Signum Aetnae nasce da una Vigna Prefillossera di Nerello Mascalese “fiere sculture della natura, forgiate dal tempo”, letteralmente il simbolo dell’Etna.
Ma andiamo per ordine, che cos’è la fillossera? La fillossera è un afide di origine Nordamericana che arrivò in Europa a metà Ottocento e che in pochi anni portò alla quasi estinzione della viticoltura nel vecchio continente. Il prof. Ferdinando Vallardi, nel dicembre 1894, scriveva che ben 27 provincie italiane avevano già visto la comparsa della fillossera. L’infezione aveva già distrutto oltre centomila ettari e altri settantacinquemila erano prossimi alla distruzione. La regione più colpita era la Sicilia, segue Sardegna, Calabria, Isola d’Elba, Liguria, Lombardia e Piemonte. Il problema fu superato innestando le varietà autoctone europee su vite americana, tollerante agli attacchi radicali di questo afide.
Da qui si evince come sia un’esperienza unica poter degustare un vino ottenuto da un vigneto pre-fillossera.
In una bellissima degustazione a Milano Federico Lombardo di Monte Iato, COO di Firriato, racconta come Signum Aetnae sia nato non per fare un vino, ma con l’idea di valorizzare un vigneto così unico.
L’Etna ha un habitat di natura lavica che si espande ad alta quota caratterizzato da una straordinaria ricchezza minerale e di biodiversità. Qui i vigneti disposti in terrazzamenti, intervallati da colate laviche, creano un terroir unico e irripetibile che conferisce particolare longevità alla vigna. Esistono rare eccezioni che contemplano viti ultracentenarie a piede franco sopravvissute anche all’avvento della fillossera.
Firriato, nella sua tenuta di Cavanera Etnea, custodisce orgogliosamente una piccola parcella di vigneto di tale valore, tutelandone il patrimonio storico, antropologico e culturale. Federico ci racconta che passeggiando nel vigneto ha notato alcune piante le cui foglie era diverse e alcune tali da non sembrare nemmeno vitis vinifera.
L’analisi dendrocronologica del legno svolta dall’Università di Palermo*, ha stabilito l’età del vigneto, stimandola in 140 anni, mentre il Consiglio Nazionale delle Ricerche ne ha definito i profili genetici in parte sino a oggi sconosciuti. Si sono trovati almeno 8 genotipi sconosciuti, viti arcaiche forgiate e conservate dal tempo di cui Firriato si fa difensore, conservando e perpetuandone il genoma con la tecnica della propaggine al fine di garantire la continuità genetica del vigneto, oltre a vecchie varietà di Nerello Mascalese.
Da questo vigneto il cui 60%, almeno, è costituito da viti prefillossera, dove troviamo in prevalenza Nerello Mascalese insieme ad altre sporadiche varietà reliquia, nasce il Signum Aetnae DOC Riserva. Un vino unico, complesso, elegante che affina per due anni in Tonneaux di legno a grana fine lungamente stagionato, proveniente dalle più importanti foreste francesi, cui segue un riposo in bottiglia di almeno 18 mesi.
Durante la presentazione a Milano di Signum Aetnae 2014 per “preparare” la bocca è stato servito Cavanera Etna Rosso 2018 un blend di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio del territorio del comune di Castiglione della Tenuta Cavanera Etnea. Un vino che affina per 9 mesi in botti di rovere. Subito note decise di piccoli frutti rossi, lamponi, agrumi, cassis intervallate da sfumature speziate di noce moscata, mirto e pepe nero, e delicati accenni floreali. Al secondo naso esprime la sua vulcanicità con note ferrose e minerali, che poi ritroviamo in bocca, tannini articolati e ben presenti, fresco, ma ancor più sapido, persistente e territoriale.
Ma veniamo adesso a Signum Aetnae 2014: l’annata 2014 ha regalato 3.500 “campioni”. Le viti di Nerello Mascalese sono allevate ad alberello etneo. Nel calice si presenta di un bel colore rosso rubino scuro. Il naso è complesso si inizia con note fruttate e floreali, tuberosa, marasca, cassis, gelso nero, corniola, si passa poi alle spezie, liquirizia, chiodi di garofano, pepe nero, non manca mineralità e sfumature terziarie, tabacco e cuoio. Il sorso è avvolgente, intenso, elegante, persistente con una bella trama tannica, minerale, con una grande freschezza e sapidità.
Signum Aetnae 2018 anteprima ed ancora in affinamento: sicuramente un infante…ma già si percepisce il purosangue in erba. Un naso giocato sui piccoli frutti rossi e neri, ribes, mirtillo, gelso, marasca, arrivano poi le nuances di anice, rosmarino, tocchi mentolati e vanigliati. Il sorso è materico, scalpitante ed indomato, tannini giovani, ma già dolci, fresco e sapido. Un sorso che per percepire tutte le sue sfumature ne chiama un altro.
Signum Aetnae “simbolo dell’Etna” è un vino emozionante, nato con l’idea di preservare un patrimonio genetico che altrimenti sarebbe andato perso, è il sogno di chi riconosce e vuole preservare un vigneto che è riuscito a sopravvivere e rimanere fedele a sé stesso da più di 140 anni. Potremmo descriverlo con mille parole o aggettivi, ma Signum Aetnae è un vino che è da provare per capirlo nel profondo… sempre che si riesca ad essere tra i fortunati a poter degustare una delle 3500 bottoglie.
* Il Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali dell’Università di Palermo, su richiesta della Firriato S.s.a. ha eseguito il prelievo di campioni (carote di legno) su piante vetuste di vite da utilizzare per la datazione del vigneto di Contrada Verzella nel Comune di Castiglione di Sicilia (CT), particella n. 287 del catasto terreni.
Risultati e conclusioni: Dall’analisi dendrocronologica e stereoscopica sono stati contati e calcolati gli anelli legnosi che hanno determinato l’età della pianta, stimata in 140 anni. (estratto dal certificato di datazione del 07/03/2014
