Alla villa La Ferdinanda di Artimino: La World Society Gourmet una cena a 10 mani

Non è facile trovare una villa, il castello mediceo più bello che ci sia in Toscana, capace di mantenere intatto il fascino della sua storia, evidenziata da un attento e continuo restauro, oggi reinterpretata in chiave moderna dalla proprietà.

Tra bellezza e natura la passione disegna i sogni, quelli della proprietà, la Famiglia Olmo, che ha saputo dare nuova anima e incredibile bellezza a questo straordinario luogo. Non si può che cedere alle emozioni che portano alla poesia vivendo le immagini variegate che la natura offre in questo posto, immagini sospese nel tempo, disegnate dal passare delle stagioni, il verde che muta, i colori che cambiano, i profumi che fanno un concerto, appagante, unico.

Artimino
Artimino

E la mentalità imprenditoriale della proprietà per ricomporre un nuovo rinascimento, offre una proposta nella riscoperta della Toscana, della natura unica e ancora incontaminata dei luoghi, dove il primo attore, armonioso, imponente e pieno di storia, è la Villa Medicea La Ferdinanda, testimone di un nuovo turismo, la strada per conservare un patrimonio storico di grandissimo valore mantenendo l’equilibrio tra la tutela del posto e la necessità di renderlo vivo e fruibile all’ospite, evidenziandone le peculiarità, come la storia, il vino e l’olio.

E Artimino si è proposto come poesia e sinergia di immagini e gusto con una insolita cena placée per celebrare il successo degli chef toscani al “Best Plate Challenge” organizzato dalla World Gourmet Society, una cena a dieci mani, per un appuntamento alla più bella villa dei Medici in Toscana, Villa “La Ferdinanda” di Artimino.

Gli chef: la brigata e Isabella Pascale manager Artimino
Gli chef: la brigata e Isabella Pascale manager Artimino

Infatti lo scorso novembre sei chef toscani arrivarono alla finale mondiale a Montecarlo – con il pastry chef viareggino Gabriele Vannucci che ha ottenuto la vittoria – e adesso si sono ritrovati alla Tenuta di Artimino per festeggiare e lanciare la prossima edizione 2018 della competizione, presentata da Armando Cristofori, ambasciatore globale della World Gourmet Society.
Cinque chef stellati riuniti, colti, interessati a dare una immagine armoniosa di come si cucina, di come si usano e si esaltano i prodotti effettuando una prova erudita, dove il cibo è stato il primo attore, per una vera chiave di lettura della storia della cucina, dandole la centralità che merita, la vera ragione di un importantissimo risvolto che è in sintesi la funzione di chi cucina, il desiderio di capire e la passione di trasmettere e allora la cucina diventa un gioco erudito, un vero piacere, un viaggio di emozioni e una evasione dalla vita frenetica di oggi, anche se per pochi minuti. Le mani di Michela Bottasso che ha curato l’antipasto la “Tartare di fassona piemontese al balsamico Del Duca”, le mani di Filippo Saporito per un delicato primo “Risotto con topinambur”, la mani di Andrea Perini per un altro primo “Tortellini ripieni di fagiano con brodo di thè”, un impareggiabile secondo “Il Fiore amaro” di Gabriele Andreoni e per dessert la “Foresta nera” del pastry chef Gabriele Vannucci.

Michela Bottasso e la sua Tartare di fassona
Michela Bottasso e la sua Tartare di fassona

Una notte stellata dove la cucina interroga il territorio, la natura e il paesaggio, diventando anche gioco e creatività, performance, gesto e teatralità proprio come l’arte.

Ricetta di Tartare di fassona piemontese al balsamico Del Duca

Tartare di fassona all'aceto balsamico Del Duca chef Michela Bottasso
Tartare di fassona all’aceto balsamico Del Duca chef Michela Bottasso

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