I Chiostri dell’Umanitaria di San Barnaba a Milano, dal 29 settembre al 4 ottobre, sono stati la location per la settimana di eventi “Fuori Expo” della Costa Toscana. Eventi, degustazioni e conferenze per promuovere una terra ricca di storia e di storie da raccontare attraverso lo sport, l’arte e soprattutto l’enogastronomia. Protagonisti i Comuni di Bibbona, Castagneto Carducci, Cecina, Rosignano Marittimo e San Vincenzo; l’obiettivo è stato far conoscere tradizioni, bellezze ed eccellenze dei loro territori.
Due momenti dedicati al nettare di Bacco: partendo dai Grandi vini rossi, protagonisti della giornata di martedì, per arrivare al Vermentino, al quale è stato dedicato il sabato pomeriggio.
Si è iniziato parlando della seconda edizione del progetto Ver.Tour.Mer, finanziato dalla Comunità Europea, caratterizzato per una forte componente di innovazione tecnologica, volta ad allargare l’orizzonte del marketing territoriale attraverso l’utilizzo di tecnologie informatiche innovative per valorizzare la produzione delle eccellenze dei territori, non solo vitivinicole ma anche eno-gastronomiche.
Presenti il Sindaco di Castagneto Carducci, Sandra Scarpellini, l’Assessore di Castelnuovo Magra, Francesco Marchese, e la giornalista Divina Vitale.
L’area di riferimento di Ver.Tour.Mer è dedicata ai territori caratterizzati dalla presenza del Vermentino, tipico delle regioni del Tirreno settentrionale. Le regioni e i soggetti partner del progetto coinvolti sono: per la Liguria, il Comune di Castelnuovo Magra, capofila, e la Provincia della Spezia; per la Toscana, il Comune di Castagneto Carducci e la Provincia di Lucca; per la Corsica, la Chambre Départementale d’Agricolture de la Haute Corse.
L’obiettivo generale è quello di introdurre nei territori rurali, caratterizzati da una diffusa presenza di aziende agricole, nuovi strumenti per la promozione e lo sviluppo dei prodotti di eccellenza. Le proposte che caratterizzano il nuovo progetto sono varie tra cui: valorizzare il Museo del Vermentino, realizzato presso il capofila, attraverso arredi e attrezzature; implementare la guida multimediale e il database delle aziende con i dati relativi ai nuovi territori, migliorare le informazioni ed il censimento delle aziende già inserite, aggiungendo quelle nuove. Implementare i prodotti sopra menzionati attraverso la realizzazione (e l’aggiornamento) di apposite etichette con il codice QR CODE da collocare sulle bottiglie di vino, in modo tale da connettere il consumatore, mediante specifici applicativi, all’azienda. Realizzare percorsi tematici del Vermentino, supportati da info point e video didattici, e una piattaforma sperimentale per lo studio della biodiversità genetica riferita ai prodotti tipici (viticoli) dei territori del progetto, da realizzarsi presso la Provincia di Lucca.
Dopo la presentazione di Ver.Tour.Mer 2.0 non poteva mancare una degustazione di Vermentini guidata da Stefano Ferrari coordinatore regionale toscano per la guida Slow Wine.
Cerchiamo allora di introdurre il protagonista della giornata.
Il vitigno Vermentino ha origini discordanti. Si pensa sia nato in Spagna, diffondendosi poi in varie regioni della Francia (come il Languedoc-Roussillon), dove è noto come Malvoisie Précoce d’Espagne o Malvoisie à gros Grains, e della Corsica. In Italia si è diffuso dalla Liguria verso Sud, in Toscana, lungo le colline ai piedi delle Alpi Apuane, in provincia di Massa-Carrara fino alla Maremma livornese e all’Isola d’Elba. In queste zone il Vermentino ha acquisito caratteristiche varietali che lo rendono nettamente distinguibile dal Vermentino ligure o da quello della Sardegna, dove è largamente coltivato. Molti studiosi lo considerano affine ed antesignano del Pigato e della Favorita.
Otto i vini in degustazione tutti del 2014: Vermentino del Teso Igt (Fattoria del Teso) di Montecarlo, profumi esili e agrumati; Vermentino Igt (Azienda Agricola Elisabetta) di Cecina, morbido e finale ammandorlato; Le Carraie Vermentino (Massimo Ciarcia) di Bibbona, nocciola, salvia e buona freschezza; Fattoria Sardi Vermentino (Fattoria Sardi Giustiniani) colline lucchesi, note balsamiche e di bosso; Zizzolo bianco (Aziende Fornacelle), Bolgheri, note floreali e agrumate e mineralità verticale; Donna Olimpia bianco (Donna Olimpia 1898), Bolgheri, varietale e delicato; Vermentino (Azienda Vitivinicola Podere Lavandaro), Colli di Luni, nocciola, mandorla e pietra focaia; Papeo ( Terre del Marchesato), Bolgheri, note di nespola, agrumi e una piacevole sensazione di cremosità, il tutto sorretto da una bella acidità.
Vermentino un vino che vuole il mare e parlando di mare non si può non fare un accenno al Cantiere Filippi, ubicato a Donoratico, dove, dal 1980, si progettano e costruiscono le famose barche bianche e blu, alcune create per le Olimpiadi. Fedeli a loro stessi, oggi come allora, e a quei valori su cui si basa l’azienda, portandoli fuori
dai confini italiani ed accompagnandoli ad una tecnologia ed innovazione sempre al passo con i tempi. In quest’occasione del fuori Expo milanese il Cantiere Filippi è espositore d’eccellenza per quanto riguarda la cittadina di Donoratico.