Lunga vita al Vermentino

Incontrare Cantina Vignaioli Morellino di Scansano per parlare di vini bianchi può, a un primo impatto, sembrare strano. In realtà i vitigni a bacca bianca in Toscana sono sempre stati presenti in modo significativo e la produzione di vini bianchi è tradizionalmente importante nella zona. Inoltre, ci sono due importanti fattori di spinta: da un lato la sempre crescente richiesta di vini bianchi dovuta alla modifica delle abitudini alimentari con maggiore consumo di pesce, un’introduzione sempre più significativa di piatti etnici speziati e combinazioni agrodolci, dall’altro un desiderio crescente di sfatare il mito che i vini bianchi debbano essere bevuti nell’annata così da valorizzarne il potenziale di longevità attraverso l’acquisizione di caratteri che li predispongano a interessanti e inediti abbinamenti gastronomici.

Cantina Vignaioli Morellino di Scansano è una cooperativa che annovera 150 soci e 52 anni di storia, nel corso dei quali si è impegnata nella produzione di vini di qualità e nella loro commercializzazione con proprie etichette valorizzando sia il territorio sia i soci conferitori.

Il core business è innegabilmente il Morellino di Scansano, ma lo affiancano altre tipologie prodotte con vitigni storicamente presenti nella zona come Trebbiano, Vermentino e Ciliegiolo.

Focus del press lunch promosso da Studio Cru nell’accogliente sala di Trippa Trattoria a Milano, è la presentazione in anteprima di San Bruzio Vermentino Superiore Maremma Toscana DOC 2023 che va ad arricchire la linea di fascia alta Le Vigne.

“Accarezzavamo da tempo l’idea di lavorare sul lungo affinamento del Vermentino – spiega Benedetto Grechi, Presidente di Cantina Vignaioli Morellino di Scansano – e con San Bruzio ci siamo riusciti. Vogliamo esplorare tutte le sfumature e raccontare la versatilità di questa varietà, che nella Maremma ha trovato il luogo ideale, dove le sue caratteristiche possono esprimersi al meglio. Nella linea Le Vigne sono già presenti San RabanoVermentino Maremma Toscana Spumante DOC e Vigna Fiorini Vermentino Maremma Toscana DOC. Proprio la degustazione di alcune vecchie annate del Vigna Fiorini ci ha fatto capire che il Vermentino ha un interessante potenziale di invecchiamento. Da lì l’idea del San Bruzio. Si tratta di un vino che si può bere giovane, ma regala note e sensazioni straordinarie a due o tre anni dalla vendemmia”.

La revisione del disciplinare con l’aggiunta della tipologia Superiore, che deve uscire un anno dopo la vendemmia, è l’occasione ideale per collocarlo in una propria tipologia che lo identifichi in modo distintivo.

San Bruzio Vermentino Superiore Maremma Toscana DOC 2023, che prende nome da alcuni vigneti siti nella località di San Bruzio a Magliano (Grosseto), dove si trovano anche i resti dell’omonimo monastero, viene prodotto con uve 100% Vermentino. La sua vinificazione è complessa: il 25% delle uve viene raccolto a maturazione regolare e lasciato in cella refrigerata, mentre il resto, in due vigneti contigui selezionati, rimane in pianta a surmaturare per altre tre settimane. Questa doppia vendemmia consente di racchiudere nella bottiglia sia caratteri freschi e fragranti che note mature. Prima della pressatura le uve vengono sottoposte a criomacerazione per 48 ore per estrarre maggiormente gli aromi.  La pressatura è una fase cruciale nella vinificazione del Vermentino, vitigno semiaromatico a bacca bianca con acini ovali piuttosto grandi. Questa dev’essere ben calibrata, perché se troppo leggera rischia di dare vini poco espressivi nei profumi mentre e se troppo energica, può portare all’estrazione di tannini che potrebbero dare sensazioni amare. Segue poi una sosta sulle bucce per 24 ore, dopodiché fermentazione e affinamento continuano in acciaio, quindi, la complessità sensoriale del vino è data esclusivamente dai caratteri del vitigno e non dall’apporto di legno, anfore o altri materiali costituenti dei recipienti vinari. Una maturazione di 5/6 mesi sulle fecce fini con batonnage arricchisce il bouquet magistralmente descritto da Aldo Fiordelli, senior editor di James Suckling Italia.

Il carattere floreale e fruttato con ginestra, tiglio, mela, pera, ma anche frutta più matura come melone, albicocca, frutti esotici è arricchito da una nota salmastra, una sapidità già ben percettibile a livello olfattivo che evoca la vicinanza del mare. Al sorso è secco, nonostante vi si ritrovino la maturità e la dolcezza del frutto, setoso e avvolgente ben bilanciato dalla freschezza vivace. Eleganza femminile delicata dall’essenza primaverile frutto di un’annata tutto sommato equilibrata, che promette un’evoluzione con ulteriore arricchimento negli anni.

La successiva verticale di Vigna Fiorini ha consentito di toccare con mano, anzi con le papille, il potenziale di longevità del Vermentino e la sua espressività frutto del terroir, dell’andamento climatico dell’annata e della permanenza in bottiglia.

Diversi i terroir, più ricchi di argilla quelli del San Bruzio, presenza nel vigneto di Vigna Fiorini di un quindici percento circa di Viognier, meno produttivo quindi nelle uve la percentuale è inferiore, che viene vinificato insieme al Vermentino, queste sono le due differenze sostanziali tra i due vini oltre, naturalmente, alla vinificazione che, per quest’ultimo, avviene tradizionalmente in acciaio e con macerazione in pressa molto più breve.

Una curiosità: nelle annate più vecchie presenta in etichetta la denominazione “Vigna Fiorini IGT Toscana vendemmia tardiva” in quanto è nato come un Vermentino prodotto con uve ben mature, come da tradizione, e solo in seguito è stato introdotto nella DOC Maremma Toscana togliendo la dicitura “Vendemmia tradiva” che portava alcuni consumatori a pensare che si trattasse di un vino dolce.

Vigna Fiorini Vermentino Maremma Toscana DOC 2021: il 2021, superato il rischio delle gelate primaverili, è evoluto come un’annata ottimale. Il Viognier, vendemmiato nel periodo ideale, contribuisce alla sensazione cremosa, setosa in bocca, senza quelle note barocche di profumo da signora vintage che assume quando vendemmiato più tardi. Il carattere salmastro, iodato, di alga, di scoglio, che si ripropone, come filo conduttore di tutte le annate, compone un ventaglio olfattivo sfaccettato in cui si riconoscono ginestra, buccia di limone, susina, un tocco salmastro e leggermente carnoso di gusci di vongola. L’ingresso in bocca è setoso, ma subito equilibrato da lunga e persistente acidità, il volume masticabile è pieno grazie anche all’alcolicità importante.

Vigna Fiorini Vermentino Maremma Toscana DOC 2020: nel 2020 siccità e caldo l’hanno fatta da padroni creando un po’ di difficoltà nella maturazione del profilo aromatico delle uve. La maturità si avverte a livello olfattivo con la buccia di limone riscontrata anche nel vino precedente che vira più verso il candito affiancato da susina e ananas; l’alga si fa essiccata con percezione di pepe bianco e una leggera nota smoky. A livello gustativo si presenta potente come il mare d’inverno, l’acidità malica, che rimane a lungo a fine palato, equilibra la rotondità data dall’annata calda.

Vigna Fiorini Vermentino Maremma Toscana DOC 2019: annata simile alla 2021, ma senza le gelate primaverili. Grazie all’andamento climatico ideale è stata sicuramente la più facila delle vendemmie qui presentate. Maturazione ottimale delle uve in tutti gli aspetti sia tecnologici sia fenolici. Avvicinando il naso al bicchiere si avverte immediatamente l’aumento delle note di evoluzione con sensazione smoky più intensa e frutta esotica matura, come la papaya, che si aggiungono ai sentori freschi, già descritti nei precedenti, con un ricordo di menta e di marzapane. Setosità più larga e acidità più vibrante caratterizzano il sorso con intensa sapidità che porta l’immagine marina alla scogliera.

Vigna Fiorini Vermentino Maremma Toscana DOC 2018: annata dalla produttività esuberante, grazie allo stimolo dato alla vite dal 2017 estremamente siccitoso; la vite è una pianta che tende ad adattarsi e a reagire per garantirsi la sopravvivenza e nell’annata successiva a una particolarmente siccitosa aumenta la sua vegetazione. Ciò ha richiesto interventi di diradamento in vigna, ma ha portato comunque a una vendemmia abbastanza regolare e soddisfacente nonostante le piogge abbondanti del mese di settembre. L’evoluzione è evidente con note di idrocarburi, melone invernale, erbe aromatiche, elicriso in un bouquet ampio dall’eleganza integra. A livello gustativo setosità e freschezza terminano in un finale leggermente ammandorlato, una leggera tannicità data dall’annata che non disturba e completa.

Nella degustazione delle diverse annate colpiscono la coerenza di stile, la sapidità marina, l’integrità mantenuta nel tempo da un vino che non era stato concepito per l’invecchiamento.

Sicuramente interessante Capoccia Ciliegiolo Maremma Toscana Doc 2023: il Ciliegiolo è un vitigno a bacca nera originario della Toscana che deve il suo nome al caratteristico aroma di ciliegia. Principalmente impiegato nel taglio con il Sangiovese per conferire alcolicità, morbidezza, colore e aromi fruttati, viene sempre più vinificato in purezza valorizzandone il carattere. In Capoccia viene vinificato in acciaio per preservarne l’immediatezza, la facilità di beva tuttavia non banale, la tannicità contenuta che lo rende adatto anche ad essere servito fresco. Il profumo di ciliegia inizialmente fresco e dominante si completa con aromi che ricordano toni scuri di liquirizia morbida e grafite ed evolve nel calice in confettura regalando un sorso equilibrato ed invitante che suggerisce svariati abbinamenti.

Vigna Benefizio Morellino di Scansano DOCG 2023: non poteva mancare in degustazione un Morellino di Scansano. Vigna Benefizio è una selezione dall’omonimo vigneto particolarmente vocato. Prodotto con uve 100% Sangiovese viene vinificato per la gran parte in acciaio, con solo una piccola parte che affina per un breve periodo in barrique usate. Elegante, fruttato, con tannino garbato con leggera astringenza di ritorno, punta sulla piacevolezza e la facilità di beva.

Pe’ Sfizio Passito IGT: come si suol dire dulcis in fundo ed ecco arrivare un vino dolce, un passito prodotto con la tecnica del governo alla Toscana da uve 100% Sangiovese appassite in cassetta per 3-4 mesi in cella a bassa temperatura. Un passito rosso con struttura e tannini importanti, da abbinare a formaggi molto stagionati o erborinati, dolci a base di cioccolato, crostate con frutti rossi o la tipica pasticceria secca toscana.

La cooperativa è da sempre attenta alla sostenibilità; è stata una delle prime aziende in Italia a certificare la Carbon Footprint o Impronta del Carbonio già dal 2010, investe in lotta integrata e ha aderito a numerosi progetti, ma, soprattutto la sostenibilità per loro è importante per la salvaguardia e la salubrità del territorio, dove i soci vivono personalmente con le loro famiglie.

Carlotta Biraghi

Sommelier, degustatore e giudice internazionale a concorsi vinicoli tra cui Tastevinage a Clos di Vougeot, Concours International de Lyon, Frankfurt International Trophy, Burgondia a Beaune ed organizzatrice di eventi enogastronomici in Italia e in Borgogna

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