Oggi, come da consolidata tradizione, Lamberto Frescobaldi – presidente della Marchesi Frescobaldi- ha stappato sull’Isola la prima bottiglia di Gorgona 2024, il nuovo millesimo di un vino che nasce in un luogo straordinario: l’isola di Gorgona, l’ultima colonia penale attiva in Europa.
“Una bottiglia gira il mondo e porta con sé la storia di tutti coloro che si sono impegnati per produrla” – racconta Lamberto Frescobaldi, Presidente di Marchesi Frescobaldi, che aggiunge: –
Appassionarsi a quello che si fa con la vigna e il vino è probabilmente più semplice che con altri prodotti. E quando dietro la produzione di un vino c’è un progetto come questo, nato tredici anni fa, non possiamo che esserne orgogliosi. Il punto di forza di Gorgona sono i detenuti, che sull’isola possono sviluppare competenze legate al lavoro vitivinicolo. Un progetto come Gorgona ha un impatto positivo sulla comunità. Nel senso che, una volta scontata la pena, i detenuti possono essere facilmente reintegrati nella società, poiché hanno acquisito competenze che li aiutano a tornare alla vita.”
Il progetto, avviato nel 2012 grazie alla collaborazione tra Marchesi Frescobaldi e l’Istituto Penitenziario di Gorgona, rappresenta una concreta possibilità di riscatto sociale per i detenuti, che possono scontare l’ultima parte della pena a contatto con la natura, sviluppando competenze professionali nel campo della viticoltura. Durante questo periodo gli è riconosciuto il dovuto stipendio, così che, una volta tornati alla vita, siano in possesso di una base economica di partenza.
In un ambiente dove il tempo si misura con il ritmo delle stagioni e il lavoro della terra, i detenuti partecipano attivamente alla produzione del vino, affiancati da agronomi ed enologi della Marchesi Frescobaldi. Questo percorso offre loro non solo un’opportunità formativa, ma anche un’esperienza umana, contribuendo al reinserimento sociale attraverso la dignità del lavoro e la forza trasformativa della bellezza.
Gorgona, definita da Andrea Bocelli nel 2014 come “la perla d’Afrodite più selvaggia e luminescente”, è un anfiteatro naturale affacciato sul mare, dove il vigneto – oggi con un’estensione di 2,3 ettari – cresce su suoli ferrosi, protetti dai venti e accarezzati dalla brezza marina. Qui, le varietà Vermentino e Ansonica si esprimono in tutta la loro bellezza e complessità, dando vita a un vino che racchiude la potenza e la poesia dell’isola.
Come ogni anno, l’etichetta di Gorgona è un’edizione unica che racconta un aspetto inedito: quella del millesimo 2024 celebra le “ali leggere” dell’isola. Le protagoniste sono dunque le farfalle: creature leggere e silenziose che popolano questo paradiso selvaggio. Grazie alla collaborazione con Simonetta Doni dello Studio Doni & Associati, specializzato nel design di etichette per il vino, la veste grafica di Gorgona 2024 celebra le 50 specie di farfalle che abitano l’arcipelago toscano, tra cui la Pieride del Navone, la Aricia Agestis e la Pararge Paramegaera.
Le farfalle, simbolo di equilibrio e trasformazione, raccontano il ruolo chiave della biodiversità e dell’impollinazione naturale. Un ruolo chiave lo gioca anche la pratica del sovescio, che mantiene il terreno fertile e vivo.
Gorgona 2024 si distingue nel calice per il suo colore giallo paglierino intenso, con un bouquet ampio ed elegante che spazia dai fiori mediterranei come la ginestra e il caprifoglio, a note fruttate di bergamotto, cedro e frutta esotica matura. Le sfumature aromatiche di rosmarino, salvia ed elicriso accompagnano un finale dominato da note iodate, che riflette l’anima dell’isola.
In bocca, Gorgona 2024 è fresco, sapido, persistente e di grande equilibrio. Lungo sul finale.
La vendemmia 2024 è stata caratterizzata da un inverno mite, che verrà ricordato come uno dei più caldi degli ultimi anni, e da frequenti piogge distribuite tra autunno e primavera. A settembre si è verificato un abbassamento delle temperature. In conclusione, la 2024 è stata una vendemmia più tardiva rispetto agli anni precedenti: il Vermentino è stato raccolto nella seconda settimana di settembre, seguito dall’Ansonica nella seconda settimana di ottobre.
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