Degustare un vino di 100 anni…è davvero possibile?

Spesso si parla di vini storici, di vini che hanno fatto la storia, ma se fondiamo insieme questi due elementi otteniamo un vino che è esso stesso storia. Una storia liquida, la storia di un Azienda Tenuta di Capezzana, e di una famiglia Conte Contini Bonacossi, portavoce di una parte di Toscana con una tradizione vinicola a sé stante.

«La nostra famiglia è custode della nostra terra, dove le radici dell’arte di coltivare viti e olivi affondano in un passato millenario. È una tradizione preziosa produrre con amore vino e olio che raccontano un territorio meraviglioso da rispettare per lasciarlo integro alle generazioni future». questo si trova scritto sul loro sito… parole bellissime “custodi di un territorio”.

Un territorio, quello di Carmignano, dove i Medici e la nobiltà si rifugiavano per sfuggire al caldo fiorentino. Proprio qui troviamo il “Barco Reale” (o Barco Reale Mediceo) la riserva di caccia istituita dai Medici nel 1626 ed era delimitata da un muro di circa 50 km. Questa riserva, oltre ad essere la riserva di caccia dei Granduchi, aveva lo scopo di proteggere gli animali. Successivamente Cosimo III de’ Medici, granduca di Toscana, nel 1716 emise un bando in base al quale veniva stabilita una normativa ben precisa che regolava la produzione ed il commercio dei vini realizzati nei suoi possedimenti. Definì e di conseguenza tutelò, per la prima volta, quattro zone precise: il Chianti, il Pomino, il Carmignano e il Valdarno superiore, un’anticipazione delle denominazioni di origine controllata. Il documento, noto come “Bando Mediceo”, costituisce uno degli atti più importanti di Cosimo III e nello specifico identifica il Carmignano come quel territorio del “muro del barco Reale presso al fiume Furba”.

Da Cesare Alessandro Contini Bonacossi alla V generazione

La famiglia Contini Bonacossi acquistò la proprietà nel 1926, ma a Capezzana la coltivazione di viti e olivi risale ad epoca etrusca. Nel 1947, il figlio di Cesare Alessandro Contini Bonacossi, Augusto Alessandro, venne affiancato dal primogenito Ugo, reduce dalla guerra e laureato in agraria, il quale gradualmente trasformò Capezzana da fattoria mezzadrile ad azienda agricola moderna. Ugo, uomo di altri tempi ma dalle ampie vedute, accolse con entusiasmo l’ingresso dei suoi figli esaltandone le doti personali. La quarta generazione è oggi rappresentata da Beatrice, Filippo e Benedetta che insieme ai nipoti Ettore, Gaddo e Serena gestiscono la Tenuta di Capezzana. Benedetta, mamma di Ettore, è la l’enologa, Filippo si occupa delle relazioni con una parte di mercato, e Beatrice si occupa delle relazioni con la parte di mondo dove si parla inglese. La quinta generazione è costituita da Ettore Fantoni, Amministratore Delegato della Tenuta da circa due anni dopo un’esperienza di 7 anni ad Antinori, Gaddo che si occupa della parte della campagna e Serena che si dedica all’accoglienza, agli eventi e alla parte logistica.

Quando il caos è fonte di vita

Oggi la proprietà della famiglia Contini Bonacossi si estende per 650 ettari, di cui 80 vitati, certificati bio, e 40 ad oliveto. Diversi gli appezzamenti posti ad un’altitudine compresa fra i 200 e i 300 metri, dove il quid in più viene dato dalla varietà dai terreni, che Vittorio Contini Bonacossi, prematuramente scomparso, amava chiamare “caos” perché la stessa vigna può avere diverse tipologie di origine dal calcare alle argille.

Villa di Caprezzana quando l’anno è solo un numero 

Il Villa di Capezzana è un vino portavoce dell’azienda prodotto utilizzando solo le migliori uve di Sangiovese e Cabernet Sauvignon. Nella zona del Carmignano il Cabernet è considerato un vitigno autoctono presente dal 1700, introdotto dai Medici, e conosciuto come “uva francesca”.

Beatrice, insieme al nipote Ettore, hanno portato all’Enoluogo di Milano una degustazione “UNICA”. Molte volte si sente parlare di “degustazioni uniche”, ma quando mai è stato possibile degustare un vino di 100 anni…millesimo 1925?

Andiamo per gradi e iniziamo la degustazione partendo dalle annate più recenti.

Villa di Capezzana Carmignano DOCG 2021: (anteprima in uscita a settembre) Sangiovese 80% e Cabernet Sauvignon 20%; 14,5 %Alc. Il 70% è affinato per 12 mesi in tonneaux (330 e 500l) e il 30%16 mesi in botte grande 23Hl. Un naso dove la giovinezza del Sangiovese si fonde con i tratti del Cabernet, ematico, ferroso, roccia bagnata, erbe aromatiche del mediterraneo in primis il rosmarino. Un’annata un po’ complicata viste le gelate primaverili. Il sorso è giovane, ancora in evoluzione, potente con tannini giovani e scalpitanti.

Villa di Capezzana Carmignano DOCG 2015: Sangiovese 80%, Cabernet Sauvignon 20%. 14%Alc. Il al 70% è elevato 12 mesi in tonneaux (330 e 500l) e il 30% 16 mesi in botte grande 23Hl. In piena finestra di beva, buona freschezza così come la morbidezza, in perfetto equilibrio. In calice regala note di visciola, viola mammola, ramerino, nepitella, prugnolo e corniolo. Il sorso è sottile ed elegante.

Villa di Capezzana Carmignano DOCG 2005: Sangiovese 80%, Cabernet Sauvignon 20% . 14%Alc Elevato 12 mesi in tonneaux. Un naso che tradisce i suoi anni, una freschezza che non ti aspetti. Un bouquet variegato che da ancora su note di frutta succosa in composta, visciola, amarena, pot purri di viola e rosa disidratate, frutta scura di rovo, e un predominante di terziario che inizia a farsi strada. In bocca è preciso, avvolgente, morbido ed estremamente godibile.

Villa di Capezzana Carmignano DOCG 1995: Sangiovese 80%, Cabernet Sauvignon 15%, Canaiolo 5%. 13 % Alc Affinamento 30 mesi in botte grande. Scavalliamo il secolo e il 1995 incanta ed ammalia con il suo fascino e la sua presenza di spirito. Un naso in evoluzione con terziari predominanti, ferro, polvere di caffè e liquirizia, tabacco biondo, una nota agrumata di chinotto, elicriso, erbette spontanee della macchia mediterranea, ma anche la marasca e il prugnolo. In bocca ecco l’agrumato che regala freschezza e piacevolezza di beva. Una grandissima eleganza, tannino ancora presente… Un vino che fa da spartiacque in questa magnifica verticale.

Villa di Capezzana Carmignano DOC 1983: Sangiovese 70%, Cabernet Sauvignon 10%, Canaiolo 10% e Colorino e Mammolo10% 13 % Alc. Affinamento 24 mesi in botte grande. Al naso i ricordi del Sangiovese di una volta affiancato dai vitigni della tradizione con l’aggiunta del Cabernet Sauvignon che rende il Carmignano unico rispetto alle altre DOCG della Toscana. Il naso ci rimanda al legno di castagno, frutta secca, noce di cola, note terziarie, cioccolato, caffè e vaniglia, non maca la nota balsamica e resinosa. Un naso affascinante quanto il sorso, un passato che ritorna… un vino estremamente moderno per il suo millesimo. Fresco, verticale, sottile elegante con tannini dolci.

Villa di Capezzana Carmignano DOC 1979: Sangiovese 70%, Cabernet Sauvignon 10%, Canaiolo 10% e Colorino e Mammolo10%. 12,7% Alc. Affinamento 24 mesi in botte grande. Un naso improntato sull’evoluzione, prugna, mallo di noce, liquirizia, chinotto, uva passa, grande freschezza legata a note minerali e accenni balsamici. In bocca fresco ed esile con un frutto che ci riporta all’agrume e a un vegetale secco.

Villa di Capezzana Carmignano 1925 prima annata prodotta: sull’etichetta questa frase “Garantiamo che questa bottiglia contiene vino di Capezzana della vendemmia 1925”. Sicuramente non un calice di facile approccio, lasciamo perdere tutti i normali descrittori, con lui si va oltre. Bere un vino di 100 anni è un’esperienza più unica che rara, ancora fresco, esile, delicato e affascinante. Un’emozione difficile da riportare a parole…un calice che si degusta in religioso silenzio per apprezzarne ogni sfumatura. Di questo primo millesimo ancora 29 bottiglie custodite gelosamente nelle cantine della Tenuta.

Prezzo 22,00 euro per l’annata corrente.

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