Terredora DiPaolo sfumature di Aglianico

Plinio il Vecchio, famoso storico, amava moltissimo la Campania, e per sottolinearne la ricchezza e la bellezza coniò la dicitura Campania illa felix. Ancora oggi si usa riferirsi a questa regione chiamandola Campania Felix che letteralmente vuol dire Campania Felice, oppure Fortunata. Questa regione è caratterizzata da una rigogliosa vegetazione mediterranea in cui sono incastonati paesi ricchi di storia, d’arte e di tradizioni, dove la storia dell’uomo è intimamente legata a quella della vite.

Qui nasce l’Azienda Terredora DiPaolo nei cui vini ritroviamo il fascino ruvido di questa terra, resa generosa dai sedimenti vulcanici e dal sole.

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Tutto comincia nel secondo dopoguerra quando Walter Mastroberardino, tenace uomo del Sud, cominciò a portare in giro per le città italiane le bottiglie che produceva insieme ai fratelli nell’azienda che avevano ereditato. Nel 1994, i due rami della famiglia Mastroberardino si dividono, si chiude un capitolo e a sessant’anni inizia una nuova avventura con i figli Daniela, Lucio e Paolo, con il sostegno della moglie, Dora Di Paolo, da qui il nome della nuova azienda. A Montefusco viene costruita la cantina per la vinificazione delle uve delle tenute che erano state acquistate sin dal lontano 1978, quando l’Irpinia era pressoché caratterizzata dall’incolto. Forte era ed è la consapevolezza che solo il controllo diretto di tutti i processi produttivi assicura quella qualità globale che è all’origine di tutti i grandi vini. Grandi successi, in venticinque anni di storia, ma anche pagine assai tristi, con la scomparsa di Dora e subito dopo, nel 2013, quella prematura di Lucio Mastroberardino giovane talentuoso che, nel 2006, a Londra, aveva raggiunto il traguardo della nomination ad Enologo dell’Anno per la categoria vini bianchi nel Concorso Internazionale “The International Wine Challenge”.

Da quel momento, Walter, con la saggezza di un uomo che non si lascia sconfiggere dalle tante avversità della vita, decide che in questi momenti dolorosi, è proprio nella famiglia che si trova la forza di ripartire e, con il sostegno di Paolo e Daniela, porta avanti quel progetto imprenditoriale iniziato con la vendemmia del 1994. La storia di Terredora DiPaolo è il ritratto di Walter e della sua famiglia, di persone forti che affondano le radici in una terra che regala vini meravigliosi…austeri e caldi, morbidi e allo stesso tempo porfidici.

vini Terredora DiPaolo

Fra le colline d’Irpinia, che circondano le Valli del Sabato e del Calore, sorge la Cantina attorno alla quale sono dislocate le varie Tenute, che fanno di Terredora, con 180 ettari di vigneti in proprietà, una delle più importanti e prestigiose aziende vitivinicole della regione e del Sud Italia, nonché custode di una delle più interessanti raccolte del materiale genetico dei Greco, Fiano e Aglianico.

I vigneti sorgono nelle aree irpine più vocate per la produzione di grandi vini, famosi sia al tempo dei greci che dei romani, e rappresentano la sintesi dell’appassionata ricerca tra rispetto e valorizzazione del territorio e del legame indissolubile tra ambiente, vitigno, clima e intervento dell’uomo.

Tra i vitigni a bacca rossa più rappresentativi del Sud troviamo l’Aglianico definito anche il Barolo del Sud. I suoi acini sono medio-piccoli e hanno una buccia di colore blu-nero, molto sottile ma allo stesso tempo ricca di pruina, sostanza cerosa che riveste l’acino con un sottile velo biancastro. Ricco in polifenoli, come tannini ed antociani, che hanno riconosciute capacità antiossidanti.

Ecco tre versioni di Aglianico più rappresentativo dell’Azienda Terredora DiPaolo

Taurasi Campore 2008 DOCG 100 % Aglianico; aristocratico, introspettivo, quasi chiuso, come un vecchio uomo del sud, ma appena si apre mostra tutta la sua morbida, calda e avvolgente personalità. Un naso ampio e complesso improntato su piccoli frutti di rovo, acai, cassis, sottobosco, macchia mediterranea, humus bagnato, cacao amaro e cuoio, un naso intrigante che muta con il passare del tempo e nel quale la mente vaga alla scoperta dei suoi profumi. Il sorso caldo, avvolgente e suadente, tannini dolci ma ben presenti. Lunga la PAI, un vino poliedrico che si plasma a seconda del piatto che gli si pone vicino.

Pago dei Fusi Taurasi 2009 DOCG Terredora DiPaolo

Pago dei Fusi Taurasi 2009 DOCG 100 % Aglianico; color rubino profondo, il bouquet è complesso e variegato si inizia con aromi fruttati di ciliegia, mirtillo, prugna, chinotto, carruba, sentori di spezie dolci, tabacco, pepe bianco e macis. Pieno, morbido e vellutato al palato, si caratterizza per tannini dolci ed eleganti, ritorni di frutta matura soprattutto prugna e ciliegia e un finale speziato come liquirizia e cacao. Il sorso è pieno e glicerico, ma non pecca né in freschezza né in sapidità. Perfetto con le carni, in modo particolare arrosti, cacciagione, cinghiale, costolette di agnello, con piatti a base di spezie, funghi e tartufi, con formaggi stagionati a pasta dura.

Taurasi DOCG Fatica contadina 2014 100 % Aglianico; color rubino intenso con riflessi granati. Il bouquet è inteso e complesso con note varietali del vitigno d’origine, ecco quindi le note fruttate di amarena, frutti di bosco, prugna e carruba a cui seguono sentori speziati e rocciosi. In bocca è elegante, morbido, vellutato ed intenso, al retrogusto offre note di prugna, amarena e pepe nero. Un vino che sicuramente non ha paura delle scorrere del tempo, al contrario, lo aiuterà a smussare alcune spigolature del suo indomito carattere. Ideale in abbinamento con paste al forno del territorio, arrosti di carni rosse e stracotti.

Taurasi DOCG Fatica contadina 2014 Terredora DiPaolo
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