Un sorso di Sardegna a Milano. Tenute Gregu ha presentato la nuova linea Monogram e dove poteva farlo se non nel ristorante Frades Porto Cervo, piatti e vini della calda Sardegna.
Un’azienda dal carattere familiare, racconta Raffaele Gregu che con il fratello Federico e il padre porta avanti questa giovane cantina acquistata nel 2011 e nel 2014 è uscita la prima etichetta. L’azienda si estende su 50 ettari di terreno 30 vitati, di cui 25 a Vermentino e 5 a bacca rossa, Cannonau, Carignano, Muristellu, Merlot e Syrah. Il Vermentino è il cuore pulsante dell’Azienda ed è declinato in tre forme: Rias Vermentino classico e 2 Superiori, la differenza sta nella provenienza delle uve. Sul Rias le uve utilizzate provengono dai vigneti più giovani, sul Seleno le uve utilizzate provengono dai vigneti più vecchi di due appezzamenti. L’azienda, infatti, si sviluppa su due zone differenti per altitudine essendo il Comune di Calangianus in collina e si va dai 440 fino ai 490 m sopra il livello del mare. In entrambi gli appezzamenti si trovano sia vigne vecchie sia vigne giovani, il terreno deriva principalmente da un disfacimento granitico, ma mentre nel nell’appezzamento più basso i vigneti sono totalmente circondati da boschi con la presenza di due laghetti si crea un microclima particolare, salendo andando nell’altro appezzamento il bosco diminuisce e si ha una situazione più aperta, più arieggiata. Quando si avvicina l’epoca di vendemmia l’appezzamento con l’altitudine minore ha un ritardo in maturazione rispetto all’apprezzamento con l’altitudine maggiore, perché la presenza dei boschi e di questi due laghetti vanno a mitigare molto la temperatura e quindi si ha una maturazione molto più lenta. Entrambi gli appezzamenti sono costantemente esposti a venti, nella parte dell’appezzamento circondato dai boschi questa situazione è un po’ più mitigata, l’altro invece è molto più esposto ai venti, questo aiuta per limitare i trattamenti che solitamente sono due durante tutta la stagione.
Linea Monogram
“Monogram” è la nuova linea al vertice della produzione di Tenute Gregu che è composta da due rossi, Calagranis e Grehòs, e Vermentino Pitraia.
Cala Granis Isola dei Nuraghi IGT 2022: 100% Carignano, coltivato soprattutto nell’area del Sulcis. Il nome evoca l’antica Cala di granito. I terreni su cui crescono le viti sono di disfacimento granitico. Si ottiene così un vino fresco, dai tannini dolci, che sprigiona note di piccoli frutti rossi, cassis, macchia mediterranea e alloro. Niente legno, ma solo acciaio per valorizzare le note fruttate del vitigno.
Grehòs Colli del Limbara IGT 2019: Il nome si ispira alla famiglia, alla radice greca del cognome Gregu. Ottenuto dai 5 i vitigni a bacca rossa coltivati in azienda dove hanno lo stesso spazio, il 20%: Cannonau, Carignano e Bovale, per gli autoctoni, Merlot e Syrah, per gli internazionali. Le vinificazioni sono svolte separatamente e solo dopo l’affinamento in barrique di secondo passaggio le masse vengono assemblate. Un naso complesso e sfaccettato, giocato su note fruttate e speziate, china, cassis, alloro, ginepro e macchia mediterranea. Il sorso dimostra grande freschezza con una nota sapida, equilibrato e profondo.
Pitraia Vermentino di Gallura DOCG 2021: il nome evoca la tipologia di suolo su cui sorgono i vigneti, ovvero un filone di granito rosa. Ottenuto interamente da uve botritizzate, una vera unicità nella Gallura e per l’intera Sardegna. Il vigneto è uno dei più vecchi dell’azienda, qui, il vento che proviene dalla costa, soffia ed asciuga le uve dall’umidità della notte che si forma a causa della forte escursione termica tra giorno e notte, favorendo la formazione della Botrytis cinerea, o muffa nobile. Questa porta al disidratarsi delle uve ed a una importante concentrazione zuccherina che, unita ad una vendemmia tardiva e alle basse rese, regala un “concentrato di Vermentino”. Un naso tanto sorprendente quanto particolare: note di idrocarburi, frutta tropicale, ananas, gesso, iodio, lavanda e macchia mediterranea con tocco di zenzero e cardamomo. L’entrata è morbida, ma al contempo fresca e sapida, con un bellissimo equilibrio. Un vino sorprendente che si abbina perfettamente a piatti di cucina orientale, formaggi erborinati, pasticceria salata, ma perché no anche alle tipiche seadas.
Una giovane azienda che sta scrivendo un nuovo capitolo della viticultura sarda.