.taste.summit/

 

 

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