Ci sono persone che amano dare nuova vita a luoghi, edifici, strutture dal fausto passato. Tra loro troviamo Philippe Austruy, imprenditore, collezionista d’arte e amante del buon vino. Già proprietario di alcune prestigiose cantine in Francia e Portogallo, nel 2015 acquista Tenuta Casenuove, a Panzano, nel cuore del Chianti Classico. Tenuta Casenuove vanta una storia più che millenaria, i primi insediamenti di cui si ha notizia risalgono al 700 d.c., e i vini prodotti dalle sue vigne erano già rinomati nel secolo scorso.

Subito colpisce per l’eleganza, la ristrutturazione conservativa, rispettosa degli edifici con tocchi di modernità ben dosati ed integrati, la cura di ogni dettaglio in cui le vigne si inseriscono come un merletto.

La tenuta si estende su 120 ettari collinari, circa 30 vitata e 26 in produzione, con altitudini da 370 a 490 m.s.l.m.. Il sottosuolo è ricco di galestro, uno scisto argilloso che mantiene il calore e aiuta l’uva a raggiungere la perfetta maturazione, alternato a strati argillosi calcarei che trattengono l’umidità e preservano freschezza e acidità. Un terroir caratterizzato da una combinazione perfetta di altitudine, composizione ed esposizioni dei terreni, ideale per la produzione di grandi vini. Per valorizzare al massimo queste caratteristiche Philippe Austruy si è affidato a un “triumvirato” di giovani emergenti talentuosi ed entusiasti: l’agronomo Alessandro Fonseca, che dirige la Tenuta, e gli enologi Cosimo CasiniMaria Sole Zoli, con una condizione: mantenere e rispettare la tradizione coltivando e valorizzando i vitigni autoctoni.

Il primo massiccio intervento, insieme al recupero delle vigne già esistenti, vede sostituita la foresta, che copriva la zona storica, da terrazzamenti con muretti a secco impiantati con Sangiovese, Ciliegiolo, Colorino e Canaiolo, le varietà tipiche del Chianti Classico.

L’attenzione per una vigna che valorizzi il terroir e duri nel tempo ha portato, nell’ultimo impianto, alla scelta della forma di allevamento ad alberello con una densità leggermente superiore alla media. Nel 2022 sono stati piantati i portainnesti su cui sono stati effettuati gli innesti in campo nel mese di giugno di quest’anno; questa tecnica rende le viti più longeve. L’alberello sfrutta meglio l’esposizione totale di cui la vigna gode (una controspalliera avrebbe un lato esposto al sole e uno in ombra) e, nello stesso tempo, crea un semi ombreggiamento che protegge i grappoli da una eccessiva esposizione ai raggi solari diretti. Inoltre, richiede meno acqua, aspetto non trascurabile in considerazione dei cambiamenti climatici.

Per valorizzare al massimo terroir e vitigni, ogni appezzamento viene vinificato separatamente processando le uve nel più breve tempo possibile dalla raccolta. L’esperienza decennale consente di distinguere già in vigna, al momento della vendemmia, le aree più adatte per la Riserva o per il Chianti Classico. Gli acini interi, mantenuti nella maggiore integrità possibile, vengono fatti cadere per precipitazione nelle vasche per far partire lentamente la fermentazione e pilotare al massimo l’estrazione in modo delicato e specifico. Nella cantina di vinificazione, progettata dall’enologo Cosimo Casini, l’automazione è stata ridotta al minimo, viene sfruttata la gravità, tutte le lavorazioni nelle singole vasche possono essere effettuate dall’alto per un controllo sartoriale delle varie fasi della fermentazione e dell’estrazione. Una tecnica particolare, che viene sperimentata e consentita proprio dalla struttura della cantina, è quella cosiddetta “Piemontesina”. In questa tecnica si lavorano due vasche simili dalla stessa vigna, successivamente una vasca viene riempita con il liquido dell’altra, la vasca viene chiusa e rimane in infusione per un periodo superiore a un mese con controlli bisettimanali. In questo modo si limita il più possibile l’impatto dell’ossigeno sulla macerazione. In genere si assiste a un riassorbimento della parte degli antociani, con conseguente leggera perdita di colore, a favore di un’evoluzione che favorisce maggiore complessità e sfaccettatura aromatica.

Nella cantina di affinamento convivono tradizione e tecniche più recenti come i clayver che, in assemblaggio, in piccole quantità, consentono di mantenere vivacità nei vini. Nelle botti grandi i diversi lotti vengono ancora mantenuti separati fino al momento del taglio, che viene deciso di anno in anno attraverso degustazioni periodiche.

Nella degustazione dei campioni da botte di Chianti Classico 2024 e Riserva 2024 risulta già evidente in embrione come quest’ultimo, da vigne con una maggiore presenza di galestro, giochi su note di frutta più scura e un’acidità più spiccata, in cui il tannino si inserisce solo in un secondo tempo.

Vini in degustazione

ZIIK SPUMANTE ROSÉ EXTRA BRUT BIO, Metodo Martinotti 100% Sangiovese. Il curioso nome deriva dallo slang francese per Musique. Nasce nel 2019, un’annata bellissima alla tenuta sia per qualità che per quantità. Per ottenere la maturazione ottimale per i rossi i consulenti hanno deciso di abbassare le rese una decisione legata anche a un discorso di sostenibilità. Per non “sprecare” le uve si è deciso di aspettare un po’ di più ed effettuare una prima vendemmia parziale dalla quale si è ottiene un vino rosato che presenta le caratteristiche ideali per una base spumante. Il Metodo Martinotti o Charmat lungo, quattro/cinque mesi sui lieviti, conferisce un perlage fine che si declina in un piacevolissimo connubio fra le leggiadre note di piccoli frutti rossi e di rosa, date dalla spumantizzazione e dalla vendemmia precoce, la mineralità sapida del terreno e il sorso asciutto e persistente tipico del Sangiovese. Immediato, rinfrescante, ma non affatto banale, è perfetto in qualsiasi momento della giornata, ad esempio per un aperitivo a bordo piscina.

Tutti i rossi sono stati degustati in anteprima e verranno messi in commercio nel corso del 2026.

Chianti Classico DOCG 2022 95% Sangiovese 5% Canaiolo. Prima annata certificata biologica. Dopo la fermentazione, con macerazione variabile a seconda degli appezzamenti, la massa affina per metà in cemento e acciaio e il restante 50% in botte grande per circa dodici mesi seguiti da circa 4 mesi in cemento dopo l’assemblaggio, prima dell’imbottigliamento. Elegante nelle note di frutta rossa scura, rinfrescate da un tocco di arancia sanguinella, presenta un ottimo equilibrio gustativo fra morbidezza avvolgente, acidità, mineralità sapida e tannino ben presente, ma garbato. Un vino emblematico, creato sia per essere pronto subito sia per durare nel tempo, versatile negli abbinamenti a tutto pasto.

Chianti Classico Riserva DOCG 2021 100% Sangiovese. Da una selezione delle vigne più vecchie nelle zone più vocate viene vinificato con macerazioni leggermente più lunghe, maggiore estrazione e applicazione della tecnica della Piemontesina per una parte dei mosti. L’affinamento avviene per 12 mesi in botte grande con una piccola parte in Clayver per mantenere vivacità e purezza varietale. L’elegante bouquet di frutta scura con un pizzico di scorza di arancia amara tipicamente conferito dal galestro, leggermente boisé, delicata speziatura vanigliata, si traduce in un sorso pieno, molto lungo con tannicità ben integrata, ma importante. Una promessa di longevità e acquisizione di maggiore complessità di sfumature aromatiche ben godibile anche da subito. Richiama l’abbinamento con piatti strutturati della cucina tipica locale, cacciagione e formaggi stagionati.

Chianti Classico Gran Selezione DOCG 2021 100% Sangiovese. Da una selezione di uve della vigna Sopratorre, affina per 16-18 mesi esclusivamente in botte grande. Nella scheda tecnica si legge: “Identificare e distinguere il carattere di questo prezioso fazzoletto di terra, riuscendo a riscontrare ogni anno il medesimo timbro con sfumature simili, ma diverse, è la sfida che ci poniamo ogni anno nel raggiungere e creare questa etichetta”. L’individuazione delle sue caratteristiche peculiari, in una degustazione tecnica durante l’affinamento in botte, ha motivato l’imbottigliamento separato, solo nelle annate migliori, di questa parcella che gode dell’effetto di essere attraversata nelle prime ore del mattino da correnti di aria fresca che generano un microclima unico. Caratterizzato da profumi di violetta, frutti di bosco, ciliegia sotto spirito con una gustosa nota speziata e salina, evolve nel calice rivelando continuamente nuove nuances.

Tenuta Casenuove IGT Toscana 83% Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Da vigne già presenti nella tenuta, come da tradizione locale, su terreni argillosi ricchi di calcare. Vinificato prevalentemente in botte grande. Impenetrabile, intenso e setoso, la frutta rossa e scura lascia sempre più spazio a note speziate, di torrefazione con una punta di grafite.

IGT Toscana Bianco Ansonica 2020 Scoglio Nero Tenuta Isola nel Giglio. Tenuta Casenuove possiede un piccolo appezzamento, 600 mq, all’Isola del Giglio, coltivato esclusivamente ad Ansonica. L’appellativo Scoglio Nero ripropone il nome del sentiero che porta alla vigna, ad indicare la presenza nel sottosuolo di un’importante vena di ematite. La sfida principale, non disponendo di una cantina di vinificazione in loco, consiste nel trasporto delle uve nel più breve tempo possibile per mantenerne l’integrità. L’Ansonica non è una varietà ricca di aromi, le poche componenti aromatiche si trovano prevalentemente nelle parti solide dell’acino, pertanto, la macerazione è un aspetto tecnico importante nella vinificazione. Estremamente importante è la precisione nell’effettuare la vendemmia al momento giusto, un ritardo anche di pochissimi giorni comporterebbe il crollo a picco dell’acidità. All’arrivo in cantina l’uva viene separata manualmente: i grappoli meno maturi vengono sottoposti a macerazione per tutta la durata della fermentazione, quelli più dorati vengono pressati e le vinacce vengono messe in infusione all’interno di tutta la massa per almeno un mese. L’affinamento prosegue in clayver e in una barrique, con successivo assemblaggio, per un totale di sole 700 bottiglie. Un vino macerativo, ma non un orange wine, caratterizzato da intensa sapidità e con acidità moderata che si svela poco alla volta nei suoi profumi di macchia mediterranea, camomilla, elicriso ed agrume. Al sorso è netto, morbido, leggermente tannico.

Completano la gamma due grappe: una bianca di Chianti Classico Sangiovese e una di Chianti Classico Sangiovese Riserva affinata per 15 mesi in barrique di terzo passaggio.

La tenuta vanta anche la produzione di olio extra vergine di oliva biologico da cultivar locali.

Le interessanti proposte di ospitalità consentono una full immersion alla scoperta del territorio e dei suoi preziosi prodotti.

Author

Sommelier e degustatore ufficiale AIS, dal 2006 si dedica allo studio e all’approfondimento frequentando numerosi master fra cui la Barolo & Barbaresco Academy (in corso) per diventare Ambasciatore dei vini di Langa oltre a numerosi altri sui vini del Piemonte, L’ecole des Vins de Bourgogne a Beaune dove ha conseguito il titolo di Ambassadeur del Climats de Bourgogne, l’École de Champagne e numerosi altri. È giudice internazionale a concorsi vinicoli tra cui Tastevinage a Clos di Vougeot, Concours International de Lyon, Frankfurt International Trophy, Burgondia a Beaune. Collabora con esportatori nella selezione delle aziende più adatte ai diversi mercati internazionali ed organizza eventi enogastronomici in Italia e in Borgogna. Il suo intento nel narrare il vino è quello di trasmettere ai lettori la sua passione, dando particolare risalto a un territorio, una storia, uno stile, una filosofia, un progetto, una famiglia, che lo rendono unico e invogliarli a conoscere lo sfaccettato mondo del vino e dell’enoturismo in Italia e nel mondo.

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