La Grande Bellezza, l’evento curato da WinesCritic.com, ha celebrato la sua ottava edizione con un Walk Around Tasting nella splendida cornice dei Chiostri di San Barnaba a Milano.

L’appuntamento meneghino è stato l’occasione per “I Magnifici 7”, una straordinaria degustazione tecnica di 7 grandi vini base Sangiovese dell’annata 2021, rigorosamente alla cieca anche per il relatore, l’enologo e critico Raffaele Vecchione.

La scelta del Sangiovese è stata dettata dal profondo legame del relatore con questo vitigno e con la regione Toscana, in cui vive.

Il Sangiovese è il vitigno a bacca nera più coltivato in Italia, ma è in Toscana che si hanno le prime testimonianze della sua coltivazione, probabilmente l’origine è etrusca, ed è in questa regione che regala le sue migliori espressioni. Particolarmente sensibile ai diversi tipi di terroir, assume caratteri diversi che possono consentire, con un po’ di esperienza, di individuare la zona di produzione.

L’annata 2021 è stata un’annata siccitosa, ma con le piogge giuste nei momenti ideali, grandi escursioni termiche, nella fase finale dell’estate, che hanno favorito un’ottima maturazione dei polifenoli mantenendo l’acidità.

Nell’intento di dare una panoramica delle diverse espressioni del Sangiovese sono stati scelti vini prodotti in diverse zone della Toscana. Molto interessante e istruttiva la ricerca “a occhi bendati” dei caratteri che potrebbero contraddistinguere le diverse aree di produzione per contestualizzare ogni esemplare nella sua terra di origine.

Due vini prodotti sulla costa trasmettono sensazioni calde con aromi generati con il contributo delle brezze marine.

In Maremma: Toscana IGT Rosso Poggio Valente – Fattoria le Pupille. Profumi di fiori appassiti, erbe aromatiche e leggere speziature che fanno presagire l’ingresso in bocca importante che continua in una presenza armonica e appagante.

A Bolgheri: Toscana IGT Cavaliere – Michele Satta. Colpisce immediatamente la nota di oliva nera con a corredo influenze floreali, vegetali e di frutta scura; il tannino è marcato, quasi bordolese, desideroso di ulteriore evoluzione.

Tre vini di aziende del Chianti Classico in tre areali diversi esprimono il carattere più storico.

Da Gaiole in Chianti: Toscana IGT Rosso Riecine – Riecine. Struttura importante, masticabile, in una netta e coinvolgente espressione della terra con maturità di frutto che rimane impressa.

Da Castelnuovo Berardenga: Toscana IGT Rosso Fontalloro – Felsina. Una declinazione di fiori e frutti dolci, note erbacee, versatile eleganza con chiusura tannica leggermente astringente

Da San Donato in Poggio: Chianti Classico D.O.C.G. Gran Selezione Il Poggio – Castello di Monsanto. Marasca, frutti rosso scuro, ricordi blu di mirtillo e violetta, un tocco di chiodi di garofano anticipano un lungo sorso fresco e fruttato, struttura agile e tannino ben cesellato.

Un outsider da una piccolissima produzione di circa 2000 bottiglie, di cui Vecchione stesso è l’enologo mentre la titolare dell’azienda è sua moglie.

Da Valdarno di Sopra: Toscana IGT Sangiovese Nèmesi – Fattoria la Traiana. Declinato soprattutto su note erbacee e balsamiche offre una complessa alternanza di aromi valorizzata dalla freschezza gustativa.

L’ultimo vino da Montalcino ma prodotto uscendo dal disciplinare della DOCG: Toscana IGT Rosso la quinta – Giodo. Non immediato nella sua complessità, la scoperta della sua fresca eleganza richiede un’analisi attenta delle sfumature espressive.

Raffaele Vecchione precisa come le selezioni effettuate di WineCritic.com si basino essenzialmente su criteri tecnici, canoni di bellezza nel profilo sensoriale e in quello ossidoriduttivo. I vini devono essere perfettamente centrati nella loro genuinità, complessità, privi di difetti, mai sopra le righe in alcuna direzione. Il filo conduttore dev’essere sempre La Grande Bellezza che c’è dietro al vino.

Author

Sommelier e degustatore ufficiale AIS, dal 2006 si dedica allo studio e all’approfondimento frequentando numerosi master fra cui la Barolo & Barbaresco Academy (in corso) per diventare Ambasciatore dei vini di Langa oltre a numerosi altri sui vini del Piemonte, L’ecole des Vins de Bourgogne a Beaune dove ha conseguito il titolo di Ambassadeur del Climats de Bourgogne, l’École de Champagne e numerosi altri. È giudice internazionale a concorsi vinicoli tra cui Tastevinage a Clos di Vougeot, Concours International de Lyon, Frankfurt International Trophy, Burgondia a Beaune. Collabora con esportatori nella selezione delle aziende più adatte ai diversi mercati internazionali ed organizza eventi enogastronomici in Italia e in Borgogna. Il suo intento nel narrare il vino è quello di trasmettere ai lettori la sua passione, dando particolare risalto a un territorio, una storia, uno stile, una filosofia, un progetto, una famiglia, che lo rendono unico e invogliarli a conoscere lo sfaccettato mondo del vino e dell’enoturismo in Italia e nel mondo.

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