Verticale Prosecco Merotto dal 2016 al 2009

Il Prosecco che non avete ancora conosciuto: l’Azienda Graziano Merotto e la sua verticale di Prosecco Cuvée del Fondatore Graziano Merotto Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Millesimato dal 2016 al 2009 ottenuto con la tecnica della doppia maturazione ragionata.

Il Prosecco è oggi un vino conosciuto in tutto il mondo, diventato sinonimo di spumante italiano. Un successo planetario, ma di cui pochi conoscono la sua vera anima. Il Prosecco è molto di più, potremmo identificarlo nelle “Rive”, il nome con cui vengono chiamate le vigne sui famosi vigneti “eroici” dove le pendenze possono arrivare al 70%. Le Rive sono la chiave del futuro del Conegliano Valdobbiadene in quanto danno la possibilità di evidenziare i differenziali di 12 comuni e delle 31 frazioni, ovviamente e solamente all’interno della DOCG. Un paesaggio vitivinicolo questo candidato per la lista dell’Unesco dei patrimoni mondiali dell’umanità: l’area candidata, tra Valdobbiadene e Conegliano, racchiude la zona di produzione del Prosecco DOCG.

Graziano Merotto

Tra i vari produttori di Prosecco Superiore troviamo Graziano Merotto, “un artigiano del Prosecco”, come ama definirsi. Un uomo che sa “ascoltare la terra” su cui cammina e su cui crescono i suoi vigneti. Lavora personalmente a mano da oltre quarant’anni le vigne, seguendo una tradizione ricca di memorie e di conoscenze trasmessa di generazione in generazione. Il libro dei ricordi ci riporta agli inizi del ‘900 quando Agostino Merotto, nonno di Graziano, iniziò ad occuparsi di terra e di vigna, esperienze pionieristiche che ha trasmesso al nipote, e che questi ha saputo sviluppare e orientare, insieme al dono di “sentire la terra”, intuire cioè ad ogni stagione lo sviluppo della vigna, la maturazione delle uve e l’evoluzione di un vino già dal primo sorso.

Graziano Merotto spiega la DMR

La prima autoclave entra in azienda a fine degli anni ‘70 e da quel momento Graziano inizia a sperimentare il Metodo Martinotti (Charmat) sotto la guida dell’enologo-poeta Piero Berton, che così descrive lo stesso Merotto: “Graziano Merotto opera con tenacia nella sua terra. Ha intuito, concretezza e amore per il suo lavoro. Ha voluto una casa per il vino. È diventato adulto, lavora intensamente, conosce il Prosecco. Graziano vuole rimanere modesto, semplice, aperto, sensibile. Suggerisce la sobrietà, virtù sovrana per rapire ai suoi calici arte e sorriso”.

Una verticale più unica che rara

Presso l’azienda Graziano Merotto di Col San Martino di Farra di Soligo in provincia di Treviso ha avuto luogo una degustazione più unica che rara: una verticale di Cuvée del Fondatore Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Millesimato dal 2016 al 2009 le cui uve, 100% Glera, provengono dalle Rive di Col San Martino, da un unico vigneto “Particella 86” a 230 metri slm.

Un prodotto ottenuto con uve sottoposte alla DMR (Doppia Maturazione Ragionata). Tecnicamente la DMR prevede che i tralci portanti i grappoli siano recisi alla base, in modo tale che l’ultima parte del processo di maturazione avvenga solo ed esclusivamente grazie alle foglie del tralcio su cui è inserito ciascun grappolo. E questo si fa per circa un 20% delle viti del vigneto. Nei grappoli portati dai tralci recisi si verifica innanzi tutto un notevole innalzamento del grado zuccherino, riconducibile alla disidratazione causata dall’interruzione del collegamento linfatico con la pianta, ma le differenze rispetto a una maturazione normale vanno ben oltre questo aspetto, interessando l’acidità totale e gli aspetti organolettici.

Dopo una raccolta e una selezione, rigorosamente manuale, si ha una macerazione pellicolare e una spremitura soffice. Il mosto ottenuto viene posto direttamente in autoclave per circa 50 giorni; riposa poi sui propri lieviti per altri 120 giorni. La spumantizzazione da mosto, rispetto a quella da vino, permette una rilevante riduzione di solfiti residui nel prodotto finale in bottiglia. Il Prosecco Cuvée del Fondatore Graziano Merotto ha una produzione limitata dal packaging unico: una bottiglia dalla forma non tradizionale, un sigillo dell’annata in ceralacca e una carta che avvolge ogni singola bottiglia rappresentate il vigneto della Particella 86 .

La degustazione è stata guidata da Nicola Frasson responsabile di Vini d’Italia per il Veneto edita dal Gambero Rosso; affiancato da Mark Merotto, enologo, che da oltre vent’anni affianca Graziano nel lavoro di Cantina.

Doverosa la premessa che il Prosecco non è un vino prodotto per essere invecchiato, ma questa degustazione ha regalato emozioni inaspettate.

Il 2016 e il 2015 rispecchiano il varietale del vitigno Glera; ritroviamo sentori fruttati come mela golden, pesca e litchi; un equilibrio verticale, bella freschezza così come la sapidità.

Il 2014 è un vino che rispecchia l’annata; più delicato e semplice con un finale leggermente ammandorlato.

Il 2013, 2012 e 2011 hanno perso il varietale e i profumi fruttati e croccanti della Glera, ma se degustati alla cieca potrebbero essere presi per buoni vini spumanti Metodo Classico. Infatti troviamo un naso che richiama la nocciola, la mela cotogna e il toffee. Acidità e sapidità sorreggono ancora degnamente questi vini regalando piacevolissime sensazioni in bocca.

Ma sono proprio il 2010 e il 2009 che regalano le sensazioni e le emozioni più inaspettate. In entrambi il colore da giallo paglierino è virato su un dorato antico. Al naso nel 2010 si percepisce un’elegante nota ossidativa, quasi di cremosità che ricorda il Pinot Meunier in purezza con qualche anno sulle spalle.

Il 2009, prima annata prodotta, probabilmente per il suo residuo zuccherino leggermente più alto, 2 g/l in più, è quello che regala le sensazioni più inaspettate. Meno ossidato del 2010, un bouquet di frutta matura come mela, albicocca e pesca disidratata. In bocca perfettamente presente il perlage e freschezza e sapidità sorprendenti. Un vino versatile, camaleontico e ipnotico. Non solo perché siamo di fronte ad un Prosecco 2009, ma per le sensazioni di bocca che sa regalare. Un vino affascinate, difficile da descrivere per quanto stupisce e incanta. Potremmo definirlo un Prosecco da meditazione.

L’Azienda Merotto produce anche La Primavera di Barbara, Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Dry Millesimato, nato all’inizio degli anni ’90 da un piccolo e selezionato vigneto di Col San Martino; Castèl, Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Extra Dry Millesimato, l’ultimo nato, ottenuto da Colle il Castello, una area vitata che si trova alle spalle della Cantina.

Colle il Castello
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