Nuova etichetta per Calinverno di Monte Zovo

Una nuova bottiglia e una nuova etichetta per Calinverno, vino di punta dell’azienda agricola Monte Zovo, nato da un’idea di Diego Cottini e dalla volontà di dimostrare il valore del proprio terroir. Cottini  è un’azienda vinicola veronese, una realtà che comprende quattro brand: Monte ZovoPalazzo MaffeiVilla AnnabertaLa Sogara.

Calinverno, il cui nome deriva da la galaverna o calaverna il deposito di ghiaccio in forma di aghi, scaglie o superficie continua ghiacciata su oggetti esterni, è un uvaggio che vede vitigni autoctoni veronesi Corvina, Corvinone e Rondinella insieme a Croatina e Cabernet Sauvignon, tutti coltivati in 12 ettari della tenuta di Caprino Veronese, posizionati dietro la struttura della cantina, sulle colline dell’anfiteatro morenico di Rivoli, a circa 300 metri sul livello del mare. Un luogo accarezzato dai venti, come testimonia la presenza di numerose pale eoliche, dove il bacino del Garda incrocia la Valle dell’Adige. La composizione del terreno è prevalentemente ciottolosa, calcarea e tendenzialmente povera.

Calinverno di Monte Zovo
Calinverno di Monte Zovo

La conduzione del vigneto dal 2018 è in regime biologico. Sono proprio le particolari condizioni dell’ambiente a consentire una tecnica di produzione peculiare per Calinverno: un doppio appassimento. Prima in pianta, dove i grappoli subiscono una surmaturazione di circa un mese, senza taglio del tralcio, e successivamente un appassimento in cassetta per altri 30 giorni.

“Calinverno – afferma Diego Cottini – viene prodotto solo nelle annate migliori sin dal 1998. Un vino di cui andiamo fieri, che ben rappresenta la nostra volontà di raccontare il territorio che amiamo con un linguaggio nuovo. Un prodotto che ci ha regalato grandi soddisfazioni in tutto il mondo, ma che oggi crediamo sia giunto il momento di far conoscere di più anche in Italia”.

Proprio per questo al Park Hyatt Milan è stata organizzata una verticale di sei annate di vini Ca’ Linverno (dal 2014 Calinverno) Rosso Veronese guidata da Daniele Cernilli: le prime tre annate sono frutto di appassimento in pianta, mentre per le tre successive è stata adottata la tecnica del doppio appassimento. L’appassimento comporta una concentrazione non solo di zuccheri – spiega Daniele Cernilli – ma anche di acidità e di polifenoli.

Diego Cottini e Daniele Cernilli
Diego Cottini e Daniele Cernilli
Ca’ Linverno e CalinvernoMonte Zovo 

1998: una buona annata per i vini veronesi. Color granato, al naso note speziate, liquirizia, e un frutto ancora fresco che rimanda alla ciliegia sotto spirito o al liquore di amarene. Un’acidità che supera il tannino così da favorire la salivazione, dimostrando una long life sorprendente.

2003: annata caldissima che ha portato a una vendemmia anticipata. La concentrazione di colore è superiore a quella del 1998. Il frutto è in confettura con note di tamarindo e dattero, al gusto si avverte una nota tannica e glicerica più pronunciata rispetto al 1998 e un finale ammandorlato.

2009: annata discreta; si avvertono sentori di frutti di bosco, mora e amarena oltre a sentori speziati e mentolati con tannini più morbidi rispetto al 2003.

Calinverno di Monte Zovo verticale nei calici
Calinverno di Monte Zovo verticale nei calici

2013:da questa annata si applica la tecnica del doppio appassimento. Dopo la vendemmia delle uve surmature si prosegue con l’appassimento dei grappoli nel fruttaio così da rendere meno esposti gli acini agli attacchi della botrytis. Il naso regala un frutto in confettura, tannino eleganti e si evidenzia una maggiore rotondità e morbidezza.

2014: annata fredda, piovosa, ma migliorata nel periodo dell’appassimento sulla pianta così che si è potuta recuperare la componente zuccherina. Sentori di amarena sotto spirito, di confettura, spezie dolci e pietra focaia.

2015: una buona annata che ha regalato una notevole concentrazione di colore. Il frutto è integro e ben espresso con un legno perfettamente integrato, note di spezie dolci, vaniglia, liquirizia e un buon equilibrio tra tannini e acidità.

Calinverno di Monte Zovo verticale
Calinverno di Monte Zovo verticale

Si può dire che i primi tre vini, 1998, 2003 e 2009, evidenziano una personalità più forte mentre il 2013, 2014 e 2015 risultano più morbidi e una buona facilità di beva. Calinverno viene prodotto solo nelle annate migliori, con un numero di bottiglie che varia tra le 30.000 e le 40.000.
Sarà possibile degustarlo a Vinitaly – a Verona dal 7 al 10 aprile – presso lo spazio Cottini Spa, Padiglione 7 – Stand E9.

Diego Cottini con i figli Michele e Mattia
Diego Cottini con i figli Michele e Mattia

#montezovo
#calinverno

 

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